Edoardo.
La lezione è iniziata da dieci minuti è sembrano tre ore.
Ogni tanto sento Ciro dietro di me che mi da delle botte alla sedia ma per quanto sonno ho non mi giro nemmeno.«Professoressa Edoardo può uscire?» Sento il comandante che mi chiama.
Dio santo che salvezza, non sarei riuscito a sopportarla per più di altri cinque minuti.Il comandate e Lino mi hanno detto che devo tipo aiutare a fare un'attività.
«comunque non ho capito perché sta cosa la devo fare solo io» dissi senza nemmeno pensarci.
«Non preoccuparti che mo arriva pure Di Salvo e la sorella.» Di Salvo aveva una sorella? E da quanto? Cosa più importante come avevo fatto a non vederla?«All'inizio sarete un piccolo gruppetto, qualche maschio qualche femmina, poi cominciate a vedere come funziona l'attività e quando arrivano gli altri la spiegate a loro.»
«sci, ma d che s tratt st'attività?»
«è n'attività artistica, e i a te t ved n poc artist»
«oh m chiaman Michelangelo»
«allor michelà mo fa na cos, scarica l'argilla e la porti al laboratorio a do st a barc»
«chest?»
«e movt»Vidi Lino ritornare da noi, c'erano anche altri ragazzi e una ragazza, era bella ma c'erano ragazze più belle, tipo Eleonora
"Edua t l'adde togli da a cap" quella maledetta vocina nella mia testa.E poi la vidi.
Era lei la sorella di Di Salvo? perfetto stong tutt nguaiat. Ora devo smettere di pensarla ancora di più. Magari se ci provo con quell'altra ragazza mi passerà? proviamo tanto peggio di così non può andare no?
«comandante lei è teresa, sarà lei a fare formazione ai ragazzi viene dal liceo artistico.»
«Piacere Michelangelo.» dissi prendendole la mano e cercandola di baciare senza troppi risultati.«è fernut e fa u strunz? scaric»
Ed ecco il comandante che mi rovina il gioco, mi stavo solo divertendo.
Il mio sguardo passa da Teresa a Eleonora, non dovevo guardarla, non potevo, ma nei suoi occhi questa volta ho visto qualcosa di diverso, sembravano più spenti.«Eleonò accompagnala.»
«Certo comandà» Dio santo quella voce, così pulita e perfetta.Eleonora.
Stavamo giocando a pallavolo e per una volta ho provato pure io fin quando non mi venne a chiamare Lino per fare tipo un'attività.
Mentre stavamo andando a noi si unirono altri ragazzi e una ragazza. Era molto bella, bionda e occhi azzurri, un po' più alta di me e più magra.
Poi lo vidi.
Mi ero persa nei suoi occhi che non riuscì a capire cosa stesse dicendo Lino, ma vederlo mentre le prendeva la mano e cercava di baciarla mi riportò alla realtà.
Era serio? un giorno mi sta appiccicato "piccrè, principè" e un giorno ci prova con un'altra?
Non che non lo potesse fare, noi non eravamo niente ed era liberissimo ma farlo così avanti a me come se non ci fossi, senza nemmeno guardarmi?«Eleonò accompagnala.»
«Certo comandà»
Di tutto quello che avevano detto non avevo capito niente ero immersa nei miei pensieri ma ci arrivai a logica che la dovevo portare al laboratorioArrivammo al laboratorio e dopo un po' vennero pure gli altri.
Vidi Carmine. Gli andai vicino senza dire niente. Non gli avrei chiesto perché si trovava qua, mi ricordo quanto fastidio dava a me i primi giorni.Mi guardò per un po' e poi mi strinse a se.
«Nina è incinta» Non ci posso credere, diventerò zia, vorrei iniziare a saltare ma non lo vedevo convinto.
«Da quando?»
«Quattro mesi»
«E tu lo vuoi?»
«No io LA voglio, voglio una femminuccia.»
«e se dovesse nascere maschio?» dissi stuzzicandolo un pochino
«No nascerà femmina, lo so.»Arrivò Lino
«Scusate ma voi due non dovete fa niente? Specialmente tu Ca'»
lo vidi che mi sorrise e poi rincominciò a spostare un carrello.«Ehm, Michelangelo i sacchi me li metti su questo banco?»
«mi chiamo Edoardo, ric a verità tu mi stai torturando co sta cosa perché sono di Forcella eh?»
«No, i sacchi vanno la perché la c'è la finestra e c'è più luce, ma poi scusa che differenza fa che sei di Forcella?»
«Mamm mì, che bell odore che c'hai»
«ma che c'entra?»
«comunque la differenza ci sta, perché voi a Posillipo c'avete chi la fatica la fa al posto vostro, siete abituati capì?»
«mh e chi ti ha detto che sono di Posillipo?»
«tu sei di via Petrarca»
«Via Merliani.»
«Allora andavi a ballare alla mela, perché nun t'agg mai vist?»
«perché io non ci vado a ballare»
«ah nun c va a balla? E allora mi sa che ne devo trovare un'altra pe anda a balla»
Vidi che stava venendo verso di me e feci finta di fare qualcosa.«O no Eleonò? vullim i insiem a ballà?» per due secondi rimasi ferma immobile, non mi riuscivo a muovere.
Era possibile che fosse così deficiente?
Letteralmente prima ci prova per tutto il tempo con un'altra avanti a me senza nemmeno guardarmi in faccia e poi? Mi vieni a dire "vullim i insiem a ballà?»
Allora mi stai prendendo per il culo, dillo direttamente, "ti sto prendendo per il culo" bastano sei parole, perché mi stai a fa gira i coglioni con i tuoi sbalzi d'umore.
«sci Edoà nun rump u cazz e toglit ja»
Anche se ci risposi dopo qualche secondo mi venne spontaneo e non ci pensai per niente.Prima che potesse rispondere Carmine iniziò a urlare, credo avesse una crisi di nervi, anche a casa a volte gli succedeva, il comandante corse subito da lui e lo porto in un'altra stanza.
«cre principè sta ncazzat?»
«t'agg itt ca t n add i»
«oh principè stai calma»
Basta mi sono cagata il cazzo, tutto succede quando e se vuole lui, così, trattenendo leggermente una lacrima,feci come mi disse l'istinto e gli tirai uno schiaffo sulla guancia.
Rimase fermo. Da come mi fissava non se lo sarebbe aspettato. Rimanemmo fermi a fissarci per cinque secondi fin quando non sentii Liz tirarmi una spalla.«E jamm ja, ca' stann ascen tutt pazz, prima nu Di Salv poi l'at»
Perfetto, grazie Liz, se fino ad ora non l'avesse saputo ora grazie a te sa che sono una Di Salvo.«Mo se m spieghi che si fatt, puttim fa finta ca' n'è successo niente»
«No Liz, nun teng vogli»
«Movt parla ca sennò t'addenga portà da a direttric»
«Niebte Edoardo mi stava disturbando e gli avevo detto già due volte di andarsene.»
«E ja e dill ca' è p Teresa, i t ved cumm o guard»
«No Liz t'agg ritt»
«Ja sul pecchè si tu t l facc passa, ma na vota è, alla prossima lezione di chell che è, che n'agg capit manc i, nun vogli ca si ripet, chiar?»
«si liz, grazie vita mì»Dopo questo Liz mi riportò al campo di pallavolo, andai direttamente da Viola, dovevo dirlo a qualcuno e lei era l'unica che non lo sarebbe andata a dire a nessuno.
spazio "autrice"
come statee? spero bene,
vi è piaciuto questo capitolo? come l'avrà presa Edoardo?
come sempre mi scuso per eventuali errori grammaticali e sicuri errori in napoletano.
se vi è piaciuto fatemelo sapere con una ⭐️
ciaoo💕

STAI LEGGENDO
𝐃𝐚 𝐭𝐢 𝐨𝐝𝐢𝐨 𝐚 𝐭𝐢 𝐚𝐦𝐨 || 𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞
Hayran KurguEleonora Di Salvo è una ragazza di napoli che si ritrova al carcere minorile di napoli. Qui farà nuove amicizie e chissà se anche nuovi amori? Però niente è sempre rosa e fiori infatti avrà anche delusioni e crescerà mentalmente. Maturando capirà...