Dopo essere andato via da Ogigia, Leo si trovava in viaggio verso una meta ancora da decidere, ma a lui non importava perché in quel momento non poteva concentrarsi su qualcosa di preciso, si trovava su una delle sue migliori invenzioni e dietro di lui c'era Calipso, bella come nessun'altra, portava un semplice jeans e una maglietta bianca attillata, i capelli al vento e aveva un sorriso stampato in faccia, come quello di una adolescente che aveva appena raggiunto il suo sogno. Lei lo stava abbracciando da dietro e si sentiva il suo cuore che batteva forte per la felicità.
Leo poteva rimanere in quella situazione per tutto il tempo che aveva a sua disposizione ma i suoi pensieri furono interrotti da una voce soave, era quella di Calipso, che con delicatezza gli toccò il braccio, dove c'erano delle ferite abbastanza evidenti e disse -Cosa è successo? Perché hai queste ferite? Come te le sei procurate?- impaurita, preoccupata e arrabbiata nello stesso momento.
Lui rispose divertito -Niente di difficile e importante, ho solo sconfitto Gea che voleva riconquistare il mondo.
Lei con aria ancora più preoccupata gli inizio a gridare nell'orecchio -Come hai combattuto Gea, lo sai che potevi morire e io come avrei fatto, ti avrei aspettato qui senza nemmeno sapere cosa era successo.
Lui la guardò divertito e scoppio in una grossa risata che fece arrabbiare ancora di più Calipso che ora lo guardava in modo cagnesco e lo avrebbe buttato giù dal drago Festus se non lo amava tanto da tenersi ancora stretta a lui.
Appena smise di ridere si girò per guardarla e lei cercò di non incrociare il suo sguardo fingendo di essere offesa da ciò che era successo, allora lui si girò in avanti con un ultimo sorriso e iniziò a guardare l'orizzonte perdendosi in pensieri che finora non erano emersi, per esempio come stavano i suoi amici? Sapevano che lui era ancora vivo oppure avevano già abbandonato ogni speranze?. In quel momento iniziò ad intristirsi perché alla fine aveva passato gli ultimi tempi con loro, e ora si trovava senza il resto dei sette in una parte del mondo che nessuno conosceva e la cosa più preoccupate era che il GPS di Festus era rotto quindi non sapeva neanche come ritornare a casa, forse non sarebbe mai tornato e alla fine i suoi amici non avrebbero mai saputo che lui era riuscito a sopravvivere a quell'esplosione.
I suoi pensieri furono di nuovo interrotti dalla voce di Calipso, che aveva capito il momento di difficoltà e con voce calda e rilassante si rivolse a Leo -A cosa stai pensando, con me puoi parlare, anche perché siamo solo noi in questa parte del mondo dispersa quindi non c'è molta scelta.
Leo si rivolse a lei sorridendo, sapendo che con quelle parole aveva rialzato il suo umore, e iniziò a raccontarle tutto, la cura del medico, la nave che era stata lanciata con uno schiaffo di Zeus e si era frantumata durante il volo fino a rimanere di essa solo Festus, la battaglia con Gea e persino la cometa fiammeggiante che aveva colpito lui e Festus con un suono che semprava quello di una ragazzina spaventata, fino ad arrivare al fatto che i suoi amici non sapevano che lui era ancora vivo.
Lei ci mise un po per rispondere perché non voleva per niente ferirlo in nessun modo, appena trovò ciò che doveva dire parlò con determinazione -Ti prometto che torneremo al Campo Mezzosangue, tu rivedrai i tuoi amici Percy, Annabeth, Frank, Piper, Jason, Hazel e Nico, non ti separerai più da loro e io rimarrò al tuo fianco.
Lui la baciò, sapendo che per lui era importante e con quelle parole aveva trasmesso anche a lui la determinazione giusta per tornare a casa e riunire i 7.
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Percy jackson: la storia continua
RastgelePenso che tutti i lettori, dei fantastici libri di Rick Riordan, vogliano sapere come continui la serie Percy Jackson e gli eroi dell'Olimpo, io vorrei esprimere il mio pensiero spero vi piaccia.