VII

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P.S. Le date e i giorni che inserisco sono reali, consultate sul calendario. (è solo per curiosità x.)

Nota: si parlerà in un breve tratto di problematiche come cattiva relazione con il cibo. Ci sarà un * che ve lo farà notare. Vi voglio bene <3




Londra, 1 maggio 1983

Cercava disperatamente di concentrarsi sui suoi compiti di fisica, seduto al tavolo della cucina, quella domenica pomeriggio. Con la matita alla bocca, osservava i problemi sulle forze e la velocità scritti sul libro, traendone qualche conclusione e comprensione. Si massaggiò le tempie, sospirando in modo esausto, mentre chiudeva gli occhi e cercava di non pensare alla fonte di distrazione proveniente dal piano superiore. La camera di Louis, per l'esattezza.

Anne e Richard avevano portato le gemelle a fare un pic-nic, Lottie si era aggregata a casa di Gemma e Mark per passare del tempo con la piccola, e a casa erano rimasti solo Harry e Louis, il quale quest ultimo aveva invitato Bethany in modo da passare un'intera giornata assieme. Traboccante, la ragazza accettò inventando l'ennesima scusa ai suoi genitori, e riuscì a trasferirsi lì, portando solo una borsetta e una gonna troppo corta, una di quelle che tentava Louis ad avere la mano lunga.

Una chiacchierata, qualche sigaretta come strappo alla regola, un pranzo veloce ed erano saliti, mentre il riccio aveva deciso di mettersi all'opera per il giorno dopo. Quei compiti, li avrebbe copiati sul quaderno del suo fratellastro buon'anima che era, solo perché avevano concordato. In cambio, Harry era libero di poter usare i suoi videogiochi, i suoi vestiti, invadere i suoi spazi e usare qualsiasi cosa appartenente a Louis che avesse sottomano. Naturalmente non tutto— ad esempio, la ragazza.

A tal proposito, le cose con Leila si erano concluse con un loro fidanzamento; non ufficiale, ma uscivano spesso e si vedevano tutti i giorni a scuola, praticavano abbastanza sesso ed Harry era entrato in un nuovo mondo, alla scoperta del corpo femminile. Gli piaceva, anche se fu scettico, inizialmente. Poi aveva capito di essere bisessuale; gli piacevano sì i ragazzi, ma anche un paio di tette lo eccitava. Dunque, preferiva tenere per sé le questioni di sessualità, tenendo persino Leila all'oscuro della sua preferenza.

Emanò un sospiro disperato, battendo la matita sul tavolo e rilassandosi contro lo schienale della sedia. «Cristo, state un po' zitti!!» disse a sé stesso, passandosi le mani tra i capelli. Gli ansimi di Bethany erano così forti che quasi riusciva a vederli su quel letto, dove Harry ci dormiva anche e il solo pensiero gli fece ribrezzo. Da oggi in poi comincerò a dormire sul divano, o in camera di Lottie pensò, mentre la sua faccia assumeva un'espressione disgustata.

Udì la voce roca e chiassosa di Louis che, ringhiante, la stava sicuramente stringendo e pregando di restare ancora un po'. Il letto che scricchiolava, la spalliera contro il muro e i suoi nervi strappati uno ad uno. Si alzò, comprendendo che fisica non l'avrebbe mai portata a termine, e cercò della cioccolata. Frugò nella dispensa e ne trovò un po' in barattolo, così non esitò nel prendere un cucchiaio e cominciare a mangiarne.

Un forte baccano sulle scale e, precipitosa, Bethany si rifugiò in cucina, aggrappandosi alle spalle di Harry, usandolo come scudo umano. Col fiatone, ridendo, la scrutò e notò un'aria stanca sul suo viso e, oltretutto, che indossava solo un paio di mutandine di cotone leggere e che i suoi seni erano proprio sotto il suo naso. Arrossì, mettendo in salvo il suo barattolo di cioccolata e si schiarì la gola.

The Color Violet [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora