*U*rlare di rabbia per lo sconforto

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Giorno 51

Oggi è stata una giornata piena anche più di ieri, il fatto di avere tanti impegni mi distrae dalla realtà che vivo fuori da essi. Una delle cose tristi della giornata è stata che ho trascorso l'ultimo giorno con la classe in cui stavo lavorando, una quinta primaria. Prima di andar via i bambini mi hanno fatto un applauso e quello mi ha fatto sentire fiero di me stesso. Purtroppo ogni cosa bella ha una fine e questo lo sto notando sempre di più, anche la mia storia con lei ha avuto una fine sopratutto triste. Mi porterò certo i bei ricordi di lei con me, ma sicuramente rimpiangerò per sempre il fatto di non essere riuscito a riconquistarla nel suo momento di crisi. Mi pento di non aver provato fino all'ultimo briciolo di speranza, anche se ho fatto il possibile. Ci sono tante conclusioni, molte di queste sono belle e ti segnano la vita in positivo, altre invece, come quella della mia relazione, sono orribili perché non sono aspettate e ti lasciano un enorme buco dentro.
A filosofia abbiamo studiato Galimberti e lui dice questo: "l'amore è tenersi qualcosa per sè, è avere una zona per noi che affinché un'altra persona la possa scoprire e ld esplorare".
Nel mio caso io mi sono tenuto tante cose negli anni per farle scoprire alla persona giusta, quella persona era lei e penso di averle fatto esplorare ogni parte di me anche la più brutta. Ho tenuto il me interiore da parte per lei, come i miei problemi di salute passata o il bullismo che ho ricevuto. Lei è stata la prima a sapere di tutto ciò, avevo conservato da parte le mie fragilità per condividerle con qualcuno di cui mi sarei fidato. Non me ne pento sinceramente, so che lei ha lasciato una persona con tante fragilità e tanti pregi e voglia di ricominciare dopo le cadute. Lei ha arricchito ciò che avevo dentro e lo ha reso unico. Nonostante ciò ancora ho una parte di me che non ho condiviso con lei, è questo amore che le vorrei donare se dovesse mai tornare, un'amore più consapevole che è quasi una cura e lo ammetto lo tengo in un cassetto per un suo eventuale ritorno. Ora come ora desidero rivederla e riabbracciarla, lei mi ha sconvolto la vita dopo tanto tempo e in un attimo me l'ha distrutta. Ora vivo perché lo devo a lei, che avrebbe desiderato che io andassi avanti e mi realizzassi, anche se non ce la sto facendo a fare la prima delle due, proverò a realizzare me e sperare che un giorno quando lei mi guarderà da lontano avrà il desiderio di tornare e affacciarsi nella mia vita. La porta del mio cuore è sempre aperta per lei e attende solo che lei la oltrepassi. Probabilmente non accadrà mai, ma vivere con questa speranza che il destino me la farà ritrovare è l'unica cosa che mi risolleva dal dolore di averla persa per sempre. Quindi sì caro diario, sono vivo e vivo portando con me dietro il ricordo immenso di lei che è ancora una parte della mia vita indispensabile anche se non è più con me.

Giorno 52

Oggi ho riguardato delle foto sulla galleria di quando siamo andati a Torino. Ho trovato delle foto di lei stupende, quelle che le ho fatto in treno mentre stavamo andando su. Maremma quanto è venuta bene in quelle foto, ha quello stupendo sorriso e quei capelli morbidi, quegli occhi che guardano fuori dal finestrino in attesa della meta che ci avrebbe aspettato e di due giorni che effettivamente sono stati meravigliosi, la nostra prima notte insieme e il nostro primo piccolo viaggio. Ancora nel telefono conservo tutte le foto nostre e anche una cartella con tutte le sue foto dentro. Quando mi va prendo, la apro e mi perdo per un pò nel suo sorriso e nei suoi occhi. Ancora oggi nutro una grande nostalgia per quel noi che non c'è più, se ripenso alla nostra storia mi viene da piangere perché ci siamo incontrati ad un compleanno come due sconosciuti, nessuno di noi si sarebbe mai aspettato che davanti a noi c'erano dei momenti bellissimi insieme. Io non la consideravo e lei no considerava me. Poi in quinta liceo lei veniva alla mia stessa scuola e mi sono preso per lei una cotta. Così ricordo di averle confessato e lei mi ha dato palo per la sua giovane età, faceva ancora la prima. Poi siamo stati amici per 4 lunghi anni e poi fidanzati quando la scintilla che è sbocciata ci ha fatto diventare un noi. Adesso invece siamo tornati perfetti sconosciuti che non si conoscono più, l'unica differenza è che sulle mie spalle ci sono solo ricordi che non torneranno mai più. Questo fine settimana sarò a Latina per una gara, quindi non uscirò e perciò nemmeno la vedrò. Aspetto ancora un suo saluto o una sua visita, anche un semplice abbraccio alla mia vista perché essere lasciato a pezzi così mi rende un cadavere che cammina ogni giorni verso il suo destino, anche se dentro sono già morto e forse solo la primavera potrà risvegliarmi, quella stagione che a lei piaceva tanto e che per me adesso è solo inverno infinito e gelido, almeno nel mio cuore.

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