(capitolo 8) non dimenticarlo, qualsiasi cosa accada

355 12 13
                                    

Canzoni: Timber Kesha ft. Pitbull

Bene. Avevo ceduto. Quindi circa 10 minuti dopo mi ritrovavo nella sua macchina, dalla parte del sedile del passeggero, con lui al volante, diretti verso San Siro.

Aveva chiamato il mister, dicendogli che sarebbe andato direttamente a San Siro, e di non aspettarlo a Milanello per prendere il pullman con la squadra.

"Allora, hai ansia?" Chiedo, spezzando il silenzio confortevole che si era formato tra noi due; in sottofondo suonava 'duele el corazón' naturalmente di Enrique Iglesias.

"Si, ho abbastanza ansia, queste partite le dobbiamo vincere tutte per prendere il Napoli capolista" spiegò.
Notai che stava stringendo il volante più forte del solito, perché le sue nocche stavano diventando bianche.
"Sta tranquillo, andrà tutto bene, sei un giocatore fantastico, e tutti ti adorano" lo tranquillizzai, posando dolcemente la mano sinistra sulla sua spalla; lui mi sorrise grato, mi guardò velocemente e poi riconcentrò la sua attenzione sulla strada.
Poi però vidi il suo sorriso cadere e il suo viso farsi più spento, "penso che molti tifosi la pensano diversamente sul fatto che io sia un bravo giocatore" disse tristemente ad un tratto.

Lo guardai, ma come poteva dare retta a quelle persone che non sapevano nulla di calcio? Beh è semplice, è facile ignorarle quando sono poche, ma dopo un po' iniziano a soffocarti. Li ho visti tutti i commenti d'odio verso Brahim, e la cosa non mi piace proprio per niente.
Come può la gente insultarlo così? S'impegna sempre nelle partite, certo non fa molti goal e gli possono fare male facilmente; ma può essere colpa sua? La risposta è no.

È la sua voce ad interrompere i miei ragionamenti, "Ho paura di fare come l'anno scorso, e di finire in panchina per il resto dell'anno" dice, mettendo le mani in grembo quando si ferma ad un semaforo rosso, e abbassa la testa, come a vergognarsi.
"Non ti deve importare dell'anno scorso okay? Hai avuto una serie di problemi che non ti hanno permesso di essere alla tua massima forma fisica e mentale, ma il passato è il passato e qui ora tu sei una delle pedine più importanti per la squadra. Tralasciando il fatto che l'anno scorso abbiamo vinto lo scudetto anche grazie a te, quando abbiamo vinto 1-0 con la Sampdoria con un tuo goal" finisco di dire con un sorriso; lui alza lo sguardo e mi fa un sorriso insicuro ma dolce, "grazie Anna, ti ringrazio per il tuo sostegno" risponde.
Poi il semaforo torna verde e continuiamo il nostro tragitto.

Appena arrivati scendiamo dalla macchina ed entriamo in un'entrata riservata, per evitare di essere assaliti dai tifosi.

"Okay alora, io ora vado negli spogliatoi per ragiungere il mister e li altri, tu puoi andare in tribuna okay?" Chiese guardandomi attentamente, io annuii con un sorriso, e lui, dopo avermi sorriso a sua volta, chiamò un addetto alla sicurezza e chiese di accompagnarmi al mio posto. Il ragazzo, abbastanza giovane ma non troppo, sorrise annuendo e aspettò che io fossi pronta a seguirlo.

Rivolsi a Brahim uno sguardo calmo e dolce, cercando di trasmettergli tranquillità, avendo notato tutta l'ansia che aveva in corpo. Con mia grande sorpresa allargò le braccia e mi circondò in un abbraccio spaccaossa, "ti voglio bene" disse tra i miei capelli; mi scoppiò il cuore di gioia quando lo disse, "anche io Brahim, molto" risposi, lui sciolse l'abbraccio, mi guardo un secondo meglio occhi e subito dopo mi riprese nelle sue braccia. Ero in paradiso.

Dopo quel piccolo momento tra me e lo spagnolo, lui si diresse verso gli spogliatoi e io verso il mio posto insieme al ragazzo.

Arrivata mi sedetti, un po' a disagio perché di solito mi siedo insieme al resto dei tifosi.
"Ciao!" Una voce interruppe i miei pensieri, era una ragazza giovane, capelli abbastanza lunghi biondi e occhi azzurro cielo. "Ciao sono Jozefien, la ragazza di Charles De Ketelaere" disse educatamente porgendomi la mano, "Anna, piacere, un--Un'amica di Brahim Diaz" dissi, non sapevo come presentarmi, si ci erano stati alcuni baci ed eravamo abbastanza intimi, però non penso che fossimo arrivati al punto di 'ragazza e ragazzo'.
"Ecco siediti vicino a me!" Disse, spostando il suo zaino appoggiato al sedile affianco a lei. Sembrava una ragazza così tenera, e poi lei e Charles li shippavo un sacco!

No te preocupes (Brahim Díaz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora