Nuova speranza

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Yari era seduto assieme a Zven e Viktor attorno al grande tavolo nella sala delle riunioni dove una mappa ingiallita segnava l' espansione tatara.
- I tatari sono sempre più vicini, solo quattro villaggi ci separano dall' orda e restare qui significherebbe condannarci tutti a morte-
Disse Zven veemente a Viktor che serio e concentrato scrutava i segni sulla carta.
- I tatari sono troppo veloci, ci raggiungerebbero comunque e saremmo completamente vulnerabili. Il gran principe sta arrivando con il suo esercito e aspettarlo è la nostra unica speranza-
Rispose il giovane uomo indicando la città di Kiev da dove gli alleati stavano arrivando.
- L' esercito non arriverà mai in tempo, siamo meno di trenta uomini, abbiamo donne e bambini a carico, come potremo sconfiggere un' orda di centinaia di soldati, è una follia!-
Rispose Zven furente.
- La decisione non spetta a noi, sarà Yari a decidere il da farsi-
Concluse Viktor conducendo tutti gli sguardi sul ragazzo.
Yari sentì il peso di quella scelta farsi insopportabile e consapevole di non avere la risposta si limitò a dire:
- Questa notte rifletterò su come agire, domani all' alba vi dirò cosa fare-
Viktor annuì serio ma Zven grugnì infastidito il che non sfuggì a Yari che stanco dal viaggio e agitato dalla situazione si ritirò nella sua vecchia isba.
Quando entrò nella grande casa in legno, la nostalgia gli riempì il cuore di amarezza.
Una volta sdraiato sul letto freddo, l' odore familiare delle coperte gli fece pizzicare il naso dalla tristezza.
" Com' è silenziosa e vuota questa grande casa ora" pensò raggomitolandosi per riscaldarsi.
Per la prima volta si rese conto di quanto fosse cupo dormire da solo, senza nessuno a scaldarlo, senza nessuno a sussurrargli nelle orecchie o farlo addormentare con il battito del suo cuore.
" io non sono solo, io non ho paura, io risolverò ogni cosa" si ripeteva come un mantra cercando di farsi forza e per quanto la solitudine e l' agitazione lo tormentassero, quando la luna fu alta, finalmente si addormentò.

- Ci si rivede ragazzo-
Lo salutò il demone della mezzanotte.
Yari si ritrovò con i piedi affondati nella neve ma questi non bruciavano affatto e subito capì di star sognando.
- Buonanotte Polunočnica-
La salutò rispettosamente senza essere troppo stupito della situazione.
- Perchè sei venuta a trovarmi?-
Chiese inquieto.
- Ti sei cacciato in un bel guaio ragazzo, hai abbandonato l' orso e ora l' intera foresta risuona della sua furia-
Rise lei mostrando i sui denti affilati.
Yari abbassó lo sguardo ferito.
- Cosa vuoi?-
Chiese acido.
- È un vero peccato, hai fatto tanto presto ad abituarti all' idea di vedere demoni e spettri che ora la paura nei tuoi occhi è tanto flebile da spingerti a rivolgerti a me come se non fossi capace di strapparti il cuore e divorarlo-
Rise Polunočnica, non riuscendo però a suscitare in Yari alcun timore.
- Se avessi voluto strapparmi il cuore ora non sarei qui a guardare il tuo orrido volto-
Disse Yari.
Il demone rise a quella risposta tanto sfrontata.
- Quanto hai ragione-
Disse Polunočnica fissandolo con i suoi occhi terribili.
- Infatti sono qui per aiutarti ragazzo, ti sei gettato nelle fauci di un lupo che non puoi sconfiggere da solo, ma sei fortunato, il figlio che porti in grembo ti salverà la vita, finché la tua vita sarà legata alla sua i Chyerty saranno dalla tua parte-
Yari non fece in tempo a fare domande che una folata di vento gli fece coprire gli occhi.
Quando li riaprì quello che vide gli fece gelare il sangue.
Una distesa di centinaia di uomini era organizzata in un accampamento militare illuminato da migliaia di fiaccole, l' aria odorava di carne arrostita e cavalli e il brusio dei soldati riempiva il silenzio della mezzanotte.
- Tatari-
Sussurrò Yari sconvolto.
- Perché siamo qui? -
Chiese il ragazzo terrorizzato.
- Osserva, guarda le fauci del lupo, trema dinnanzi alla morte che veloce avanza per divorarti.
Hai abbandonato l' orso, ora chi ti difenderà dalle bestie della foresta?-
Yari sentì le gambe tremare e con un tonfo cadde nella neve.
- Sono troppi, non abbiamo speranze-
Provó a dire con il fiato corto e il viso bagnato da lacrime ghiacciate.
- Qualsiasi decisione tu prenda non vincerai mai, l' unica via è tornare indietro, torna dal cacciatore, chiedi perdono e noi ti terremo al sicuro nella foresta-
A Yari il tempo sembrò fermarsi, il terrore e la crudele consapevolezza della sua impotenza lo stavano affogando nella più totale disperazione.
- Guardati, così giovane, così bello, saresti sprecato come schiavo o come cibo per vermi non credi?-
Yari si rialzò in piedi con fatica.
- Hai ragione, non ho speranze-
Il demone ghignò sicuro di aver convinto Yari.
- Eppure...-
Continuó il ragazzo spegnendo ogni traccia di soddisfazione dalla faccia del demone.
-... la paura della morte non mi ha convinto ad arrendermi-
Il volto di Polunočnica si arricciò in una smorfia di rabbia.
- Sciocco moccioso! Finirai per morire come un cane! -
Lo rimproverò furibonda.
- No-
La interruppe lui.
- Finché la mia vita sarà legata a quella del bambino voi sarete dalla mia parte-
Ripetè Yari colmo di una nuova speranza.

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