IX • Half of my body and half of my soul

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I hate accidents except when we went from friends to this
Uh huh, that's right
Darling, you're the one I want

*

I giorni dopo quell'episodio scorrono lascivamente, in modo illusorio e strascicato e a Louis la cosa da alla testa, senza contare che l'assenza di Harry comincia a provocargli un male che va oltre quello mentale: non riesce a dormire propriamente, non quando non c'è un altro battito oltre al suo a ricordargli che è vivo, non quando non ha un altro fiato da respirare. Succede sempre più spesso che dimentichi i pasti, probabilmente perché si è fatto cullare dal modo in cui amava baciare Harry dopo che gli metteva davanti un piatto diverso ogni giorno, senza nemmeno rendersi conto di starsi effettivamente nutrendo, ma ora le uniche volte che mangia si dedica a panini fatti male o uova bruciacchiate che, con tutta onestà, gli fanno un po' passare l'appetito.

E non è il massimo per quanto riguarda la concentrazione e la voglia di fare, dato che il suo cervello implora una pietà e una calma che è difficile da trovare. Capita che qualche giorno decida all'ultimo di starsene a casa e di vivere in uno stato in cui si crongiola in dei pensieri irreali dove sta aspettando che Harry torni da lavoro, dove sta facendo un altro anello per lui e dove gli sta baciando le nocche prima di infilarglielo al dito in cui, prima che si rompesse, ce n'era un altro, dove Harry gli sfila di mano un libro che ha trovato sul suo comodino e lo bacia con calma prima di trascinarlo con sé in camera, dove gli lascia baci soffici sul collo e gli accarezza i fianchi con mani di seta e miele e dove lo tiene sempre più vicino, sempre di più, finché respirare diventa superfluo e il corpo viene abbandonato in una sfera di calore.

Non piange, però. Oltre che essere piuttosto certo che non lo farà sentire meglio - può affermarlo dopo aver vissuto il tutto sulla sua pelle, cosa che lo rende una fonte attendibile - non ci riesce. Più ci pensa e più sente qualcosa che lo paralizza e gli rende il respiro monotono e la testa appannata e le mani immobili che non osano muoversi diventano fredde e chiare, ma, in tutto quello, non piange una sola volta. Nemmeno una.

Non aveva chiesto consigli di alcun tipo, anche se aveva pensato di chiedere a sua madre che, nonostante sapesse della situazione e nonostante vedesse come Louis si sentisse terrorizzato all'idea di farsi avanti e, magari, accettare un addio che è stato scatenato dalle sue azioni in partenza, non aveva mai osato dargli suggerimenti. Ed è rassicurante avere una figura che ti conosce meglio della tua stessa testa e a cui non devi spiegazioni di alcun tipo. Solo una volta gli aveva detto:

«Fleur, perché non vieni qui? Non ti vedo da un po'. Posso insegnarti a fare i biscotti come si deve, se vuoi.»

Louis non ci aveva pensato una volta prima di dire: «Va bene, ma non in questi giorni. Devo riprendere a lavorare per bene» aveva ammesso, sentendo la vergogna di vivere sotto la sua stessa pelle, «Magari la settimana prossima, ti raggiungo venerdì pomeriggio e la domenica, sul tardi.»

«Perfetto,» aveva detto, e con lo stesso tono aveva chiesto: «Che hai intenzione di mangiare stasera?»

Liam e Niall avevano provato a dirgli che sarebbe bastato parlare e confrontarsi e comportarsi da adulti per mettere le cose in chiaro, non solo con Harry ma anche con Matt- che comunque, a parer suo, è un'idea più che allettante, ma aveva già provato a parlarne e com'era andata a finire? Con Harry che se ne andava deluso e arrabbiato e frustrato e Matt che lo seguiva a ruota qualche minuto dopo. Non si fida molto di questo proposito.

«Sono sicuro che non sia più arrabbiato, Lou. Non posso negarti che sia un po' deluso» Liam aveva ignorato il modo in cui Louis lo aveva guardato storto e aveva borbottato 'Che è anche peggio' «Ma sarà ancora più deluso se non vai a riprendertelo.»

Paper Rings || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora