8.

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Pensai subito a chiamare quei tre ragazzi conosciuti ieri, che mi avevano aiutato a ritrovare la strada di casa. Non avevo il loro numero, però. In effetti era Noah quello che aveva promesso si scrivermi. Controllai per esserne sicura, ed in effetti la sua promessa l'aveva mantenuta.

"ciao nanetta, sono Noah" cazzo, non gli rispondevo da ore

"ei Noah, scusa se non ti ho risposto prima ma ero piuttosto impegnata, te e gli altri avete voglia di passare a casa mia? Non mi sono sentita bene prima e per me sarebbe una buona precauzione stare in compagnia" gli risposi in tutta fretta, sperando visualizzasse il messaggio. Per mia fortuna pochi secondi dopo mi scrisse.

"tranquilla bella, io e Liam ci siamo ma Benjamin sta con la ragazza e non credo possa" sorrisi al messaggio e replicai subito

"grazie veramente. Vi aspetto" appoggiai il telefono sul comodino, mentre mi buttavo sul letto a pancia in giù pensando a cosa avrei potuto fare con i miei nuovi amici. Mi ricordai di non aver mangiato ieri, ne a pranzo ne a cena. Spesso da quando era morta mamma me ne dimenticavo. Ecco un'altra causa per il giramento di testa di prima. Sentii suonare il campanello. Scesi in fretta le scale, domandandomi come avessero fatto Noah e Liam arrivare in così poco tempo. Erano loro, con il fiatone. Li guardai confusa chiedendo spiegazioni.

Liam: «ma tu non stavi male?»
Tu: «son stata male stamattina, ora sto bene»
Liam: «Noah abbiamo corso fino a qui perchè mi hai detto che stava male!»
Noah: «avrò letto male il messaggio, non farmene una colpa» io e Noah risimo come matti, mentre Liam ci guardava male.
Tu: «volete restare fuori ancora tanto o entrate?»
Liam: «se la smettesse di ridere magari» sorrise falsamente mentre io facevo spazio aprendo più la porta per far entrare entrambi i ragazzi.
Tu: «non so voi ma io ho fame, non mangio da più di un giorno, me ne ero dimenticata»
Noah: «non so come si faccia a dimenticarsi di mangiare ma a questo punto risolviamo la situazione. Chi è capace di cucinare qui?» io e Liam ci guardammo scuotendo la testa, per poi riportare la nostra risposta a Noah
Noah: «bene, neanche io. Ordiniamo. Mc? va bene a tutti?»
Tu: «no, esiste internet. Cerchiamo le ricette e qualcosa ci inventiamo. Sono italiana, qualcosa in vena di cucina lo avrò, credo» corrugai le sopracciglia, cercando di convincere Noah, Liam, e soprattutto me stessa
Liam: «al massimo farà schifo, non c'è da preoccuparsi» recitò rilasciando una lieve risata.
Noah: «bene, allora siamo tutti d'accordo. Che cuciniamo?»
Tu: «so che i pancake sono semplici e non voglio morire per un piatto di pasta cruda, quindi..»
Liam: «bene, guidaci tu» ci divertimmo come matti. Tra vari casini in cucina che tra una cosa e l'altra sistemammo in poco tempo, avevamo assaggiato quelli che sarebbero dovuti stati i buonissimi pancake. Non si erano rivelati così male, alla fine. Avevo mangiato ben di peggio.
Tu: «direi soddisfatti»
Liam: «molto. Visto la preparazione un po' sbadata, per evitare di dire che abbiamo distrutto mezza cucina, sono usciti bene»
Noah: «concordo» dichiarò facendo scoppiare tutto il trio in una grande risata.
Tu: «l'importante è che ora è tutto a posto, nessuno lo saprà mai. Sarà un nostro piccolo segreto» sia Noah che Liam fecero segno di cucirsi la bocca, cosa che mi fece sorridere. Non avrei mai immaginato che in così poco tempo mi potessi trovare così bene con loro. L'Atlanta non si stava rivelando così male, alla fine. Qualcuno suonò al campanello, e io spalancai gli occhi per paura che fosse mio padre. Corsi alla porta, ma mi tranquillizzai appena vidi Javon, che mi guardava
Jav: «ciao cla, tutto bene?» mi chiese. Io annuii, facendolo entrare.
Tu: «idioti non è mio padre via libera, uscite dal divano» Noah e Liam si alzarono guardando prima me e poi Javon
Tu: «brutto nascondiglio, vi si vedeva mezza testa. Prossima volta giochiamo a nascondino che vinco sicuro. Comunque, lui è Javon» dissi indicando il ragazzo di fianco a me, ancora un po' scosso, cercando di presentarlo
Noah: «piacere Noah, lui è Liam» disse indicando l'amico
Liam: «grazie per averlo specificato non ho la lingua infatti» rispose sorridendo falsamente
Tu: «ma che belle prime impressioni che date» alla mia affermazione Javon rise, squadrandoli
Jav: «ero solo venuto a vedere come stavi. Meglio rispetto a stamattina?» chiese ovviamente riferendosi a me
Tu: «meglio» gli sorrisi guardandolo negli occhi
Jav: «allora ti scrivo dopo. Ti voglio bene» mi porse un veloce bacio sulla fronte come per saluto, dirigendosi verso casa sua
Noah: «non ci avevi detto fossi fidanzata» sorrise, mentre Liam lo imitava. Alzai gli occhi al cielo, rispondendogli
Tu: «non è il mio ragazzo, è un amico proprio come voi»
Liam: «quanto ci credo» sbuffai buttandomi sul divano
Noah: «clara io e Liam dobbiamo andare, scrivici se hai bisogno, va bene?» annuii ringraziandoli.
Quando fui da sola a casa, pensai a dove fosse mio padre, in effetti non lo vedevo da un po'. Non mi interessava più di tanto, infatti decisi per il momento di lasciar perdere. Pensai da quanto non mi prendevo cura di me e del mio aspetto estetico. Prima della morte di mia mamma ero fissata con ogni tipo di crema e maschera nella faccia della terra, ora non ci pensavo nemmeno. Non avevo alcuna voglia in questo momento di curarmi la pelle, però. Pensai sarebbe stato molto più divertente con Jayla, magari un pomeriggio di questi l'avrei invitata qui a casa. Mi soffermai sulle mie mani. Tralasciando le mie nocche mezze spaccate e mezze no, avevo le mie unghie al naturale. Ho sempre amato ricostruirmi le unghie in autonomia, avevo ogni tipo di strumento, decorazione o colore che mi servisse. Perchè no, pensai. Preparai l'occorrente sulla scrivania, e stranamente decisi di non seguire i miei soliti schemi. Non ho mai amato farle lunghe piuttosto che piene di abbellimenti o colori, ma questa volta mi spinsi un po' più in la, volevo provare qualcosa di nuovo. Accesi la musica che come al mio solito amavo ascoltare, e mi trasportai sul genere spagnolo-latino. Erano già passate poco più di due ore e da un po' avevo come la sensazione di essere osservata. Lasciai perdere, e continuai il mio lavoro. Ne fui abbastanza soddisfatta, forse era stato uno dei migliori finora, anche se non rispecchiando completamente il mio genere, me le sarei fatte piacere.

 Ne fui abbastanza soddisfatta, forse era stato uno dei migliori finora, anche se non rispecchiando completamente il mio genere, me le sarei fatte piacere

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Dopo ore mi tolsi finalmente questo dubbio. Mi affacciai alla finestra, ed in effetti era proprio come sospettavo. C'era Jaden che mi fissava.
"quindi non sei morta in camera, principessa. Non ti vedevo più" ricevetti questo messaggio. Riposi lo sguardo verso Jaden, mentre facevo il famoso gesto all'italiana
"non ti sbarazzerai di me così facilmente, stavo facendo le mie robe"
"mi sforzo ad non pensare male"
gli porsi uno sguardo omicida, scuotendo la testa in segno di negazione
"mi stavo facendo le unghie, cretino"
"era più interessante la mia immaginazione" chiusi gli occhi e sospirai
"sei un caso perso, che ci parlo a fare con te?"
"stiamo solo messaggiando. Se scendi magari parliamo veramente" alzai le sopracciglia sopraffatta dalla sua incitazione. Inutile dire che ci cascai ancora. Scesi di casa senza cambiare alcun tipo di vestiti. Mi diressi verso il nostro solito posto, ora che ci penso già dal portico di casa Walton mi si poteva vedere. Decisi che appena Jaden fosse arrivato gli avrei richiesto di ritrovarci in un posto più appartato, così che nessuno ci potesse notare. Non so perchè volessimo nascondere così tanto il nostro rapporto, non c'era nulla di male nell'essere amici, ma secondo nessuno dei due era una buona idea. Ero così immersa nei miei pensieri che presi comunque uno spavento quando la figura maschile di cui già sapevo l'identità mi si pose di fronte.
Jad: «ti spaventi per così poco? esagerata» alzò gli occhi al cielo mentre si sedeva con la schiena appoggiata contro il muro
Tu: «Jaden, qui chiunque può vederci. Dobbiamo trovare un posto più chiuso» dichiarai seria
Jad: «hai ragione. Possiamo stare sotto il ponticino del mare, lì nessuno ci scoprirà, ed è anche abbastanza vicino» pensò, proponendo la sua idea
Tu: «ci sto, ma dobbiamo stare attenti a non farci scoprire quando andiamo» dissi
Jad: «andiamo ora direttamente. Se Javon o Jayla tornano, cosa che potrebbe succedere da un momento all'altro, ci scoprirebbero» annuii alla sua affermazione, seguendolo passo passo. Pochi minuti e ci trovavamo direttamente lì, all'oscuro di tutti
Jad: «alla fine le unghie le hai fatte veramente, non era altro» rise come un matto, mentre io lo guardavo male
Tu: «perché mai avresti dovuto dubitare? smettila Jaden» dichiarai offesa mentre cingevo le mie braccia attorno alle mie ginocchia, come per unirle. Ero uscita senza felpa, pensando che in ogni momento, dato proprio sotto casa, sarei potuta salire a prenderla. A questo punto non era stata una delle mie migliori pensate, dato che avevo una maglietta a maniche corte con la pancia scoperta e stavo morendo dal freddo.
Jad: «tremi, principessa» disse Jaden scrutandomi meglio
Tu: «non ho la felpa, torniamo a casa che muoio di freddo» affermai alzandomi dallo spazio limitato di sabbia su cui mi ero rannicchiata, per poi rimuovere lo sporco rimasto sul retro dei pantaloni con una lieve passata di mano
Jad: «prendi la mia felpa, mi sono scaldato abbastanza» feci per oppormi, ma mi interruppe subito «e non obiettare facendo la testarda» si sfilò la felpa e me la lanciò con un veloce gesto. Sussurrai un lieve grazie mentre cercavo di indossarla. Essendo più bassa rispetto a Jaden mi stava nettamente larga, ma non mi lamentai. Non mi sarei mai aspettata un gesto così gentile da Jaden-quello-stronzo.
Tu: «non mi racconti mai di te. Sei come chiuso in te stesso e molto riservato» affermai portando lo sguardo verso il mare
Jad: «forse è proprio per questo che stiamo qui insieme in questo momento. Due persone introverse con il mondo ma che almeno provano ad essere estroverse fra di loro» pensai stesse facendo una giusta riflessione
Tu: «siamo simili ma diversi»

Ti do il mio cuore || Jaden WaltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora