(capitolo 6) se è un sogno..non voglio svegliarmi

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canzone: in the middle of the night

Eravamo in macchina da un po', dove diavolo stavamo andando? Mi voleva uccidere?
"Non ti preocupare, siamo quasi arivatti" disse dal nulla Brahim come se mi avesse letto nel pensiero. "Va bene" risposi sorridendo.
Lui non mi guardò ma accese la radio, e mise su una stazione in cui davano canzoni spagnole, stavano facendo sentire "Bailando" di Enrique Iglesias, e senza neanche rendermene conto, mi misi a cantare, adoravo quella canzone.
Brahim si girò verso di me, con una faccia sorpresa, ma poi scoppiò in un sorriso a trentadue denti
"Bailandooo, ese fuego por dentro me va enloqueciendo me va saturando" cantai,
E Brahim scoppiò a ridere, cercando comunque di mantenere l'attenzione sulla strada, "dai canta con me!" Esclamai; non so perché, ma mi sentivo così libera e spensierata in quel momento. Forse era l'effetto che mi faceva lui.
"Con tu física y tu química, también tu anatomía
la cerveza y el tequila, y tu boca con la mía
ya no puedo más" si unì dopo poco anche lui.
Cantammo la canzone insieme, arrivò ad un punto, e Brahim mi guardò mentre lo cantava, "Tú me miras y me llevas a otra dimensión, tus latidos aceleran a mi corazón" cantó, non distogliendo lo sguardo dai miei occhi, "qué ironía del destino no poder tocarte, y sentir la magia de tu olor" continuó;
Lo guardai anche io, ma poi distolse  lo guardo, rifissando la sua la sua attenzione sulla strada. Non ho voluto farmi film mentali per nulla, quindi ho riiniziato a cantare insieme a lui mentre ridevamo a crepapelle.
Dopo un'altra mezz'ora, arrivammo in un posto che sembrava abbandonato; era questa la mia fine?
"Brahim mi vuoi uccidere?" Chiesi esitante, anche se scherzavo. "Ahahahaah, non ti preoccupare, non ho intenzione di ucciderti, non per ora almeno" disse ridendo; scendemmo dalla macchina, mi guardai intorno, sembrava davvero il posto perfetto per un omicidio. "voglio che tu ti metta questa" disse da dietro di me Brahim facendomi saltare, mi girai e lui mi porse una benda di colore nero, "Brahim mi sto davvero spaventato ora" dissi facendo (più o meno) finta di essere preoccupata. Lui rise di gusto, quasi a sfottermi, mi girò e mi mise la benda sugli occhi.
"Ora rilassati, non ti ucciderò, è solo che è una sorpresa" disse tranquillizzandomi. Mi prese per mano, mentre l'altra mano me la mise sul fianco. Mi lasciai guidare, visto che comunque non avevo altra scelta.
"Brahim davvero dove stiamo andando?" Dissi dopo un paio di minuti che stavamo camminando, lui non rispose, ma la sua mano strinse di più la mia, e in qualche modo la presi come risposta.
Dopo pochi secondi si fermò, togliendomi la benda dalla faccia; rimasi ammaliata dalla vista: era un ristorante, circondato da un semplice giardino, con una fontanella, eravamo fuori Milano, dietro di noi c'era un paesino non molto lontano. L'entrata del ristorante era decorata con fili di girasoli, e la staccionata del giardino era decorata con delle lucine dorate, era così rilassante.
"Ti piace?" Chiese timidamente Brahim dopo aver visto che non parlavo, "è bellissimo" sussurrai; mi girai verso Brahim e lo abbracciai, lui si immobilizzò, ma poco dopo sentii i suoi muscoli rilassarsi e avvolse le sue braccia alla mia vita, tenendomi stretta. "Lo adoro! Grazie" lo ringraziai dopo essermi staccata, "menomale! Non rispondevi, avevo paura che n-non ti piacese, scusa se ti ho portata nel mezzo di un bosco, ma sennò avresti capito e a-avrei rovinato la sorpressa e-" iniziò a divagare ansiosamente, ma lo interruppi baciandogli la guancia, al quale, lui divenne completamente rosso in viso, "è perfetto, davvero" dissi tranquilla, guardandolo negli occhi. Lui sorrise dolcemente, poi fece un mezzo inchino e mi propose la sua mano, "alora señorita, vamos?" Disse con tono elegante; risi timidamente e gli presi la mano. Si alzò dalla sua posizione e strinse le nostre mani, come se avesse paura che lasciassi la sua.
Entrammo nel ristorante, l'atmosfera lì dentro era incredibile. La luce calda ci accolse subito, così come la musica rilassante in sottofondo.
"Buonasera signor Diaz, posso accompagnarvi al vostro tavolo?" Chiese educatamente un cameriere, "si grazie" rispose gentilmente Brahim, vidi che alcune persone ci stavano guardando, così abbassai lo sguardo imbarazzata; odiavo essere al centro dell'attenzione. Brahim se ne accorse, mi lasciò andare la mano e me la mise sulle spalle, attirandomi più vicino a lui, "no te preocupes, sono qui" mi disse dolcemente all'orecchio. Mi calmai un po', ma misi la faccia più inclinata nel suo collo, così da sentirmi meno esposta, e da poter annusare il suo profumo, calmandomi.
Arrivammo al nostro tavolo, per fortuna è molto più in parte degli altri, così da non essere disturbati.
"Sai sono sorpreso" disse ad un certo punto lo spagnolo dopo esserci accomodati. "Di cosa?" Chiesi con faccia perplessa, "del fatto che non ti ho ancora visto tirare fuori il telefono per fare miliardi di foto" spiegò, "perché dovrei?" Chiesi, "beh perché di solito le ragazze, o almeno tutte le ragazze con cui sono uscito io, appena entrano in un locale con questo fanno solo foto e storie Instagram, dimenticandosi completamente di me" si spiegò meglio lui, "non sono come le altre ragazze" dissi, ma uscì più arrabbiato di quanto avessi voluto, infatti vidi la sua faccia sbiancare un po', "scusa, non volevo dirlo con quel tono, volevo solo dire che non mi piace fare foto, preferisco godermi i momenti, senza foto o altro, perché sennò perderei tempo, e non riuscirei a vivere bene il momento" dissi, e vidi il suo viso che riacquistò colore. "Wow, sono davvero ammirato, la mia stima per te cresce di minuto in minuto Anna" disse sorridendo. Quel dannato sorriso.

Ordinammo e mangiammo tranquilamente, tra chiacchere e risate. Mi stavo divertendo moltissimo.
In quel momento Brahim mi stava raccontando di quando Theo Hernandez, un suo compagno di squadra nonché uno dei suoi migliori amici, era tornato troppo ubriaco da una festa e non aveva neanche la forza per salire le scale del suo appartamento, "e la mattina quando sono entrato in casa sua per accompagnarlo agli allenamenti, l'ho visto steso come un sacco di patate sulle scale!" Esclamò ridendo al ricordo dell'amico; scoppiai a ridere, immaginando il terzino sinistro, che dorme sulle scale.
La serata passò più veloce di quanto avrei voluto, e prima che me ne rendessi conto, ci stavamo avviando verso la macchina.
"Sai, sono stato davvero bene stasera, così come l'ultima volta che siamo usciti"
Disse ad un tratto il malagueño, "anche io sto molto bene con te" risposi sorridendo dolcemente. Mise il suo bracco sulle mie spalle, attirandomi più vicino a lui, come prima quando mi sentivo a disagio.
"Non hai caldo?" Mi chiese, andai nel panico, non doveva farmi una domanda simile; riuscii comunque a trattenermi, "no, di solito sono una persona calorosa, ma non so perché stasera ho abbastanza freschino" risposi semplicemente, lui annuì, non del tutto sicuro ma, per fortuna, abbandonò il discorso.

Arrivammo alla macchina dopo un po' di minuti ma prima che potessi aprire la portiera sentii la voce di Brahim che mi chiamava, poi un braccio sulla vita e poi due soffici labbra che toccavano le mie; non erano due semplici labbra, erano le sue
Il mio cervello stava impazzendo, e il mio cuore esplodendo. Dopo un attimo di shock ricambiai il bacio, che divenne sempre più infervorato. Dopo un paio di minuti che sembravano ore ci separammo, e ci guardammo intensamente, "mi piaci davvero molto Anna" disse Brahim, "anche tu Brahim" risposi.
Poi entrammo in macchina sorridendo

In macchina eravamo circondati da un silenzio rilassante, fatto solo di sguardi casuali in cui ci sorridevano a vicenda come due idioti innamorati.

Arrivati davanti al mío palazzo, scendiamo entrambi dalla macchina.
"Allora buonanotte" parlai per prima;
"Buonanotte" ripeté lui dolcemente.
Ci abbracciammo, e ci demmo un ultimo, dolce bacio. Poi ci separammo. E dopo un ultima 'buonanotte' entrai dal portone del mio palazzo, salendo le scale ed entrando nel mi appartamento.

Erano già le 2 passate, quindi più silenziosamente possibile mi preparai per andare a letto.
Mi infilai sotto le coperte e mi addormentai con un sorriso stampato in viso.

No te preocupes (Brahim Díaz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora