CAPITOLO 14 - DICHIARAZIONI

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«Jorge..» lo chiamai dolcemente. «Di cosa hai paura?» «Del fatto che io e te non dovremmo nemmeno essere amici, ti sto mettendo nei guai senza nemmeno accorgermene. Per favore, lasciami in pace a che sei in tempo. Non sono l'uomo per te, non sono il solito ragazzo che fin ora hai frequentato. Credimi, se i tuoi genitori sapessero chi frequenti ti farebbero tornare in Italia in un batter d'occhio.» «No Jorge..» scossi il capo «Sono sicura che c'è dell'altro.» sospirò, poi si sedette sul divano. «Non ti riguarda il mio passato.»

Si, evidentemente aveva ragione. Non avevo motivo di chiedergli della sua vita. Sospirai e abbassai lo sguardo. «Si, hai ragione. Non mi riguarda.» ignorò le mie parole e restò in silenzio, un silenzio che durò per ben 5 minuti. Un silenzio privo di parole e ricco di sospiri e tensioni. «È tardi.» «Ti prego, non lasciarmi qui da sola adesso!» lo supplicai. Avevo paura quella sera a restare da sola.

POV JORGE

Volevo resistere e fare il duro, per mostrarmi coerente con quello che le avevo appena detto, ma devo ammettere che non avevo voglia di lasciarla lì da sola e spaventata dopo ciò che era successo. Perché cavolo non le avevo raccontato niente? Perché ero così orgoglioso con lei? Non nego che quello che gli dicevo sul mio conto e sul fatto di starmi lontana è la verità. Io pensavo sul serio di essere la persona meno adatta a lei, penso davvero che non dovremmo nemmeno essere amici e invece puntualmente sono qui, mi ritrovo con lei ancora una volta. Però forse io non voglio che lei si allontani da me. Che cosa mi sta succedendo? Vorrei sbattere al testa al muro e fingere di non averla mai conosciuta. Internamente cuore e mente stavano lottando. Una bella lotta in cui la ragione stava avendo la meglio. «Verrai con me.» affermai poi d'un tratto. Sembrò accennare un sorriso. L'avrei fatta dormire nella mia camera ed io avrei dormito anche sul divano. Sicuramente la mia famiglia stava già dormendo, quindi nessun problema. «Su dai, prendi quello che ti serve per questa notte e andiamo.» la invitai. «Si Jorge. Solo un attimo» «Ti aspetto in macchina!»

POV MARTINA
Non appena salii in macchina, nessuno dei due disse una parola fino a quando non sentii Jorge tossire prima di iniziare un discorso. «Sai è strano..» iniziò. «Cos'è strano?» «il fatto che io stia portando a casa una ragazza per farla dormire, senza altri scopi. In questo momento non mi sento nemmeno Jorge Blanco.» risi a quelle parole, anche se poi riflettendo un po' mi ferirono. «Sai ogni tanto fa bene mettere da parte quel lato di Jorge Blanco.» sospirò, e fissò dritto il tragitto avanti a se fin quando non arrivammo in quel tenebroso quartiere, dove parcheggiò la macchina. Invitandomi a scendere. Entrammo in casa sua molto silenziosamente; era una casa di modeste condizioni, ma carina ed accogliente rispetto al quartiere in cui era collocata. Mi portò in camera sua, salendo quelle scale. Una domanda non mi ero posta fino a quando non realizzai di essere a casa sua. Ma una domanda mi invase la mente "Cosa cavolo avrebbero pensato i suoi familiari se mi avessero vista qui?"

Dopo essere entrata in camera sua, notai che la sua camera era tinta di blu e nelle pareti erano appese foto di Jorge piccolino, premi di non so che e un aereo in miniatura con scritto "Messico". Aveva un letto ad una piazza e stranamente quella stanza odorava di pulito ed era in perfetto ordine. «Wow! Sei davvero così ordinato?» «se questa stanza è in ordine è solo grazie a mia madre. Anche se devo ammettere che questa stanza, nell'ultimo periodo l'ho utilizzata davvero poco.» rise e poi tolse un pantalone lasciato sulla sedia. Mentre stavo osservando le varie foto, Jorge mi salì una tisana calda e me la porse. «Tieni, ti farà bene.» «Ti ringrazio.» «Beh, buonanotte. Se hai bisogno del bagno è la prima porta a destra. Io dormirò giù, se hai bisogno chiamami. Dormi bene.» «Buona notte Jorge.» si voltò per andare, ma lo chiamai, facendolo voltare. «Jorge.» «Dimmi.» «Grazie.» sorrisi e lui ricambiò.

La mattina seguente, fui svegliata dal rumore della porta, anche se rimasi con gli occhi chiusi per il troppo sonno. Sentii dei passi avvicinarsi e sedersi sul letto. «Ehi Jorge..» iniziò a parlare quello strano soggetto che era appena entrato. Riconobbi la voce ed era la sorella. Ero coperta fino ai capelli e probabilmente credeva che io fossi Jorge. Cosa dovevo fare? «Vorrei parlarti di papà..» la sua voce si fece fina. «Ehi, so che mi stai ascoltando!» concluse togliendomi le coperte di dosso. A i u t o, che imbarazzo! «Aaaaaah!» gridò lei alzandosi con un sobbalzo dal letto. «E tu chi sei???» mi chiese quasi impaurita. «Ehi, ma io ti conosco.» beh, buongiorno eh? Ma che bel risveglio. Proprio bello essere fissata alle 9 del mattino mentre hai ancora gli occhi chiusi e i capelli arruffati. «Mmm..» dissi sbadigliando. «Non credevo che Jorge portasse i suoi giocattoli anche a casa.» mi sollevai dal letto girando lo sguardo a destra e poi a sinistra. «Quali giocattoli?» «Beh, voi. Le ragazze che mio fratello utilizza per una notte come se fossero oggetti. Non ne aveva mai portato una fino a casa.» il mio cuore si rimpicciolì sentendosi sempre più male. «Oh, io non sono una delle ragazze.. che lui.. insomma hai capito..» conclusi con un filo di voce. «Hai un viso familiare! Aspetta..» restò a pensare per qualche attimo distraendo il suo sguardo fisso sul mio. «Sei la stessa che qualche sera fa mi ha chiesto di questo posto!» esclamò urlando. «Si..» ridacchiai e mi sollevai sedendomi con le spalle al muro e portandomi una ciocca di capelli dietro le orecchie. «E sei una sua amica???» chiese quasi stupita. Annuii solamente. «Wooow! Devi essere un'amica speciale. Perché le uniche amiche che ha e che tratta da sole amiche sono Clara e Cande, due ragazze di questo quartiere.. che però ti assicuro, non ha mai portato qui.» ridacchiò sussurrando. Beh, almeno questo. «Wow quindi ci vivono anche delle ragazze in questa zona?» «ed io cosa sono tesoro?» disse con tono ironico offesa. «Oh, perdonami.. Intendevo delle ragazze coraggiose, non è solito vedere passeggiare donne da queste parti, .» «Beh, si.. Jorge, Diego, Damien, Samuel, Facundo, Cande, Clari.. siamo in tanti qui.» rise.

Innamorata di un bad boy. || LBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora