10. solo cinque minuti

708 24 7
                                        

edoardo

Eravamo appena entrati in classe e già mi stavo non sopportavo più la professoressa.
«Poesia, che cos'è la poesia? Pasolini diceva che la poesia è qualcosa di oscuro, che rende luminosa la vita.»
Sentii gli altri ridere, si ok era un mucchio di stronzate e non me ne importava niente, ma ridere che senso aveva? almeno potevano fare finta di essere attenti
«abbe un permesso premio per andare a posillipo interessa a qualcuno?»
e dopo questa domanda tutte le risate si trasformarono in chiacchiere di confusione.
«Uà professorè i pe nu jorn m bacass mocc a Pasolini» Quanto amo totò quando fa così, siamo amici qui dentro da subito.
Lui mi capisce.

«mhh, professoressa Amelia, scusate se ho interrotto la lezione, c'è la signorina Teresa Polidori» Disse Gennaro entrando in classe e spingendo molto lentamente Teresa con una mano.
«Salve professoressa il disegno è arrivato»
«ah bene così veniamo subito a vederlo»
«iniziate ad avviarvi col collega al laborato, mo veniamo con tutti i ragazzi»
«ragazzi allora andiamo tutti in laboratorio»Grazie gennà na cosa buona l'hai fatta mo posso vede Eleonora in laboratorio.

Ripensando al permesso per posillipo però mi farebbe comodo, potrei vedere Teresa fuori da qua "anche se speri Eleonora" fottuttissima vocina nella mia testa.
Partecipare al concorso non sarebbe male, ci provo no?

aspetto che tutti se ne vadano per parlare con la professoressa.
«professorè scusat so na band e scem sti uaion, vù invec tenit tanta passion, chesta è na cosa bella»
«mi devi dire qualcosa edoardo?»
«no niente volevo sape sto fatto della poesia, cioè come dev'essere scritta?»
«vuoi partecipare?»
e no professorè t'a sto chierenn accusi p bellezz.
«nono quan maj, era accussi, p curiosità, ci sta bisogno della rima?»
«no, l'unica cosa che devi seguire sono i tuoi sentimenti»
«o cor mj »
«o cor tuoj»

Si erano fatte le undici e stavo in bagno con un quadernino,una penna in mano e ogni tanto un tiro di una canna, intanto Ciro dormiva, stranamente.
"vogl chianger na lacrim
annasconnut all'occh ru munn indffrent
m uard e s n va
n vogl parla e nient
pcchè ogn parol è sul n rumor p chi nun vo' capì
e o cor mj suspir m ric nun da rett
parl cu me sultant
e i o stong a sentì"
scrissi questo, la mano mi andò in automatico.

Avevo sonno però mi mancava Eleonora.
Non parliamo da stamattina, da quando ho fatto lo scemo con Teresa, non so più che fare nemmeno Teresa e Carmela insieme riescono  a farmela dimenticare.
Sono le due ma mi manca così tanto.
Oggi non so nemmeno se dorme da Viola, ma tanto vale prova.

"piccrè stai sveglia? 
ps:edo"

non ricevevo risposta, magari dormiva o magari no, forse se l'era presa per Teresa, e come darle torto, sono uno stronzo.
Fin quando non senti il rumore della moletta che sbatteva alle sbarre.

Eleonora

Dopo che c'aveva provato con Teresa avanti a me per la seconda volta ho deciso che non sarei mai più stata il suo giocattolo.

«Stai sveglia?» sento sussurrare da Viola che si trovava sul letto di sopra, oramai ho cambiato cella, io e Silvia abbiamo chiarito ma ha deciso di rimanere a dormire con Serena e Naditza.
«si, tu?»
«certo che no, è telepatia questa, io sto dormendo» disse scendendo dal letto e mettendosi seduta a fumare, mi misi seduta con le gambe incrociate e le feci segno di passarmela, non fumavo tanto però mi sentivo stressata per via di Edoardo, aspirai e vidi uscire il fumo.

Poi mi allungai sul letto e guardai su.
Sentii una mano che mi stava toccando.
Viola si stava mettendo vicino a me,si allungò e si appoggiò con la testa sul mio seno,
era strano e non capitava spesso, la abbracciai e le accarezzavo la testa, iniziammo a parlare fin quando non venimmo interrotte dal suono della molletta che sbatteva alle sbarre.

Ci guardammo.
Io ero in panicata, e se fosse lui? che dovrei fare? gli rispondo? o no? gli rispondo fredda? o faccio finta di niente?
infondo non siamo niente, anzi solo amici quindi non ha senso farsi tutte queste pare vero? poi non sarà nemmeno lui.
Viola si alzò e guardò il biglietto per poi passare il suo sguardo a me "no ti prego no"
non poteva fare così.
Mi alzai e andai affianco a lei.
"piccrè, stai sveglia?
ps: edo "

No non gli rispondo, non posso.
Stanno troppi problemi, e tra tutti anche le famiglie, un Conte con una Di Salvo? no, non si può fa, poteva essere una bella distrazione qua dentro, ma fuori, una cosa seria? no troppi problemi.
Però se mi dovesse dire qualcosa di serio e di importante? Non so che fare.
Guardò Viola per cercare consiglio.
«Eleonò, non lo so, fai come ti senti, male che vada pensa che hai tutto il tempo per deprimerti qui, no?»
«Grazie Viò non puoi capì quanto mi sei d'aiuto»
Presi un biglietto.

"sto sveglia, dimmi, che c'è?"
prima di rimandarlo lo feci vede a Viola che mi fece un cenno con la testa così glielo mandai, passarono un po' di minuti ma niente.
Ero stata troppo fredda? Ho aspettato troppo e dormiva? Non voleva più parlarmi? Ho esagerato? Pure lui si sarà fatto tutte queste domande? E se sono solo un gioco per lui?
Eleonò basta, risponde? bene, non risponde? bene, e poi sentii di nuovo il rumore della molletta che sbatteva.

"e c'agg fat mo ca' sta tt ncazzat?"

allora è proprio deficiente, guardai Viola e la vidi che mi guardava e aveva un piccolo ghigno in faccia.
e ora che ci dovevo risponde? continuo a fare la fredda? si lui l'ha fatto con me.

"c'agg fatt? niente, che vuoi edoà?"
Come prima lo feci leggere a Viola che mi fece un piccolo cenno con la testa.
Dopo poco arrivò un'altro bigliettino.
"e ja piccrè parla cu me, t'agg itt ca' t po fida d me"
un sorriso mi venne spontaneo.
Ma che dico? È un pezzo di merda, non devo più cascarci.

"t'agg ritt ca nun teng nient"
non feci in tempo a mandarlo che sentimmo bussare alle sbarre dietro di noi.
No, se fosse stato Lino non sarei andata.

«Eleonò, Eleonò, o sacc che sta ncopp u lett e sta scetat»
«no Lino il cazzo che vengo»
«jammi eleonò song cinc minut, movt»
E se fosse qualcosa di importante? Forse dovrei andare?
«Lì, foss caccos d'mportant?»
«e ca' n sacc i? putiss ess»
Infondo cinque minuti non fa niente no?
Dai cinque minuti e torno.
«Viò vedo solo che vuole e torno»
«Lo sappiamo entrambe che non andrà così.»
Disse accennando una piccola risata.

Dai che poteva essere? Infondo sono solo cinque minuti per sapere che voleva no?

spazio "autrice"
come state?? spero bene, il capitolo l'ho terminato così ma entro domani sera metto il continuo.
Come andrà a finire la serata?
Saranno veramente cinque minuti?
mi scuso come sempre per eventuali errori grammaticali e sicuri errori in napoletano.
se il capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere con una ⭐️
ciaoo💕

𝐃𝐚 𝐭𝐢 𝐨𝐝𝐢𝐨 𝐚 𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐨 || 𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora