5.

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Tu: «ricominciamo? veramente Jaden?»
Jad: «ricominciamo. So di essere uno stronzo, ma Jayla mi ha detto che ho solo avuto una brutta impressione su di te, almeno proviamoci» disse abbassando lo sguardo
Tu: «Jaden, cosa ti ha detto Jayla. Non cambieresti mai idea con una semplice frase» sperai, sperai con tutto il mio cuore che non gli avesse rivelato nulla del mio passato.
Jad: «senti clara, so di tua madre. Non sono qui per-»
Tu: «bene. Ho capito» pietà. Era venuto a parlarmi solo per pietà. Non è l'effetto che voglio fare alla gente. Presi il mio vestito della scorsa sera e mi chiusi in bagno. Non diedi retta a Jaden che mi chiamava, infondo se non voleva conoscermi come persona ma solo per rincuorare il dolore che ho passato, perché mai dovremmo "ricominciare", come dice lui?
Mi cambiai in fretta lasciando il pigiama di Jayla al suo posto mentre prendevo le mie ultime cose, tra cui le mie pillole. Me ne andai da quella casa, incazzata, dirigendomi verso la mia. Mi ero fidata delle persone sbagliate. Infine o Jayla o Javon glielo aveva detto, più probabilmente Jayla visto che lo ha convinto lei a parlarmi. Mi chiusi in camera mia quando mi arrivò un messaggio. Era Jayla.

"come mai sei andata via?" mi venne da ridere dal nervoso.

"glielo hai detto tu, vero?" risposi.

"cosa? a chi?" stava facendo l'ingenua, o veramente non sapeva?

"mia mamma, a Jaden"

"no cla, non mi sarei mai permessa. Sono cose personali che dovevi dirgli tu quando ti saresti sentita pronta" ma allora..Javon?

"è stato Javon? come cazzo fa Jaden a saperlo?" mi stavo alterando, fin quando non mi scrisse un numero sconosciuto.

"non so a cosa tu stia pensando, ma a me di quello che hai passato non interessa. Non ti stavo parlando di certo per quello, ma non mi hai fatto finire. Ho sentito la conversazione tra te e Jayla, e per caso, non stavo origliando. Mi dispiace, ma fino ad un certo punto. Non ho voglia di odiarti, quindi per me possiamo diventare semplici conoscenti senza scannarci. In fin dei conti non hai fatto nulla per farti odiare. Aspetto una tua risposta, ciao principessa con il sostegno"
bene. Non so neanche come Jaden abbia fatto ad avere il mio numero, ma almeno mi ha appena dato la possibilità di non avere un nemico

"almeno so che non sono stati i tuoi fratelli a fartelo sapere. La prossima volta cerca di tapparti un po' le orecchie. Accetterò la tua proposta, ma non chiamarmi principessa e tantomeno con il sostegno. Ciao, conoscente"

"bene, ciao principessa. Ci sentiamo" risi come un ebete, ma appena mi resi conto del sorriso che stava occupando fin troppo spazio sul mio viso, lo ritirai.

"fottiti, conoscente. Ci sentiamo" risposi. Lanciai il telefono sul letto, provando a prepararmi per uscire in città, senza che ci fosse nessuno. In fin dei conti dopo la morte di mia mamma ho scoperto che star sola non è così male, mi sta cominciando a piacere. I boccoli di ieri sera per mia fortuna erano rimasti, anche se non perfetti decisi di lasciarli così com'erano. Mi truccai velocemente, passando direttamente ai vestiti. Volevo stare comoda, quindi scelsi un pantalone grigio della tuta che abbinai facilmente.

Misi i farmaci, sigarette, accendino, telefono e portafoglio nella borsa, presi le mie cuffiette accendendo un po' di musica, per poi uscire di casa

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Misi i farmaci, sigarette, accendino, telefono e portafoglio nella borsa, presi le mie cuffiette accendendo un po' di musica, per poi uscire di casa. Mi accesi una sigaretta, mentre con calma attraversavo il vialetto.  Era più o meno passata un'ora da quando me ne ero andata da casa dei Walton, e già uno dei fratelli era qui davanti a me, con presunsi due suoi amici. Cercai di sorpassarli senza farmi vedere, ma Javon ha un occhio troppo aguzzo per evitarmi.
Jav: «cla!» mi richiamò. Mi girai per sorridergli, cercando di proseguire la mia camminata.
Jav: «clara cosa stai facendo?» feci un altro tiro alla sigaretta, per poi rispondergli
Tu: «faccio un giro, torno dopo» gli sorrisi, ma lui mi guardò male
Jav: «intendo con quella sigaretta clara. Fumi?» sembrò quasi rimproverarmi, mentre gli altri due ragazzi ci guardavano con un'aria interrogativa
Tu: «da un po', ora posso andare?» socchiuse gli occhi e sospirò
Jav: «clara ti fai male fumando questa merda, non pensi di dover smettere?»
Tu: «non mi dice nulla mio padre e lo devi far tu? ma per favore Javon»
Jav: «lo dicevo per il tuo bene, ma tu come sempre interpreti male. Vaffanculo clara» lo guardai delusa. Lui, credo rendendosi conto di quello che aveva detto, fece per scusarsi. Corsi via incazzata, perché sapevo che aveva ragione. Mi stavo facendo del male, ma le sigarette erano l'unico modo per riuscire a non pensare. Finii in un parco, dove c'era un gruppetto di ragazzi. Mi sedetti su una panchina a parte, e feci per chiamare Edoardo.
Tu: «wewe bello mio»
Edo: «ciao nana, dove sei?»
Tu: «non lo so neanche io»
Edo: «stiamo apposto, che mi racconti?»
Tu: «stai pronto perché mo ti faccio un bel discorso» cominciai a raccontare di tutta la mia esperienza, fino all'accaduto di Javon di poco tempo prima
Edo: «ha sbagliato a mandarti a fanculo, quindi ora sai già che fare, ignora e via. Per quanto riguarda l'argomento sai già cosa penso, ha ragione»
Tu: «ha ragione si, ma non smetterò»
Edo: «ci siamo dilungati troppo, che ore sono lì da te?»
Tu: «sono le quattro di pomeriggio, stai in chiamata? voglio fare un po' il giro della città»
Edo: «eccerto, so curioso anche io mo»
passammo ore in chiamata, mentre io andavo in giro a scoprire negozi o altre attività.
Edo: «nana io ti voglio bene ma è tardissimo»
Tu: «come fanno ad essere già le nove di sera?»
Edo: «torna a casa e mandami un messaggio quando arrivi»
Tu: «va bene papà»
Edo: «smettila nana, sono stato sveglio tutta la notte per te. Buonanotte, ti voglio bene»
Tu: «ti voglio bene anche io, notte» lo salutai e provai a tornare a casa, ma con scarsi risultati. Trovai il parchetto dove mi ero fermata precedentemente, dove c'era ancora quel gruppo di ragazzi. Pensai fosse strano, stanno così tanto tempo in giro e soprattutto sempre nel solito posto?
Tu: «scusate se disturbo, sapete dove posso trovare questa via?» chiesi ad un ragazzo del gruppo.
X: «ehi si se vuoi ti possiamo accompagnare. Anche noi ci dovremmo dirigere da quelle parti»
Tu: «grazie mille veramente. Piacere clara»
X: Piacere Liam
X2: Noah
X3: Benjamin
sorrisi a tutti e tre mentre mi raccontavano un po' della loro vita. Avevano solo 2 anni in più di me ed erano altissimi. Se fossi stata nella gente per strada avrei pensato fossero dei bodyguard. Circa un'oretta dopo, fra risate e scherzi, arrivammo nel vialetto opposto a casa mia, praticamente davanti a casa dei Walton.
Tu: «grazie ragazzi. Vi lascio il mio numero e restiamo in contatto?»
Noah: «certo. Dai a me che poi lo passo agli altri» gli dettai il numero e li salutai. Tutti e tre mi abbracciarono e scompigliarono i capelli a turno, mentre io ridevo ancora ringraziandoli.
Liam: «ti scriviamo appena possiamo, ciao nanetta»
Benj: «ciao bella» mi sorrisero e se ne andarono. Stetti attenta alla strada e mi assicurai che non ci fossero macchine, ma non riuscì ad attraversare. Un braccio mi prese da dietro, tirandomi verso di lui. Sussultai per lo spavento
Jav: «sei stata in giro praticamente sei ore, non ti vedevo tornare ed ero preoccupatissimo. Per favore perdonami clara, voglio solo il tuo bene» era Javon. Mi sembrava sincero, ma non potevo dargliela vinta facilmente
Tu: «no» mi guardò stupito
Jav: «in che senso no?» chiese agitato
Tu: «no, non ti perdono» ripetei. Volevo vedere la sua reazione.
Jav: «bene. Scusa ancora» mi lasciò il braccio, girandosi per andarsene
Tu: «che tristezza, ti perdono cretino, ti voglio bene» si voltò con un gran sorriso e mi abbracciò baciandomi la nuca ripetitivamente. Ad ogni bacio uno "scusa".
Tu: «Javon ho capito grazie» si staccò lasciandomi andare «sei stato qui a controllare per sei ore che tornassi?» si grattò la testa con un dito
Jav: «emh..potrei» dichiarò
Tu: «tu sei rincoglionito forte, buonanotte va, che se sto ancora un po' qui cambio idea» accennò una risata per poi rispondermi
Jav: «no per carità, buonanotte ti voglio bene»
Tu: «anche io!» dissi alzando leggermente la voce, mentre già stavo attraversando la strada. Raggiunsi casa mia e mi affrettai a chiudermi in camera. Mi struccai e mi misi il pigiama, lanciandomi sul letto. Ero stanca morta. Chiusi gli occhi, ma subito dopo mi arrivò un messaggio.
"bel pigiama, principessa"
Jaden?

Ti do il mio cuore || Jaden WaltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora