Il matrimonio

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Yari prima di partire, fu salutato da tutto il villaggio, e con sua grande sorpresa anche il mercante fu accerchiato da una nube di belle donne intente a baciarlo e ad adularlo.
Nessuno peró si avvicinó a Medved, nemmeno le sue amiche. Quell' accettazione nata dalla musica era scomparsa con la fine della festa.
Solo due bambini si avvicinarono timidi come a voler sfidare il loro coraggio di fronte al possente demone orso, che peró accortosi di quella piccola attenzione, ringhió loro piano facendoli fuggire dietro le gonne delle madri.
Yari che aveva assistito alla scena dovette sforzarsi immensamente per non ridere alla vista dello sguardo compiaciuto di Medved.
Ad ogni modo, dopo aver abbracciato forte il padre, Yari si decise a salire sul carro, pronto a tornare a casa.
Durante il viaggio Sasha si divertì a raccontare di tutte le sue conquiste, e in particolare di una splendida donna prosperosa dai capelli ramati.
- Dovevate vederla ridere! Era bella come il sole , se non fosse stato per i suoi marmocchi fastidiosi l' avrei di sicuro fatta mia, l' avrei persino sposata!- Scherzó allegro il vecchio incitando il suo cavallo baio a procedere.
Quella frase fece tornale in mente a Yari le parole di Vassili.
" i suoi Dei sono diversi dal nostro, senza battesimo il matrimonio non ha alcun valore" e come un ago acuminato quel ricordo gli si conficcò fastidioso in testa.
- Medved, tu non hai il battesimo non è cosí?-
Medved lo guardò confuso.
- Secondo le leggi di Dio il matrimonio non ha valore se entrambi gli sposi non hanno il primo sacramento-
L' orso rimase spiazzato da un simile ragionamento ma prima di poter ribattere Yari continuò a parlare.
- Voglio sposarti anche di fronte ai tuoi Dei, e se lo vorrai da oggi i tuoi Dei diventeranno anche i miei. Non voglio più sottostare a un Dio incapace di amare gli indifesi e i valorosi.-
Quella proposta fu tanto inaspettata che persino Sasha si voltó a guardarlo stupito, rivolgendo subito dopo uno sguardo eloquente a Medved come a dirgli " te lo avevo detto".
- Quindi? Accetti... yaram?-
Gli occhi dell' orso si spalancarono come fari dorati, il suo sguardo era completamente sconvolto e la sua bocca era serrata in un espressione indecifrabile.
- Avanti ragazzo- lo spronò Sasha colpendolo in testa con la pipa.
Medved non rispose, si limitò a prendere tra le mani il volto di Yari per baciarlo dolcemente.
- E SIA! LO CELEBRERÒ IO STESSO!-
Annunciò entusiasta il mercante sghignazzando felice.
Quando infine giunsero a casa, il sole era ancora alto e una brezza più fresca del solito scuoteva le fronde dei pini, spargendo un odore intenso di abete.
Quello stesso pomeriggio Sasha si adoperò per organizzare i preparativi per le nozze e quando il cielo si fu fatto rosso, di fronte alla piccola isba dell' orso, un cerchio di rune segnava sul terreno il punto dove si sarebbe svolta la celebrazione.
I due sposi erano stati separati per tutto il Pomeriggio secondo i costumi della cerimonia e quando fu il momento, entrambi si guardarono ammaliati dalla bellezza l' uno dell' altro.
Entrambi indossavano un lungo abito di lino bianco, sulla testa corone di fiori intrecciati e al collo pietre colorate.
Sasha li attendeva di fronte al cerchio reggendo un corno colmo di idromele decorato con perline di legno chiaro.
- Avvicinatevi, entrate nel cerchio sacro- li invitò Sasha.
Entrambi avanzarono a piedi nudi fino a ritrovarsi uno di fronte all'altro all' interno delle rune.
- Io Aleksander Olafson, figlio di Olaf, consacro in nome degli dei l' Unione di questi giovani uomini- proclamò solenne facendo segno a Yari di continuare.
- Io Yari Ivanovič, figlio di Ivan, giuro al cielo e agli Dei di onorare l' uomo che ora mi è dinanzi, giuro di difenderlo con valore e di servirlo con lealtà.- disse Yari stringendo le mani di Medved.
- Io Morozko, figlio della foresta giuro al cielo e agli dei di onorare l' uomo che ora mi è dinanzi, giuro di difenderlo con valore e di servirlo con lealtà.-
Ripetè Medved legando un nastro bianco ad entrambe le loro mani sinistre.
A quel punto Sasha porse al ragazzo il corno colmo di idromele.
- Porgo questa birra a te, quercia di battaglia, con forza e cangiante amore mescolati- recitò Yari portando alle labbra dell' altro il corno.
- Combinata con magia e canzoni potenti, con incantesimi favorevoli, rune che accelerano i desideri.- concluse Medved ripetendo lo stesso gesto del marito.
A quel punto Sasha intinse le dita in una ciotola colma di sangue e bisbigliando parole antiche disegnò sulla fronte dell' orso un martello e sul ventre di Yari una runa rotonda.
- Che gli dei portino prosperità e gioia a questa coppia e che la vita gli possa essere lieta-
Detto questo, i due sposi novelli si baciarono con ardore, perché finalmente, non ci sarebbe stato al mondo uomo o Dio in grado di mettere in dubbio la loro unione.
- Ora... CORRETE!- Urlò il mercante per porre fine alla celebrazione.
Come da costume i due coniugi fecero a gara per arrivare primi alla soglia di casa e con poca sorpresa, fu Medved a vincere. Con un gesto veloce prese in braccio Yari per accompagnarlo oltre la soglia di casa, cosí come si doveva fare in quei casi e con grande gioia ritornò a baciarlo.
Sasha si permise pure di fare loro dei doni.
A Medved diede una balalaika nuova e un' antica spada lasciatagli in passato dal suo stesso padre.
- Mi disse di dartela il giorno delle tue nozze- gli disse accarezzandogli i capelli.
A Yari invece, donò una barca giocattolo e un coltello da caccia.
- Un giorno, questa apparterrà ai tuoi figli e questo li difenderà.- gli disse baciandogli il ventre.
Quella notte i tre festeggiarono con canti, balli e cibo caldo, e quando l' ultima fiaccola si fu estinta, e il mercante fu andato via, rimase solo la notte ad ascoltare i caldi gemiti che riempirono l' oscurità fino al sorgere del sole.


La canzone che ho messo è quella che immagino canti Morozko durante la festa... non ho dato peso al senso delle parole anche perché parla di un treno se non sbaglio e sarebbe un po' anacronistico ma fate finta sia una canzone romantica.

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