Capitolo 21: La grotta

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Hermione attraversò le fiamme verdi dopo la cena con Harry, ancora un po' irritata per le prese in giro del suo migliore amico.

Non era certo la prima volta che dormiva nello stesso letto di Draco. Inoltre, questo non significava che sarebbe successo qualcosa tra loro.

Lui e Ginny erano degli idioti.

Hermione sapeva di essere ancora arrossita quando si presentò nel suo dormitorio. Sorrise al pensiero che era la terza volta che usava quel camino, ma la prima volta che aveva il permesso di farlo.

Scrutò con gli occhi i mobili di legno bianco mentre si avvicinava a una delle poltrone, lasciando il piccolo zaino in cui portava un paio di pigiami, i vestiti per il lavoro al Ministero e lo spazzolino da denti.

Mentre fissava il gigantesco letto di Draco, si sentì arrossire di nuovo.

Non aveva mai notato quanto fosse elaborato. Il baldacchino bianco che scendeva su entrambi i lati le ricordava i letti del suo dormitorio a Hogwarts.

Aveva dormito lì fin da piccolo?

Hermione scosse la testa e si diresse verso la scrivania accanto a uno scaffale pieno di libri.

Ce n'erano sei impilati su un lato del tavolo, e al centro vide diverse pergamene con nuove idee per la legge sui diritti delle creature magiche. Erano scritti a mano da Draco.

Hermione si sentì stringere il cuore per quanto lui la stesse sostenendo. Anche se erano rimasti diversi giorni senza parlare, lui aveva continuato a cercare altre informazioni.

Distolse lo sguardo dal comodino. Lì giaceva il diario d'argento, accanto a una piccola lampada che si accese da sola non appena lei si avvicinò.

Hermione passò l'indice sulla copertina dell'antico libro con un sorriso sulle labbra. Questa era la prova che Draco si fidava di lei e che sapeva che non avrebbe cercato di leggerlo di nuovo.

E non l'avrebbe fatto, finché lui non avesse deciso che poteva farlo.

"Minsy?"

La piccola elfa le apparve davanti con uno scricchiolio.

"Signorina?"

"Dov'è Draco?" Chiese Hermione, rivolgendole un sorriso.

Minsy torse un orecchio, fissandola con i suoi occhi verdi.

"Il padrone Malfoy sta nuotando in piscina".

Senza un'altra parola, afferrò una delle mani di Hermione ed entrambe scomparvero con un altro crack.

Hermione sussultò quando i suoi piedi toccarono di nuovo terra, barcollando un po'. Erano in uno dei corridoi al piano terra del maniero, in piedi davanti a una porta di legno scuro.

Minsy la liberò e fece un passo indietro, indicando la porta.

"Il padrone è lì dentro".

Hermione fece un respiro profondo, ricomponendosi.

"Fammi sapere quando hai intenzione di farlo, Minsy".

L'elfa impallidì e i suoi grandi occhi si allargarono ulteriormente per il panico.

"Va tutto bene, non preoccuparti. Ma vorrei che mi avvertissi, così non mi coglierai di nuovo di sorpresa", si affrettò ad aggiungere Hermione, accovacciandosi per essere al suo livello.

Minsy annuì, con il labbro inferiore che le tremava leggermente.

"Minsy lo farà sapere alla signorina prima di apparire".

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