Capitolo 7

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Respiro profondamente prima di spingere le grandi porte di vetro dell'ospedale. Essendo le 6 del mattino i negozi sono ancora tutti chiusi e poche persone vagano come spiriti torturati e senza dimora, presumibilmente a causa del turno notturno. Mi avvio lentamente su per le scale e arrivo nel lungo corridoio dove si trova la stanza di Handiny. Passando mi rendo conto che in questo reparto non c'è quasi nessuno, se non fosse per poche persone che sembrano reggere l'anima con i denti. Arrivo davanti alla sua porta socchiusa e sbircio dentro. Nella stanza c'è solo lei distesa nel letto ancora dormiente. Entro con cautela, senza far rumore mi avvicino al letto e la osservo qualche secondo: è bellissima! Se non fosse per la saliva che le esce dalla bocca semichiusa finendo sul cuscino. Avvicino la mia bocca al suo orecchio e urlo a pieni polmoni. Alza la testa bruscamente sbattendo sul mio labbro. Mi tiro indietro parandomi la bocca con la mano mentre lei respira affannosamente. Mi trucida con lo sguardo e fa per parlare.


-MI SPIEGHI CHE DIAVOLO TI PASSA IN QUELLA TESTA VUOTA?-


-Volevo vedere se eri diventata sorda-


-Perché dovrei essere diventata sorda?-


-Boh, niente è prevedibile-


-Tomlinson, rischi la vita-


Discosta le coperte dal corpo e scende toccando il pavimento gelido a piedi nudi. Solo una canotta leggera le fascia il corpo lasciando il resto scoperto. Zampetta cercando di toccare il meno possibile il pavimento verso l'armadio e in quei pochi secondi di camminata mi godo la vista del suo sedere perfetto.


-Quando hai finito di guardarmi il culo mi diresti la ragione per cui mi hai svegliato alle sei di mattina in modo così brusco?-


Avvampo per essere stato scoperto e cerco di nascondere il rossore guardandomi le converse nere. Rialzo la testa vedendola mentre indossa un paio di jeans neri e un maglioncino a collo alto. Mi si posiziona davanti spostando il peso sulla gamba destra e incrociando le braccia sotto il seno.


-Sto aspettando-


-Ieri mi hai detto che mi avresti spiegato come stanno le cose-


Trascino una sedia dietro di me e mi siedo incrociando le braccia come lei.


-Sto aspettando-


Sbuffa leggermente guardando il soffitto e si dirige verso il letto sedendosi sul bordo. 


-Sì chiama Jason. Stiamo insieme da 2 anni. Dopo che i miei genitori sono morti ero sul punto di suicidarmi. Rose ha deciso che era meglio per me tornare a scuola, farmi degli amici, divertirmi. Per questo mi ha mandato alla Scuola pubblica più vicina. Tutto andava bene, avevo voti eccellenti, ma venivo isolata come una pecora nera. Ti è mai capitato in autostrada di incontrare un veicolo in fiamme? Nessuno si avvicinerebbe, sarebbe da stupidi, se le fiamme incontrassero la benzina esploderebbe tutto e quelli vicini al veicolo verrebbero coinvolti nel disastro. Io sono il veicolo in fiamme, non so mai quando la mia malattia mi porterà al capolinea e tutti mi evitano perché non vogliono essere coinvolti. Ma lui era diverso. Un giorno ero da sola ad un tavolo a consumare il tipico mangiare schifoso da pochi soldi delle mense pubbliche fino a quando lui è arrivato con un sorriso splendente, si è seduto vicino a me e ha fatto la battutina per rimorchiare più squallida della terra. Non me la ricordo neanche quella battuta, l'importante è che lui è stato il primo raggio di sole nella mia vita dopo anni di tempesta. Abbiamo iniziato ad uscire e un anno dopo ho lasciato la scuola perché la malattia era peggiorata. È diventato uno dei più popolari, fa parte della squadra di football ed è un prodigio ma non si è comunque montato la testa ed è rimasto con me. Lui apparte Rose è tutto ciò che mi è rimasto. Ho visto che te stavi andando in una direzione che non mi piaceva e ti ho fermato sul nascere. Tu non vuoi semplicemente aiutarmi. Non sono sicura che io ti piaccia o semplicemente che tu voglia portarmi a letto ma  tra noi non accadrà nulla, Jason è troppo importante per perderlo-


Rimango spiazzato davanti alle sue parole non aspettandomi ciò che ha detto. Agisco di impulso gettandomi su di lei e abbracciandola. 


-ALLORA NON SEI UN'ANTIPATICA BIPOLARE-


La sento ridacchiare contro il mio collo e mi allontano sorridendo.


-Sono felice che tu abbia capito-


***


P.O.V. Harry

Abbiamo appena finito di fare colazione e il nostro stomaco chiede pietà reclamando spazio. Tutti si dirigono pigramente verso il salotto mentre a me tocca pulire il macello. Dopo aver pulito il tavolo e messo i piatti in lavastoviglie mi sento più leggero e arrivato in salotto vedo i ragazzi stesi goffamente sul divano mentre guardano un programma sul make up. 


-Da Peppa pig ora siete arrivati a ClioMakeUp?-


-Non troviamo il telecomando-


-Pigri, io vado a fare una corsetta per smaltire il pasto. Chi viene con me?-


Come pensavo la sala viene sommersa da un silenzio assordante. Sbuffo pesantemente per poi uscire sbattendo la porta. Infilo le cuffiette nelle orecchie ascoltando la musica del mio telefono mentre inizio a correre lungo la strada del nostro quartiere abbastanza isolato. Venti minuti dopo grondo sudore, le mie gambe sono affaticate e il telefono é scarico perciò spengo il telefono, lo ripongo in tasca e rallenta gradualmente. Una voce femminile giunge dalle mie spalle. 


-Ti sei già fermato? Spompatello il ragazzo-


Mi giro e trovo una ragazza dai capelli castani, la pelle scura e grandi occhi azzurri. Cammina velocemente fino a raggiungermi così che possa ammirare il corpo scolpito. Mi sorride e mi porge la mano.


-Mi chiamo Bess-


Ricambio la stretta.


-Harry-


-Non ti ho mai visto da queste parti-


-Essendo il famoso Harry Styles, membro dei One Direction, sono spesso in tour ma in realtà vivo qui. Te invece da quanto è che mi segui?-


-One Direction, eh? Li ho sentiti nominare ma sinceramente non ne so molto al riguardo. Ti ho visto uscire da casa e mi sei sembrato subito il tipico ragazzo che fa buoni propositi senza mantenerli perciò ti ho seguito per vedere quanto avresti resistito-


Alzo lo sguardo dai mie piedi e vedo la mia casa spiccare tra le altre.


-Questa è casa mia. Pensavo che, magari, puoi venire dentro a prendere una cioccolata calda-


-Mi piacerebbe un sacco-


Mi sorride mostrandomi dei denti perfettamente bianchi.


***

WE WISH YOU A MERRY CHRISTMAS 


BUONGIORNO BANANE

sono tornata con un nuovo capitolo in un tempo decente.

Non è passato molto.

Premetto che non so quanto il capitolo sia lungo perché l'ho scritto fal telefono perciò niente.

Se vi piace mi farebbe piacere ricevere un commento riguardo a quello che pensate del capitolo e della storia in generale. Quindi se vi va lasciate un commento o/e votate.

Bacioni bellissime, 

-Fra


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