IV • Bought you a little cactus

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In the winter, in the icy outdoor pool
When you jumped in first, I went in too
I'm with you even if it makes me blue

*

Cos'è la sua vita? No, tipo. Sul serio. Cos'è e cosa ci dovrebbe fare con questa, perché ha perso il conto di tutto quello che è successo ultimamente.

Prima di tutto, ha qualche ricordo sparso qua e là e tutto ciò che riesce a captare da questi è un sorriso fatto di fossette che gli da un po' alla testa, cambia solo la scenografia.

Harry ha conosciuto Liam. Fosse solo quello il problema.

«E sai come lo chiama, sua madre? Questa vuoi sentirla» stava dicendo Liam, Louis davanti a lui aveva i gomito impiantati nel tavolo e le mani sulle orecchie mentre Harry, al suo fianco, inclinava il busto verso Liam con interesse.

«Oh, sì. Amo questo genere di cose.»

«No, non le ami» aveva ribattuto Louis, ma nessuno aveva battuto ciglio, perciò la sua condanna era già firmata e ciao.

«Lo chiama fleur. Non è adorabile? Il nostro piccolo fiorellino» Liam gli aveva lanciato un'occhiata adorante a cui Louis aveva risposto con un calcio sotto al tavolo, poi un altro e un altro ancora, dato che ci aveva preso gusto.

Non aveva avuto il coraggio di voltarsi verso Harry nemmeno quando lo aveva sentito dire: «Non c'è niente di vergognarsi. È carinissimo, Eos, dai.»

«Non è carinissimo.»

«Invece sì.»

«Perché non hai sentito come lo chiama sua nonna! Non puoi immaginare-»

«Liam!»

E se n'è pentito subito, insomma. Anche perché la cosa è scaturita da un errore ripetuto che non pensava che avrebbe portato a tanto. Perché, insomma. Nel periodo in cui aveva commesso quell'errore inconcepibile che lo aveva portato a quello, conosceva Harry da qualche settimana, due e mezzo se vuole essere preciso, e lo vedeva almeno quattro giorni su sette, perciò non è colpa sua se la sua lingua ha il suo nome inciso sopra, piegandosi in maniera naturale per pronunciarlo.

«...e poi vorrei andare a vedere il nuovo film Marvel, questi giorni. Penso di avere ancora qualche giorno? Ne stavo parlando con Harry, ma non ricordo le date.»

«Ci risiamo» aveva sospirato Liam, e Niall aveva schioccato le dita.

Louis li aveva ignorati bellamente, dato che quel discorso era già stato fatto e non era andata a finire bene, se si considera che ne era uscito con qualche capello attorcigliato attorno alle dita dalla forza con cui se li era tirati, i gesti dettati dalla frustrazione. «Voglio dire, è Black Panther. Penso che ne uscirò in lacrime, ma questo è scontato. Piango anche per quelle stupide commedie romantiche che guarda Harry.»

Niall aveva soffocato una risata, ma, ancora, non ci aveva fatto caso. Liam si era mantenuto il viso tra i palmi mentre diceva: «Ma non mi dire.»

«Sì, purtroppo devo ammetterlo. Secondo voi sono troppo emotivo? Perché Harry dice che-»

«Ovviamente» lo aveva interrotto Liam, stavolta ha la schiena abbandonata allo schienale del divanetto, la testa inclinata all'indietro. Louis lo aveva guardato storto, dato che a quel punto la pazienza iniziava a evaporare dalla sua pelle e l'unico modo per non sbottare era solo andare avanti.

«Dicevo,» ricomincia, le sopracciglia corrugate in avvertimento, «Che secondo me non sono troppo emotivo. Voglio dire, dipende da ciò che guardo, o che leggo. Ad esempio, se si tratta di un film Marvel piango come un bambino, anche se Harry qualche volta riesce a-»

Paper Rings || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora