10.

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La mattina seguente mi svegliai tardi e soltanto per la luce del sole che attraversava le persiane: mi ero sbadatamente dimenticata di abbassarle la sera precedente a causa del troppo sonno. Almeno grazie a tutto questo sole evitai di alzarmi all'ora di cena. Scesi dal letto e mi stiracchiai. Oggi la mia voglia di essere produttiva era pari a zero. Scesi in cucina dove vidi mio padre sorridente. Gli sorrisi a mia volta e presunsi stesse andando a lavoro. Preparai una veloce tazza di te che portai su in camera. Mi ributtai sul letto cercando di bere la mia colazione senza bruciarmi il palato.

"oggi tristi, principessa?" chi se non un bel messaggio di Jaden?

lasciai il visualizzato. Non ero dell'umore. Non finì nemmeno la mia tazza di te che la appoggiai sul comodino rimettendomi a dormire.

"veramente? il visualizzato?" mi morsi l'interno della guancia e chiusi gli occhi sospirando. Questo ragazzo mi sta facendo impazzire. Questo messaggio non lo lessi nemmeno, lo evitai totalmente.

"clara, ti ho fatto qualcosa?"

"non stai bene?" era piuttosto assillante, e dato che non era una delle mie giornate migliori, stavo diventando piuttosto nervosa. Decisi di non darlo troppo ad occhio, però. Alla fine si stava solo preoccupando.

"è una giornata no. Voglio dormire, basta messaggi"

"ti manca il tuo fidanzatino Javon?" ne avevo abbastanza

"Jaden smettila, dai fastidio"

"Javon da fastidio?" lo bloccai. Per ripicca mi alzai dal letto sistemandomi i capelli in uno chignon disordinato. Lo vidi alla finestra fissarmi, ma non ricambiai i suoi sguardi. Chiamai invece Javon, e lo invitai a casa.

"certo Cla, arrivo subito" amavo la dolcezza di quel ragazzo. Mi cambiai chiudendo prima le tende di tutta la camera, per evitare sguardi non richiesti. Si sa già di chi sto parlando. Appena finito riaprii le tende. Non fui sorpresa quando trovai ancora Jaden fissarmi. Non ci diedi peso, preferii andare ad aprire la porta a Javon, dato che aveva appena suonato il campanello. Feci un piccolo sorriso di sfida. Ora lo stalker vedrà cosa vuol dire scherzare troppo a lungo. Abbracciai Javon sorridendogli, e lui mi lasciò un piccolo bacio sulla nuca.
Tu: «ciao Jav, andiamo in camera mia?» gli sorrisi alzando leggermente la testa così per poterlo guardare negli occhi
Jav: «anche perchè ti ricordo che l'altro giorno sei scappata da casa mia incazzata ed io ti aspettavo per dormire. Abbiamo un conto in sospeso noi due» mi ricordò. Ridacchiai annuendo, aprendo la porta di camera mia. Come pensavo Jaden era rimasto a guardare, ed appena ha visto suo fratello in camera mia, ha stretto la mascella infastidito. Ora non mi interessava più di tanto di lui, volevo solo passare un po' di tempo con il mio migliore amico. Se solo quel coglione di Jaden non avesse scritto un messaggio a Javon, magari avrei potuto realizzare il mio desiderio.
Jav: «Jaden mi ha chiesto dove sono, è da solo a casa e vuole compagnia. E' un problema se ci raggiunge?» alzai il sopracciglio. Scherzava, vero? per non risultare scortese, accettai
Tu: «fallo venire, nessun problema» gli sorrisi buttandomi sul letto, mentre presunsi lui stesse scrivendo al fratello per chiarirgli la situazione.
Jav: «adesso arriva, tempo di attraversare la strada» annuii, facendogli segno di raggiungermi sul letto. Tempo pochi minuti che dovetti riscendere ad aprire la porta a Jaden. Appena aprii lo accolsi con uno sguardo di sfida.
Jad: «vuoi giocare clara? giochiamo» mi lesse nel pensiero. Gli sorrisi falsamente tornando in camera mia, da Javon. Lo raggiunsi nel letto e mi ci stesi vicino. Jaden si aggiunse, ma prese più distanza. Javon si girò a pancia in giù appoggiandosi sul mio seno, mentre io ridevo come una matta
Jav: «andiamo in live su instagram?» chiese Javon
Jad: «non capisco cosa ci troviate di divertente, ma va bene» dichiarò Jaden. Alzai gli occhi al cielo per la sua stronzaggine. Poteva anche starsene zitto.
Tu: «Jav falla partire tu» girò la testa prendendo il telefono dalla tasca posteriore dei suoi jeans, lo sbloccò con l'impronta digitale e me lo porse, riaccomodandosi sul mio petto. Aprii instagram, e tra le milioni di notifiche riuscii ad azionare la live.
Tu: «ciaoo» salutai tutte le persone che piano piano entravano «no non sono solo io ci sono anche i vostri gemelli» inquadrai Jaden, che fece un piccolo segno con la mano per salutare e poi Javon
Jav: «per favore se c'è qualche fabbricatore di cuscini in live può farmene uno a forma di clara ricci? grazie pago» io risi, ma Jaden si accorse di un piccolo particolare
Jad: «Javon sei stupido? hai detto il suo cognome» Javon spalancò gli occhi
Jav: «merda, cla disattiva le notifiche» all'inizio non capii, ma appena guardai il mio telefono quasi esplodere, compresi.
Tu: «Jav porca troia che casino»
Jav: «scusa sono un cretino»
Tu: «prima o poi sarebbe successo comunque» cercai di sdrammatizzare, dicendo più volte a Javon di star tranquillo e che non era successo nulla di così tanto grave. Insomma, ero solo appena diventata famosa, o meglio conosciuta, non poteva succedere nulla, no?
Jad: «clara ti stanno chiamando» mi avvisò Jaden. Guardai la schermata del mio telefono sul comodino, ed in effetti era così. Si leggeva un numero sconosciuto, poteva essere chiunque. Risposi, e appena riconobbi la voce aldilà della cornetta, il mio cuore perse un battito. Senza preoccuparmi di Javon, lo spostai dal mio petto chiedendo di chiudere la live. Mi alzai dal letto cominciando a girare nervosamente per la stanza
X: per un errore del tuo nuovo fidanzato ho scoperto che ti sei trasferita in Atlanta e siamo a più di dieci ore di distanza, avrei preferito non saperlo
Tu: dimmi che non sei tu
X: ti ho cercato per così tanto tempo, sembravi sparita ovunque
Tu: Alessandro per favore
Ale: sai bene che ti amo ancora, vero clara?
Tu: Ale, non rovinare quello che mi sono costruita. È l'unica cosa bella che mi rimane
Ale: clara ti prego, ascoltami. Non ho mai voluto farti del male. Poi ora sono cambiato, ti prego, rincontriamoci
Tu: Alessandro...quante volte mi hai fatto questa promessa?
Jaden aveva già sentito questo nome. In passato gli avevo raccontato della mia relazione tossica con Alessandro. Senza scrupoli, si alzò dal letto anche lui e mi strappò il telefono di mano. Cominciò a parlare, ovviamente in inglese
Jad: non la cercare, non fai più parte della sua vita
feci segno a Jaden di smetterla. Non era una persona da farsi nemica, il mio ex
Ale: cla non ci capisco un cazzo di inglese, traduci
Tu: tranquillo, nulla di importante. Ora devo andare, è arrivato mio padre
Ale: ciao piccola, ci sentiamo
deglutii alle sue parole. Sapevo di non essere al sicuro in quel momento. E' sempre stato accanito su ogni tipo di miei profili con i suoi amici, e questa volta non si sarà fatto sfuggire la notizia. Non so come mi abbia rintracciato, e non voglio saperlo. Chiusi la chiamata chiudendo gli occhi e sospirando, mentre Jaden mi squadrava con uno sguardo omicida.
Tu: «Jad, per favore»
Jad: «clara, porca puttana, come cazzo ha fatto a chiamarti, a sapere che sei qui. Vi sentivate ancora? Ci sei ritornata insieme?» troppe domande, per i miei gusti. Mi stavo altamente incazzando. Presi una delle mie pillole, forse anche all'orario sbagliato, e gli risposi
Tu: «Jaden porca puttana lo dico io. Che cazzo sono tutte queste domande? Fatti i cazzi tuoi e smettila di trattarmi come se fossi una cazzo di bambina. No, non ci sono tornata insieme, non so come cazzo abbia fatto a chiamarmi e trovare il mio numero e non so se domani mattina da quanto è psicopatico me lo ritroverò sotto casa, va bene?» gli urlai addosso. Mi pizzicavano gli occhi, da quanto le lacrime imploravano di scendere
Jad: «se magari ti tratto come una bambina, è perchè lo sei, clara. Non usi il cazzo di cervello» lo guardai negli occhi, strinsi i denti e mi ricordai di Javon, sul letto, che ci guardava confuso, incazzato ed in cerca di spiegazioni
Tu: «Jaden, beccati un grosso vaffanculo e restaci. Se stavamo anche solo provando ad essere qualcosa, per me finisce qua. Scusa Jav, ma ho bisogno di un po' d'aria» sbattei la porta della mia camera e scesi in fretta in giardino. Scoppiai in un pianto liberatorio. Pensai a tutte le persone che avevo perso negli ultimi giorni. Mia madre, Edoardo, ed ora anche Jaden. Non ci conoscevamo da molto, ma lo consideravo importante. Non ne ero ancora pienamente cosciente, ma ero sicura fosse stato quello il preciso momento in cui capii di essermi follemente innamorata di lui. Maledetto lui ed i suoi bellissimi occhi, il suo viso perfetto, la sua simpatia, la sua stronzaggine. Maledetto lui e quel pezzo del mio cuore che nonostante tutto continua a desiderarlo, da quel ricominciamo.

Ti do il mio cuore || Jaden WaltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora