12. o cor mj

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Edoardo

«Eduà, u sul sta ncopp u ciel, scetat e movt»
«linù e nun scassa e pall» dissi come ogni mattina lanciandogli un cuscino.
Quanto non sopporto svegliarmi presto.
Dopo che sta notte non ho dormito tanto per stare con Eleonora sto morendo di sonno però ne è valsa la pena, ci stavamo per baciare più volte, una volta potevamo andare anche oltre ma già Carmela è incinta, e se lo scoprissero entrambe sarei morto.
E dopo questo buongiorno dalla mia coscienza decido di alzarmi e di scendere a fare colazione.

Stavamo entrando in classe, era sicuro che la professoressa ci avrebbe chiesto della poesia, gliel'avrei data quando saremmo usciti, così che nessuno saprà che l'ho scritta o almeno cosa ho scritto.

«allora ragazzi, qualcuno di voi ha scritto una poesia per questo concorso?»
«prfessorè, ancora ca insistet co sta poesia? ca' nisciun è ricchion» ed ecco Totò come suo solito.
«ma perché ragionate sempre con questi cliché? volete farmi credere che nessuno di voi ha un cuore?»
«prfessorè io un cuore ce l'ho, nfatti na poesia l'ho scritta, e nun song ricchion» l'ultima parte della frase la dissi guardando Totò.
«s'add sempr uere eduà» disse scoppiando a ride e facendo ridere pure me.
«e allora sentiamola»
«no vabbè poi ve la lascio ve la leggete co calma»
«nononono, tu l'hai scritta tu la reciti»
si iniziarono a sentire tutte voci messe una sopra l'altra e senza che si capisse che cosa dicevano.
«oh bast! v'at a sta sitt, cum s chiam sta poesia edua?» urlò Ciro, sin da bambini per me era come un fratello maggiore.
«o cor mj»
«e vai faccela sentire che tu ascoltiamo tutti quanti» disse minacciando con gli occhi tutti gli altri.
"vogl chianger na lacrim
annasconnut all'occh ru munn indffrent
m uard e s n va
n vogl parla e nient
pcchè ogn parol è sul n rumor p chi nun vo' capì
e o cor mj suspir
m ric nun da rett
parl cu me sultant
e i o stong a sentì"
Non la recitai bene, non volevo farlo avanti a tutti, avanti a chi mi avrebbe preso in giro.
Il chiattillo si alzò e iniziò ad applaudire, poi Ciro ed anche tutti gli altri.
«bravissimo edoardo, la tua poesia è bellissima, ed è ancora più bella perché hai avuto il coraggio di leggerla avanti a tutti, io ve lo dico sempre date voce al vostro cuore, è li la vostra ricchezza, è il cervello che dovete educare, condividete le vostre esperienze negative o positive che siano, avete fatto degli errori, ne farete degli altri, ma l'errore più grande sarebbe quello di tenervi tutto dentro, da soli non ce la potete fare.»

Eleonora.

Stamattina era andato tutto stranamente bene, mi ero svegliata subito e senza troppa fatica, mi sono fatta una doccia con l'acqua bollente che di solito non esce, ho i capelli perfettamente lisci, sono riuscita a fare colazione ed avevamo anche le ore fuori al campo di pallavolo, essendo che i ragazzi facevano lezione.
Ora stiamo riscendendo dalle celle per fare l'attività di ceramica con Teresa, ho paura che quando c'è lei Edoardo non mi pensi più, non per un vero motivo, però mi da fastidio.

Stavo parlando con Viola mentre stavano attorno ad un tavolo con della ceramica posata su di esso, fin quando non vedemmo i ragazzi arrivare.
Quando vidi Milos, Silvia si girò subito a guardarmi, era palese che le piacesse ma non voleva ammetterlo.

Poi lo vidi, che si stava avvicinando verso me e Viola con Ciro.
Iniziammo a parlare tutti e quattro fin quando Edoardo non si abbassò con la testa per arrivare fino al mio collo.
«piccrè m si sognat?» Lo sentii sussurrare, mi venne un brivido per ogni parola che disse con la sua bocca che poteva sfiorarmi il collo.
Non feci in tempo che vidi Naditza prendere per un braccio Viola, e lei tirare me.

Con Naditza ogni tanto avevo parlato e sapevo che non le avrebbe provato a far del male, ma Viola non le aveva quasi mai riferito parola se non quando si urlavano contro.

«oh ma che cazzo vuoi? oh» sentii urlare dalla rossa che mi aveva tirato
«viò e stai calma» le dissi andandole vicino.
«e mo t facc vre»
arrivammo avanti ad una panchina ed io e Viola ci sedemmo.
«leggi che cosa scrive o chiattill» disse facendoci vedere una lettera, poi la riprese in mano ed inizio a leggerla.
«la verità è che pensavo a te l'altra sera in quella stanza d'albergo, mi sei entrata dentro è inutile che faccio finta di niente, agg continuà?
n t par na dichiarazione d'amore chesta Viola?»
mente Naditza parlava Viola ogni tanto sbuffava ed io cercavo di farle capire con gli occhi di stare zitta essendo che aveva il chiattillo dietro.
«e che vuoi un applauso?»
«stronza, u chiattill striscia ai miei piedi ed io te lo porto al guinzaglio»
poi anche Viola alzò gli occhi così che Nad si girasse.
Quando lo vide Viola rise e andò in avanti, io la bloccai per un braccio e la feci fermare vicino a Silvia con me, fin quando lei non prese la lettera ed andò dal chiattillo.
«maro che belle parole che hai scritto chiattì, ma Nad non era una zingara di merda?»
Dopo aver detto questo tornò da noi e io e Viola ce ne tornammo dagli altri, lei andò vicino a Ciro così la seguii e mi misi tra lei ed a Edoardo, lo sentii che mi mise un braccio sulla spalla e mi avvicinò a lui, lo guardai sorpresa e lui mi guardò come se fosse tutto normale.

proprio non lo capisco, però oggi sembra essersi deciso, o addirittura potrebbe aver provato a sforzare quel suo piccolo cervellino per capire cosa mi avesse fatto anche se lo vedo difficile come cosa, penso più tosto abbia provato ad indovinare e a provare a venire prima da me, non a provarci prima con un'altra e poi fare il leccaculo.

«teng na cos pe te, poi ricordami che te la do»disse prima di darmi un bacio sulla testa ed allontanarsi.

spazio "autrice"
come state? spero bene, io sono molto impegnata con lo studio ma comunque cerco di aggiornare sempre il più possibile, ho una domanda, i capitoli di questa lunghezza vi piacciono o li volete più lunghi? se volete fatemelo sapere con un commentino qui sotto.
il capitolo vi è piaciuto? se si fatemelo sapere con una ⭐️
come ogni volta mi scuso per eventuali errori grammaticali e sicuri errori in napoletano
al prossimo capitolo
ciaoo💕

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 07, 2023 ⏰

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𝐃𝐚 𝐭𝐢 𝐨𝐝𝐢𝐨 𝐚 𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐨 || 𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora