POV MARTINA
Ero preoccupatissima, pensavo a cosa sarebbe potuto succede a Jorge. Ruggero aveva ragione, la vita di Jorge era una grande, immensa catastrofe, ma le sue parole mi avevano dato quella certezza che avevo da tempo. C'è una ragione dietro a questo atteggiamento.
Ero in preda ad un attacco di panico. Non eravamo niente, ma forse non posso negarlo, ma Jorge mi piaceva o forse sì, dire piacermi è esagerato, visto che conosco così poco di lui, ma ero attratta da questo ragazzo, che anche se con l'aspetto di un bad boy e mille segreti ancora da scoprire sulla sua vita, mi incuriosiva.
Arrivata a casa mi distesi sul divano impaziente di sapere, volevo prendere la mia macchina e raggiungerlo, ma non sapevo nemmeno dove si trovava questo magazzino, volevo andare a casa sua a chiamare aiuto, ma avrei spaventato sua madre, avrei voluto chiamare la polizia (che sarebbe stata sicuramente la scelta più saggia) ma Jorge mi aveva raccomandato assolutamente di non farlo ed io non potevo tradirlo. Volevo chiamare i ragazzi del suo gruppo per avvisarli o per dirgli di aiutarlo, ma non avevo i loro numeri di telefono e non sapevo neppure bene i loro nomi. Avrei voluto chiamare Ruggero o Mercedes ma non potevo perché avevo promesso loro di non rivedere mai più Jorge. Mi sentivo così inutile e sola in quel momento che piangere era l'unica cosa che riuscii a fare. Distesa sul divano a pancia in giù iniziai a piagnucolare come una bambina, pensando a lui, a quel ragazzo che ultimamente invadeva così tanto la mia mente. A quanto fossi un disastro. Vado dall'altra parte del mondo per avere una carriera lavorativa e invece mi ritrovo ad essere amica di un delinquente. Piangevo a dirotto, semplicemente.
Non passo più di mezz'ora che non riuscivo a starmene con le mani in mano. Presi la mia macchina e mi incamminai verso il Lexon. Magari avrei chiesto a qualcuno dove si trovasse, o forse mi sarei solo cacciata nei guai. Ma non potevo restare ferma senza sapere ciò che stesse succedendo.Non appena fui tra le strade del Lexon, passando davanti casa di Jorge notai una ragazzina sui 17 anni davanti casa sua. Sembrava somigliare a Jorge e molto probabilmente era sua sorella. Volevo chiederle se sapeva di questo nascondiglio, ma non sapevo se era una cosa segreta di cui non doveva sapere nessuno. Fermai la mia macchina accanto a lei che stava per aprire la porta di casa sua con il suo cellulare tra le mani e abbassai il finestrino. «Ehi, scusa!» cercai di attirare la sua attenzione, ma la vidi sobbalzare. Due occhioni verdi si alzarono fissandomi. Era molto bella, aveva i capelli lunghi color caramello come il fratello e leggermene boccolati sulle punte. «Mi hai spaventata!» disse portandosi una mano al petto. «Perdonami non era mia intenzione. Non sono di queste parti e vorrei sapere se c'è qualche posto che non dovrei visitare nei dintorni.» chiesi cercando di essere credibile. Magari mi avrebbe avvisato di non frequentare quel nascondiglio indicandomi dove si trovava e così lo avrei scoperto. «Veramente non dovresti visitare completamente questo quartiere, specialmente a quest'ora. E' pericoloso e non è ammessa gente che non vive qui, o gente benestante come te.» la sua sfacciataggine mi colpì parecchio, era un po' come il fratello. E poi aveva ragione, era quasi mezzanotte. «oh, io ero solo di passaggio e volevo sapere se c'è qualche posto che è meglio evitare anche con la macchina. Specialmente a quest'ora. » sottolineai, insistendo affinché mi dicesse qualcosa di più. «Beh, è meglio che non ti fermi nelle zone meno affollate, o quelle piene di ragazzi a gruppo, o un palazzo dove sono parcheggiati due furgoni neri..» «oh.. solo questi?» «Ti sembrano pochi?» non insistetti, forse non era a conoscenza nemmeno lei di questo posto. «Beh, grazie..» conclusi. Stavo per chiudere il mio finestrino, quando mi richiamò. «Ahhhh!» gridò avvicinandosi. «E dicono ci sia un magazzino, molto più in fondo di qui a destra. Mio fratello mi ha sempre vietato di passarci, anche semplicemente davanti. Dicono sia un brutto posto, frequentato da gente molto cattiva.» concluse sussurrando. Bingo! Era davvero sua sorella! E quello era sicuramente il magazzino in cui Jorge doveva trovarsi. «Ah e si trova proprio qui in fondo a destra?» chiesi «Molto in fondo a destra, quindi non frequentarlo.» «Oh, va bene, ti ringrazio.» «Figurati, comunque sono Helen.» «ed io Martina. Grazie ancora.» dissi sorridendole e chiudendo il finestrino salutandola.
Girai l'angolo opposto, non facendole capire che sarei andata proprio nel posto che lei mi aveva proibito di frequentare e poi raggiunsi quel posto. Una casa vecchissima esternamente mi si presentò davanti con un enorme cancello. Entrai e parcheggiai la mia auto, ma proprio mentre stavo scendendo vidi uscire Diego, Damien, Samuel e Facundo, con loro c'era anche Daniel, il fratello di Jorge. Correndo e salendo sulle loro macchine per sfrecciare via, Diego mi vide e si avvicinò verso me correndo. E Jorge?
«Che ci fai tu qui?» gridò Diego. «Forza! Passa nell'altro lato, guiderò io la tua macchina. Non dovresti stare qui!» disse tutto così velocemente che non mi diede nemmeno il tempo di dire qualcosa. «Ma..» «Fallo e basta!» obbedii e mi spostai permettendogli di salire. Premette il suo piede sull'acceleratore e cominciò a sfrecciare in strada. «Diego, dov'è Jorge??» chiesi preoccupatissima della risposta. «È in macchina con i ragazzi, lo stanno portando da un dottore nostro amico.» - «Da un dottore? Cosa gli hanno fatto?» chiesi impaurita «Niente di preoccupante credo, siamo arrivati in tempo. È solo che lo hanno probabilmente addormentato con del sonnifero. Però vogliamo accertarci che non gli è stato fatto nient'altro.» «Coooosa?» lo vidi annuire e basta. «Vengo con voi.» «Ma è tardissimo!» «Non mi importa!» sbuffò solamente ma continuò la sua corsa. «Perché ti importa così tanto di Jorge?» «Perché.. ehm.. insomma, sì.. perché..» non sapevo cosa dire e non mi aspettavo questa domanda. «Siamo amici.» conclusi, facendolo ridere. «Voglio solo dirti che noi le bamboline come te, non le amiamo. Intendo, non ce n'è innamoriamo, le usiamo e basta. E' giusto che tu lo sappia, prima che ti faccia strane idee e poi magari restarne delusa. Sei una brava ragazza Martina, dovresti frequentare gente adatta a te.» deglutii a quelle parole e furono come una pugnalata al mio cuore. «Comunque Jorge non è cattivo. Aveva un'altra vita, una volta. Ha solo un brutto passato che lo ha portato a diventare così.» concluse. E quelle parole mi rincuorarono così tanto. La mia teoria era giusta: Le persone scelgono di essere chi in realtà non sono solo per scappare dal loro vero io. Hanno paura a mostrare le proprie fragilità, per paura di essere feriti. «Qual è il suo passato?» chiesi. «Non spetta a me raccontartelo, dolcezza.» morivo dalla voglia di sapere di più sul suo conto. «Tu e Jorge siete molto amici, non è così?» «siamo come fratelli ormai.» «Quei tizi non vi seguiranno?» chiesi forse iniziando ad essere pesante. «Nah!» scosse il capo «qui funziona così!» concluse parcheggiando la mia auto velocemente dietro quella che guidava Damien. Dentro c'era Jorge, e scesi così velocemente guardando spaventata. Notai Daniel uscire terrorizzato dalla macchina e mettersi di lato, accanto a Samuel che lo abbracciava e continuava a chiedergli se stesse bene. E poi Jorge a poco a poco, uscire dallo sportello a destra. «Jorge!!» mi avvicinai a lui e notai che era sveglio. «Oh, Jorge!» lo abbracciai così forte che non mi accorsi nemmeno che tutti i suoi amici e suo fratello mi stavano fissando. Mi allontanai per guardarlo negli occhi qualche attimo dopo, prendo il suo viso tra le mie mani e guardando i suoi occhi, ma lui era ancora stordito.-----------------
Che succederà tra i due?
Cederà finalmente Jorge a Martina? Gli confesserà il suo passato? E se tra i due ci fosse un bacio "per sbaglio" ? Lo scopriremo, nel prossimo capitolo. Scusate eventuali errori.
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Innamorata di un bad boy. || LB
RomanceNon dovremmo mai giudicare gli sbagli degli altri, piuttosto essere giudici di noi stessi. Jorge vive in un tenebroso quartiere, il Lexon. Ragazzaccio e senza cuore, non crede nell'amore ed un vero duro. Testardo, misterioso, arrogante ed orgoglioso...