«wewe belle scetatv ja» a sentire queste parole vorrei soltanto uccidermi. Sono le sette di mattina e io sono abituata a svegliarmi alle undici.
«Ja nunzia altri dieci minuti»
«nennè è tardi su»
Con molta fatica decido di alzarmi, mi faccio una doccia e mi cambio, metto una tuta grigia e una maglia semplice bianca.Mentre andiamo a fare colazione vediamo i ragazzi che stavano uscendo dalla mensa.
Rivedo quel ragazzo con gli occhi verdi. Oggi però aveva deciso che non ci saremmo scambiati solo degli sguardi. Mi prese la mano e mi diede un bigliettino.Silvia che mi stava affianco ha visto tutto.
«Si quindi chi era che non ti stavi mangiando con gli occhi?» ci pensai un po' su che rispondere. «Silviè te lo ripeto io non mi stavo a mangia nessuno co gli occhi non so manco come si chiama.» «Edoardo» disse lei continuando a camminare e guardando avanti.«Scin ma quindi stu bigliettino o vo legg o no?» «e poi lo leggo Sì non c'ho proprio voglia, c'ho solo fame» a mensa mangiai dei biscotti e del latte. Subito dopo andammo a lezione.
Mi sedetti in terza fila. Tra Serena e una ragazza con cui non avevo mai parlato si chiamava Viola.
Mentre la professoressa spiegava non riuscivo a smettere di pensare a quel ragazzo. Decisi di aprire il bigliettino."piccrè nun c facc chiù, t'agg verè.
sta sera in bagno."Non so perché ma un piccolo sorriso mi venne spontaneo.
«Di Salvo, la vedo attenta per la sua prima lezione» Le parole della professoressa mi fecero tornare alla realtà.Erano passate tre ore di lezione, nelle quale avevo solo disegnato cuori, e letto in continuazione quel maledetto bigliettino che non mi usciva più dalla testa.
Finalmente erano finite tutte le ore e potevamo uscire. I ragazzi stavano giocando a calcio mente tutte le ragazze giocavano a pallavolo. Io faccio letteralmente schifo non riesco a fare nemmeno un bagher. Rimanemmo sedute solo io e Viola.«Come mai stai qua dentro tu?» non mi aspettavo che mi parlasse infatti ne fui sorpresa.
«Storia lunga» non avevo voglia di raccontare perché avevo ucciso una persona.
«Io ho tempo» perché insistevano così tanto? Non glielo avrei detto, non volevo pensarci. Mi sentivo ancora le sue mani addosso. Mi sentivo sporca.
«E tu perché stai qua?» «Ho ucciso alla migliore amica mia» «E ti manca?» «No. Se l'era meritato.» «Che cosa aveva fatto per meritarselo?» «Non credi di star chiedendo un po' troppo? Visto che tu non mi dici nemmeno cosa hai fatto.» Dopo questo ci fu silenzio.
«Aveva scopato nel nostro posto.»
Non sapevo che rispondere così le dissi la prima cosa che mi passò in mente. Avevo bisogno di liberarmi.
«Ho ucciso un ragazzo.» «azzo, l'unica cosa che non mi aspettavo.»I nostri discorsi furono interrotti da un furgone della polizia che entrava. Vidi uscire Carmine.
Che aveva combinato per finire qua?
Mi alzai e uscì dal campo per andargli incontro anche se Liz mi urlò svariate volte di andarmi a sedere.
«Carmine! Oh Cà!» urlai mentre gli andavo incontro.
«Che cazzo hai fatto pe sta ca'?» «Eleonò nun teng voglia a parla, vatten»
Se ne andò senza nemmeno guardarmi in faccia. Molti ragazzi stavano affacciati alla rete del campo da calcio e quando mi girai per andarmene la mia attenzione ricadde solo su Edoardo. C'era un vociferare di parole ma l'unica cosa che capii era "we walking dead" l'aveva detto lui.
Chissà se sapeva che pure io sono una Di Salvo, chissà cosa avrebbe pensato.La giornata passò in fretta o almeno mi sembrava così. A cena vidi che Viola stava da sola, lasciai Silvia e Serena sole e andai da Viola. Non so perché tutti la vedevano come una pazza, mi dicevano che era pericolosa ma con me non sembrava. Io e Viola parlammo tutto il tempo. In cella stetti un po' con lei e poi tornai da Silvia.
«T'agg dit "stat accort".»
«Si Silviè l'ho capito solo questo mi hai detto da oggi.» «È che quella è pazza, ti può fare del male.» «Con me non è così è diversa.» «Ma si vist chell che fat a Serena?» Dopo questo non sapevo più che dire e mi girai dall'altro lato.Credo fosse all'incirca l'una e qualcosa e sentì lino chiamarmi.
«Di Salvo, Di Salvo, oh Di Sá»
«oh dimmi lino» «e vie nattimo qua che ti vuole vede Conte.» E dopo quella frase mi ricordai del bigliettino. «No lino non tengo voglia» «Ja eleonò movt ca' chell sta agitat»
avevo paura che si potesse svegliare Silvia e poi avrebbe iniziato con le sue mille domande quindi decisi di andare.«Oh ciao piccrè» «dimmi.»
Avevo sonno e volevo tornare a dormire.
«Ma cre sta agitat?» «No, che c'è?»
«Niente ti volevo vede, nun poss?» «Mh vabbuo» «Ja fammel nu sorris piccrè» «non mi chiama così» «accusì cumm? piccrè» non so perché ma ogni volta che mi chiamava così mi veniva la pelle d'oca e non volevo lo notasse.
«vulim fa fint ca' nun t piac?» si stava avvicinando troppo e mi venne in mente quella sera. Andai più dietro, ripensando a quella sera mi stava per scendere una lacrima e decisi di girarmi. Non volevo mi vedesse piangere. Non piangevo mai per niente, ma quello mi ha distrutto. «oh che si fat?» «niente.» mi prese i fianchi e mi fece girare.
«per me possiamo benissimo rimanere qua fin quando non me lo dici»
«è inutile non ho fatto niente.» Perché doveva saperlo a forza? non glielo avrei detto. Lo vidi mentre si sedeva a terra e lo guardai come per dire "ma che stai facendo?" «te l'agg ditt fin quando nun me dic ch'è fatt non ce n'andiamo.»
«Edoà è na storia troppo lunga e c'ho sonno, ce ne possiamo andare?» Non fece in tempo a rispondere che entrò Lino «Edoà dovete anda in cella m'ha mandato il comandante a controlla se ci stava qualcuno in giro.» «Va bene Lì cinque minuti» «piccrè adoman u vogl sape ch'è fat va buon?» «edoà non ho fatto niente» «non ti credo piccrè»Queste erano state le ultime parole che sentii dire dai lui quella sera.
Edoardo Conte cosa vuoi da me?
spazio "autrice"
in questo secondo capitolo Eleonora conosce Viola e anche se tutti le dicono che è pazza lei non gli dà retta. Parla anche con una nuova persona, che come primo approccio non è il massimo.
Cosa succederà? Si rivedranno di nuovo? Eleonora gli dirà il perché?
scusatemi per gli errori grammaticali e specialmente quelli col napoletano che non ci so scrivere😫
se vi è piaciuto fatemelo sapere con una ⭐️
ciaoo💕
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𝐃𝐚 𝐭𝐢 𝐨𝐝𝐢𝐨 𝐚 𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐨 || 𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞
FanficEleonora Di Salvo è una ragazza di napoli che si ritrova al carcere minorile di napoli. Qui farà nuove amicizie e chissà se anche nuovi amori? Però niente è sempre rosa e fiori infatti avrà anche delusioni e crescerà mentalmente. Maturando capirà...