11. è come se ci appartenessimo

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sentimmo bussare alle sbarre dietro di noi.
No, se fosse stato Lino non sarei andata.

«Eleonò, Eleonò, o sacc che sta ncopp u lett e sta scetat»
«no Lino il cazzo che vengo»
«jammi eleonò song cinc minut, movt»
E se fosse qualcosa di importante? Forse dovrei andare?
«Lì, foss caccos d'mportant?»
«e ca' n sacc i? putiss ess»
Infondo cinque minuti non fa niente no?
Dai cinque minuti e torno.
«Viò vedo solo che vuole e torno»
«Lo sappiamo entrambe che non andrà così.»
Disse accennando una piccola risata.

Dai che poteva essere? Infondo sono solo cinque minuti per sapere che voleva no?
Pensai andando dritta per arrivare fino in bagno.
Stavo morendo di freddo, avevo un pantaloncino e un top ma entrando in bagno sembrava di stare al polo nord.
Notai che mi venne la pelle d'oca.

Entrai in bagno e lo vidi, aveva un pantaloncino e una felpa, ed effettivamente avrei potuto mettermela anche io.
Stava appoggiato al muro con la testa in su facendo un tiro di uno spinello.
Forse infondo non era poi così tanto brutto.

Rimasi qualche secondo a guardarlo fin quando non si accorse della mia presenza.
«Eleonò, c si fatt? o che t'agg fatt?»
Parti così? Parti proprio male.
«n'si fatt nient edoà, ricm c vuo»
«vogl sap c si fatt»
«e perché?» dissi avvicinandomi a lui che si trovava nella stessa posizione di prima.
«pecchè m l'adde ric» Mi guardò con un'aria che era un misto tra il serio e il provocatorio.
Non risposi ma gli presi la canna dalle mani.
Mi appoggiai al muro come lui e mi avvicinai la canna alla bocca.
Non feci in tempo a aspirare che me la prese.

«che vuoi?» dissi girandomi e guardandolo seriamente.
«ti fa male Eleonò»
Che sei mio padre? tu puoi e io no?
«e cr'è a te nun t fa mal?»
«i song abbituat, tu si piccrell»
«e m c abbit pur i»
«c'adde fa tu co nu spiniell in man?»
«e tu ca fa?»
«n's rispunn a na domanda cu n'ata domanda»
«e pensa ca tu nun m si ancor rispost cant t'agg chiest ca' vuo»
«nun è over piccrè i t'agg rispost, si tu ca nun m rispunn ca' t'agg chiest c si fatt»
E pure questo era vero.
«mh» dissi avvicinandomi a lui per riprendere lo spinello.

Alzò il braccio, io mi misi sulla punte e ci ero quasi arrivata quando mi prese i fianchi con l'altra mano e mi avvicino a lui.
i nostri nasi si toccavano.
ci continuavamo a guardare e abbassò il braccio.
Mi avvicinai con la bocca alla sua.
«non ti distrarre troppo che poi ti fottono» gli sussurrai con le mie labbra quasi sulle sue prima di prendere la canna.
Mi allontanai e aspirai.
Mi seguii.
iniziai a correre e ci trovavamo io da un lato delle panchine nelle docce e lui dall'altro.

Sembravamo due bambini a rincorrerci però era la prima volta da un mese che non pensavo a niente.
Solo io e lui.

Mentre correvamo mi prese da dietro e mi
bloccò.
Ci guardammo e scoppiammo a ridere.

Tornò a poggiarsi al muro e lo seguii.
Avevo ancora la pelle d'oca pure se era passata mezz'ora.
Mi iniziò ad accarezzare la gamba e si tolse la felpa.

"a facc ru cazz"

Non aveva la maglia sotto, e devo dire che male non era, mi ricordo la prima volta che lo vidi senza maglia, ero appena arrivata e mi continuava a guardare.

«Mettila» disse guardando avanti.
«non ho freddo» dissi con il suo stesso tono freddo, anche se stavo mordendo dentro e mi trattenevo da iniziare a sbattere i denti.
«non era una domanda mettitela»
«pure la mia era un'affermazione, non ho freddo»
Mi prese le mani e mi alzò le braccia, poi mi mise la felpa.
Era larga e caldissima, nera con un disegno viola dietro.

«oh ti sta pure bene»
«e che c'è secondo te esiste qualcosa che su di me non sta bene?»
«io addosso ti starei molto meglio»
«e ne sei così convinto?»
«cr'è piccrè nun m'a crir? vo pruva?»
«e tu nun tien e pall»
«ma si sicur ca m vuo sfida accussi? i nun m facc problemi a spugliart ca'»
«e i nun t crer, cumm addunnimm fa?»
«vuliss vre?» disse avvicinandosi sempre di più fino ad appoggiarmi al muro, poi passo la sua mano dal mio fianco fino alla coscia e poi all'interno.
Mi sentivo quei occhi così verdi che mi mangiavano e così alzai lo sguardo, erano bellissimi.

«piccrè tu m si volut sfida? e  io sul p ripicc nun t'a tolg sto vanto» Disse sussurrandolo letteralmente sulle mie labbra per poi guardarmi ed andarsene.
Dovevo correre a raccontare tutto a Viola, macché correre, dovevo proprio volare.
Non ci capivo più niente con quel ragazzo e non sembra volesse farmi di capire qualcosa.

edoardo

Stavo tornando in cella e continuavo a pensare che se avessi continuato sarei stato pieno di guai, con Carmela incinta poi aggiungiamoci pure Eleonora e mi dovevo solo ammazzare, che comunque sarebbe stato meglio di essere ucciso da loro due quando sarebbero venute a sapere dell'altra.
In cella vidi che Ciro era sveglio. Torno in camera e mi metto sul letto a fissare su con un piccolo sorriso, sentivo ciro che mi fissava mentre aspirava dalla sigaretta.
«cr'è?»
«cr'è eduà?»
«eh cr'è?»
«ancura cu sta storia?»
«e cirù i nun c pozz fa nient, essa s'è pijiat a u cor mj e nun m'o vuo rida chiù»
«e carmela? e u creatur c ten rint a panza? po s c vullim aggiung pur a Teresa, faccim proprio nu trio:
"le conquiste che rovineranno la vita di Edoardo Conte"»
«c si simpatic cirù pop nun po capì»
«e u sacc ca song simpatico ma pur tu adde ragiona, ca s tutt e tre o vengn a sape rint u stess mument i crir ca t veng a vre su funeral»
e effettivamente c'aveva ragione però io e Carmela abbiamo sempre detto che avremmo passato la vita insieme, Teresa doveva essere tutta una scusa per non pensare ad Eleonora,
ed Eleonora mi sta fottendo il cervello, se parlano di lei non ci vedo più, non ce la farei, mi sento bene con lei, è come se lei potesse ripulirmi da tutto quello che ho fatto e da come ho vissuto, e io a lei, è come se ci appartenessimo.

spazio "autrice"
come state?? spero bene, anche se questo capitolo è un pochino più corto degli altri mi piace particolarmente, a voi? cosa ne pensate?
come sempre mi scuso per eventuali errori grammaticali e sicuri errori in napoletano, essendo che sono di roma ma ci provo.
se questo capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere con una ⭐️
ciaoo💕

𝐃𝐚 𝐭𝐢 𝐨𝐝𝐢𝐨 𝐚 𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐨 || 𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora