VI • I kind of kissed your dad, puppies

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Honey, without all the exes, fights, and flaws
We wouldn't be standing here so tall, so

*

«Non è normale che faccia così, Louis.»

«Probabilmente mi ha seguito! Non possiamo lasciarlo lì-»

«L'importante è che stia lontano da me.»

«Sei un'egoista con i ricci e le fossette, lo sai? Guardalo. È perfettamente innocuo e piccolo e carino! E non mi ha mai fatto male, perché dovrebbe farne a te?» Louis indica con insistenza Zenzero che, con loro grande meraviglia - per lo più gioia di Louis e orrore di Harry - non è appostato fuori dal solito cancello.

«Non hai capito» gli dice infatti Harry, e punta l'indice al suo stesso cancello e non osa guardare Zenzero, «Lui ha visto Harry E. Styles su quel fottuto citofono e ha detto 'ehi, io questo stronzo lo conosco!' e si è piantato là.»

«Ha fame! Ha sempre fame a quest'ora. Non puoi preparargli una torta di fiori o una bistecca d'erba o qualunque cosa sei solito a mangiare il martedì a pranzo?»

«Seguo una dieta, e non c'è una sola volta in cui mangio alberi.»

«Ma prima di saltare nel tuo piatto lo erano» lo accusa Louis, si mette le mani sui fianchi e si promette di rimanere in quella precisa posizione finché Zenzero non se ne fosse andato soddisfatto e a stomaco pieno senza nessuna forma di ringraziamento in cambio, come succede sempre.

«Ti prego, Eos» Harry piega di poco le ginocchia - Louis ringrazia ogni dio per non avergli permesso di completare quell'azione perché Harry in ginocchio davanti a lui è l'ultima cosa di cui ha bisogno - e lo guarda supplichevole, mani giunte e tutto, e Louis è disposto a ricoprirsi la faccia di cemento pur di non far cadere la sua determinazione. «Se vede che venendo qui ottiene del cibo verrà ancora, ancora e ancora, giorno dopo giorno, finché non si dimenticherà di casa tua e me lo ritroverò appeso al cancello ogni mattina. Appeso, Eos.»

«Non può appendersi al cancello.»

«Ma se non ricevesse attenzione-»

«Non potrebbe comunque appendersi al cancello.»

«Non è vero, stai mentendo.»

«Non sto mentendo.»

«E come faccio a esserne sicuro?»

«Il mio naso non è cresciuto.»

«Ma dai» riprova, anche se Louis a quel punto è già a metà strada verso la cucina di Harry. «È violazione di proprietà privata e non intendo sottomettermi a un simile reato.»

«Ora stai esagerando. Tu es un monstre sans coeur» lo rimprovera, gli rifila pure una linguaccia e non si preoccupa nemmeno di tradurre davanti all'espressione stordita di Harry.

«Non usare la tua erudizione contro di me, signorino» protesta di rimando Harry, anche se a quel punto non sa più se stanno discutendo per Zenzero o perché sono dei fottuti bambini. Louis ha intenzione di continuare in nome della seconda opzione, però.

Le cose vanno meglio, comunque. Harry è ancora remissivo davanti alla possibilità di rivelargli ogni suo piccolo dettaglio nascosto nei meandri della sua memoria e che, apparentemente, lo tormentano più di quanto qualche ricordo possa davvero fare, rivelandogli le ripercussioni che ciò scatena ancora nel presente. Inoltre, lo rassicura con dei sorrisini e brevi momenti in cui le loro dita collidono con l'inevitabiità di un sospiro, gli mormora con gli occhi che non deve preoccuparsi e Louis risente nella testa il suo 'a tempo debito'. Con Harry c'è tutto questo e Louis è solo cotto di lui. Il che non è una bella situazione di equilibrio su cui crongiolarsi e dondolarsi con leggerezza. Nop.

Paper Rings || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora