(capitolo 5) sembra un sogno

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Canzone: The nights, Avicii

Ero ancora scioccata, non mi aspettavo che mi richiamasse, pensavo non si ricordasse neanche più della mia esistenza. E invece no. Era in linea.
"Hey Anna? Ci sei?" Chiese interrompendo i miei pensieri, "s-si ci sono scusa" risposi imbarazzata, "solo..non mi aspettavo che mi avresti chiamata.." dissi sincera dopo pochi secondi di silenzio, "cosa vuoi dire con 'non pensavo mi avresti chiamata'? Ovvio che ti avrei chiamata! Sennò perché avrei dovuto chiederti il numero?" Mi rispose, "scusami se non mi sono fatto più sentire, non volevo farti pensare che mi fossi dimenticato; è solo che questa settimana è stata molto faticosa e non ho avuto la forza di fare niente, se non andare agli allenamenti obbligato da Ibrahimovic" continuò spiegando. All'ultima frase giuro di aver potuto immaginarlo mentre ha in viso quel suo sorriso caratteristico.
Ripensai a quello che aveva appena detto, ha detto che era ovvio che mi avrebbe chiamata, non è una cosa da tutti i giorni!
"Annaaaaa" sentii dall'altra parte della linea, "eh?" Dissi tornando alla realtà dopo che ancora una volta mi ero isolata nei miei pensieri, "tutto bene?" Chiese con voce preoccupata, "s-si sto bene" risposi insicura, "segura? Se vuoi ti chiamo più tar-" "no! no!" non lo lasciai finire, non volevo che mettesse giù, volevo continuare a sentire la sua voce.
Saltai giù dal letto e misi in vivavoce mentre cercavo qualcosa da indossare. "Okayyy, tu no me la raconti giusta" disse, "comunque" continuò "ti ho chiamata, oltre per chiederti come stai, per sapere se magari ti andrebbe di uscire, magari stasera.." disse, il suo tono di voce si abbassava a ogni parola che usciva dalla sua bocca, nell'ultima parte sentii l'insicurezza nella sua voce.
"Certo!" Risposi entusiasta, "davvero?" Mi chiese, "si ovvio! Dove vuoi che ci incontriamo?" "Ehmm, che ne dici..." Cercò di proporre, ma sembrava che non avesse idee. "Che ne dici se ti vengo a prendere a casa tua verso le 19?" Chiese riacquistando la sua sicurezza. "Va bene! Però direi di incontrarci nella via dopo la mia, perché i miei vicini sono dei patiti del Milan e a quell'ora scendono a far fare una passeggiata al loro cane, quindi non vorrei che ti dessero fastidio" spiegai; "beh alora gracias, ci incontriamo sta sera" disse, mi stava già quasi salutando quando mi saltò in mente una domanda, "come mi devo vestire?" Chiesi quasi in panico, "non ti preoccupare dei vestiti, sei sempre belissima, con qualsiasi cosa tu indossi" rispose. Le mie guance stavano andando a fuoco, mi sentivo così speciale in quel momento. Certo alcuni ragazzi in passato mi hanno fatto molti complimenti, ma sentiti da lui è un'altra cosa. "Bene allora grazie mille Brahim, ci vediamo stasera" dissi sorridendo, "a dopo hermosa" rispose, potevo sentire il suo sorriso, e solo ad immaginarmelo mi batteva più forte il cuore.
Dopodiché riattaccò e io, dopo essermi cambiata in una tuta più comoda, feci su il letto ed uscii da camera mia.
"Allora? Con chi stavi parlando?" Chiese Giada spuntando dal nulla "ma no con ness-" "con chi parlavi?!" Chiese urlando Vere apparendo anche lei da non so dove. "Ma tu che cacchio ci fai qui?" Chiesi ancora traumatizzata, "beh sono venuta qui perché oggi andiamo in Duomo". "A, mi fa piacere che mi abbiate avvisato prima" dissi con tono sarcastico.
'ma aspetta, se magari inizio a parlare di cosa dobbiamo fare in Duomo, si dimenticheranno della domanda precedente' pensai.
"Quindi che dobbiamo fare in Duomo?" Chiesi, cercando intanto una via d'uscita visto che sapevo che mi avrebbero scoperta. "Uuuuuuuuu dobbiamo andare da Bershka, da pull and bear e-" iniziò Giada, ma venne interrotta da Vere "ferma ferma ferma! Sarò anche sorda ma non sono stupida!" Urlò; intanto io avevo individuato una via di scampo e sgattaiolai via in cucina.
"ANNAAAAAA" urlarono entrambe dalla sala, "e va bene! Stavo parlando con Brahim!" Gridai cedendo; loro, che mi avevano appena raggiunto in cucina, mi guardarono con una faccia completamente scioccata. "No aspe! Aspe! Sei seria?!" Urlo Vere, "si" risposi semplicemente, "uuuuuuuuuu siiiiii" strillò Giada, "sei davvero seria?! Stavi parlando con quel Brahim Diaz?!" Chiese urlando Vere. "Beh..giusto..mi sono dimenticata di dirtelo..una settimana fa circa sono uscita con lui, perché mi aveva scritto su Instagram..." Le spiegai tutto, anche se alcune cose le sapeva già, gliele rispiegai. Quando ebbi finito mi guardò come se gli fosse passato davanti un cane con le ali. "E tu non me l'avevi detto??!?!" Esplose dopo pochi secondi di tranquillità. Urlò così forte che mi fece quasi soffocare con l'acqua che stavo bevendo; quasi, ma intanto avevo lasciato cadere il bicchiere, facendolo cadere sulla penisola di marmo, rovesciando l'acqua che era rimasta al suo interno.
"Cazzo!" Esclamai dopo aver ingoiato l'acqua, Giada scoppiò a ridere e dopo poco si aggiunse anche Verena. "Oh ma andiamo aiutatemi! È finita anche sul pavimento!" Dissi, iniziando ad innervosirmi. "Okay okay ti aiutiamo" disse Vere dopo essersi calmata.

Un bel salto di tempo offerto dalla faccia scioccata di Vere

Alla fine, dopo aver ripulito il disastro, parlammo del fatto che mi stessi sentendo con Brahim Diaz in tutta tranquillità, più o meno.
"Stasera ci vediamo, viene a prendermi qui dietro alla via" spiegai, "wowww, ti aiutiamo a scegliere il vestito!" Disse contenta Giada, "ma come ti devi vestire?" Chiese poi dubbiosa, "beh lui ha detto che è uguale, ha detto che sono sempre bellissima" dissi arrossendo ripensando a quello che mi aveva detto. "Awwwww è così romanticooo" mugugnò Giada, "sei la solita romanticona" mi lamentai.
"Si si ora muoviamoci e andiamo a scegliere qualcosa di carino da indossare che sono già le 17.40." ci interruppe Vere.

Dopo una mezz'oretta abbondante, avevamo trovato qualcosa di carino; era un semplice vestito nero, corto fino al ginocchio e abbastanza largo, ci misi sotto un dolcevita nero, anche se faceva abbastanza caldo quella sera, però almeno avrei coperto i miei tagli. Sotto una calzamaglia più leggera nera, e infine delle scarpe nere con pochi centimetri di tacco.

Dopo essermi cambiata, Vere e Giada mi hanno aiutata con il trucco, mettendo un po' di mascara, rossetto e insistettero per mettermi anche l'eyeliner, ovviamente vinsero loro.

Alle 18.55 uscii di casa in perfetto orario, salutando con un abbraccio due delle persone più importanti della mia vita.

Scesi giù, andai nella via e aspettai.
Dopo pochi minuti vidi un Audi avvicinarsi a me,fermandosi non lontano, all'inizio mi spaventai, ma quando vidi chi fosse quando scese dalla macchina mi rilassai all'istante.
"Buenasera señorita" mi disse sorridendo, " buonasera Brahim" risposi, un sorriso che mi curvava le labbra. Mi salutò con un abbraccio, al quale non protestai e mi godetti il suo profumo. Quando sciogliemmo l'abbraccio ci guardammo negli occhi, stabilendo un contatto visivo.
Osservai il suo viso. Era perfetto. Le sue labbra erano  carnose, così baciabili, e dentro di me c'era ancora una speranza che potessi farlo prima o poi; i suoi capelli erano ben pettinati, soprattutto il ciuffo, che si muoveva spettinato dal leggero vento che c'era in alcuni momenti. Era vestito in modo semplice, una giacca normale nera, dei pantaloni neri e delle scarpe da ginnastica nere; era sempre lui, adoravo il fatto che non si vestisse in modo elegante, mi avrebbe messo a disagio.
"Sei bellissima come al solito" disse ad un certo punto, interrompendo i miei pensieri; mi resi conto che lo stavo ancora osservando, ma anche lui stava ancora guardando me. Ritornando alla realtà mi resi conto di quello che aveva appena detto, e appena il mi cervello lo capì, le mie guance divennero rosso fuoco.
"Anche tu non sei niente male" dissi con tono scherzoso mentre gli davo una leggera spinta con il braccio.
Lui scoppiò in una leggera risata, che era musica per le mie orecchie.
"Allora andiamo?" Chiese dopo che aveva smesso di ridacchiare.
Annuii soltanto, lui in cambio mi fece un caldo sorriso, mi prese per mano e mi condusse alla sua macchina.

Era davvero una bella macchina. Aveva gli interni in pelle nera, le cuciture erano rosse, cosa che mi ricordava parecchio il Milan, per il posto del passeggero davanti era presente  anche un bracciolo, e dietro la testiera dei sedili davanti erano presenti 2 schermi per sedile.
Rimasi incantata. "Ti piace?" Chiese lui, "si.. è fantastico" risposi, mi sono sempre piaciute le macchine, non Formula 1 eh, quella la lasciavo volentieri alla patita Vere, ma mi sono sempre piaciute le macchine in generale. Purtroppo non avevo mai avuto l'opportunità di salire su una macchina costosa.

Lui mi sorrise in risposta e dopo esserci allacciate le cinture partimmo verso non so dove.

Okayyy scusate se ci ho messo tanto! Ma in questo periodo un po' oscuro per il Milan ho perso un po' la voglia di scrivere... Ma sono sicura che ci rialzeremo!
Comunque ecco a voi un altro capitolo! Come vi sta sembrando fino ad ora? Vi sta piacendo la "relazione" tra Anna e Brahim?
Pubblicherò il prossimo il primo possibile!❤️🖤

No te preocupes (Brahim Díaz)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora