IV

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Londra, 26 marzo 1983

Quel sabato pomeriggio, scoppiò una passionale lite tra Anne, suo figlio e Louis. La donna, dopo aver chiarito con Harry sulla questione del cambio casa, dimostrandogli la bravura di Richard nei gesti quotidiani, sembrava non aver riscontrato più incomprensioni con suo figlio. Il ragazzo aveva messo l'anima in pace, convincendosi che, quella situazione, era per la felicità di sua madre e che, come le altre donne, meritava lo stare bene. E lui era suo figlio, non poteva fare altro se darsi un pizzico sulla pancia e starle accanto, superare assieme il vuoto lasciato da suo padre.

Tuttavia, alcune liti comuni, anche talvolta su sciocchezze, non erano da meno. Louis aveva programmato di uscire con la sua fidanzata e i suoi amici, per quella sera. Sarebbero andati ad drive-in, a guardare Grease, il secondo volume. I suoi amici avrebbero portato la propria fidanzata o una ragazza per compagnia, nelle rispettive auto. Louis ci sarebbe andato con Bethany, le avrebbe comprato lo zucchero filato che tanto le piaceva e le avrebbe tenuto la mano—o gliel'avrebbe infilata sotto la gonna—e le avrebbe sussurrato quanto la trovasse bella.

Anne, notando come suo figlio si fosse sciolto e posizionato abbastanza bene nel'ambiente, aveva dedotto che, le cose tra lui e il figlio di Richard, si fossero in un certo modo addolcite. Certo, non pretendeva andassero d'amore e d'accordo come invece accadeva con Lottie, Phoebe e Daisy; Harry le adorava, quelle tre ragazze. La più grande, si era presa addirittura un'infatuazione per il riccio (non di tipo sessuale, chiariamoci).

«Louis, perché devi sempre comportarti così?» esasperò Richard.

«Perché a quello lì lo odio, papà! Io non ce lo voglio qui! Rispetto te, rispetto Anne, anzi io le voglio bene come fosse mia madre, ma lui non lo sopporto.» sbraitò il ragazzo e ad Harry si riempirono gli occhi di lacrime, dietro quella porta che origliava come un bambino dispettoso.

«Harry è davvero un bravo ragazzo, Louis. Perché non metti da parte l'ego e ti comporti da persona civile? Non dico che dovete andare d'amore e d'accordo, ma sforzati. Provaci, fallo per il bene di tutti qui dentro.» Anne li guardò, un po' in disparte, cercando le parole giuste mentre Louis rispondeva a suo padre.

«Non ci riesco.»

«Non possiamo mandarlo via solo perché a te fa comodo.» controbatté il padre. «Fa parte della famiglia. Cerca di compatirle le persone e di immedesimarti nei loro stati d'animo.» lo rimproverò e la donna avanzò, conoscendo dove sarebbe andato a parare.

«Richard...»

«No, Anne, fammi finire.» l'ammonì, lanciandole uno sguardo di fiducia. Si avvicinò a suo figlio e lo guardò nei suoi profondi occhi azzurri «Tua madre se n'è andata, ha preferito—»

Louis sgranò gli occhi. «Non la nominare. Non farlo.» disse, digrignando i denti.

Suo padre scosse il capo: «Se n'è andata perché non ti ha mai amato, Louis. E ce ne vuole coraggio, a ripudiare il proprio figlio. Non prendere questo discorso come un dito puntato contro il petto, voglio solo spiegarti alcune cose e, se le situazioni, con te, non le prendo di petto, tu non crescerai mai.» indicò ad Anne di lasciarli soli e lei si spostò in cucina. «Tua madre non ha mai saputo crescerti, ha preferito la droga, a te. Ha preferito un'altra famiglia, a noi. Ha preferito un'altra casa, non la nostra. So che tu ci eri affezionato, so che per te è stata dura e, credimi, lo è stato anche per me, ricominciare. Ma Anne è una donna meravigliosa, e tu lo sai meglio di me. Ha riportato luce, in questa casa. Le tue sorelle, da circa un mese, sono cambiate. Quello che voglio farti capire, Louis, è che ad Harry il padre gli è morto. La situazione è diversa, dalla tua, nonostante la perdita. Gli è morto tra le braccia, su un letto d'ospedale. Pretendi ancora che quel ragazzo viva la sua vita come tu fai?? Hm?»

The Color Violet [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora