Il mio cuore in quel momento sembrava esplodere e le mie mani iniziarono a tremare senza nessun controllo. «Non posso negare a me stesso che sono preso da te. E ti odio al contempo per questo. Invadi la mia mente continuamente e non riesco a sopportarlo. Sto infrangendo la mia promessa e non so se sia un bene o un male.» mi prese la mano tremante e la porto verso di lui «Martina..» iniziò fissando i miei occhi mentre io restavo in silenzio. «..credo che a causa tua, io mi stia innamorando di nuovo.»
Non sapevo cosa dire, il mio cuore era così felice che picchiettava continuamente. Ero felice di essere io la persona che stava facendo tornare in Jorge la voglia di credere nell'amore che non potrei spiegare le sensazioni provate a parole. «Jorge.. io non.. » «no, aspetta.. Non ho ancora finito.» disse abbassando per un attimo lo sguardo e fissando le mie mani che teneva tra le sue. «Io voglio che tu non fraintenda. Cioè credo che io mi stia innamorando di te, ma non sono pronto ad amare, o eventuali relazioni. Non sono pronto a nulla di tutto ciò. E qui non c'entra la paura, la mia promessa o il mio orgoglio. C'è qualcosa di più serio. C'è ancora tanto di me che non conosci, perché c'è tanto in me ancora marcio. Devi darmi il tempo di spiegarti, con il tempo. Martina la mia vita è un casino, è una vera e propria catastrofe e se sei furba, faresti meglio a scappare. E' tutto una merda e non potrei spiegartela tutta adesso. Vorrei cambiare, ma non mi verrà facile e per questo ti chiedo di appoggiarmi ed aspettare i miei tempi.» lo guardai con le lacrime a gli occhi. «Jorge, non ti sto chiedendo di cambiare, ti sto chiedendo di liberarti di ciò che ti fa male, di ciò che ti danneggia e che finirà per distruggere la tua vita. Io non ho intenzione di scappare, io resto qui. Non so molto di ciò che fai, ma se la tua vita è così incasinata sarà perché fai qualcosa che non dovresti fare. Non ti metterò pressione, ma sono qui per ascoltarti quando vorrai parlare e raccontarmi di te, quando avrai bisogno di aiuto per liberarti di alcune cose, faremo le cose con molta calma. Ma te ne prego... con il cuore in mano. Fallo, prima che sia troppo tardi. Io ti aspetterò.» mi guardò con riconoscenza. «Grazie.» Mi guardò fissandomi negli occhi con quegli occhioni verdi che sotto la luce della luna brillavano di più e poi scuotendo il capo, abbasso lo sguardo e rise. «Non ho mai ringraziato qualcuno in questo modo.» «E come si ci sente dopo averlo fatto?» chiesi puntando il mio dito contro il suo petto e ridendo. Emise un enorme sollievo. «Bene.» affermò facendomi sorridere. Rimise in moto la macchina e mi riportò a casa.
Non appena fu sotto casa mia, parcheggiò e prima che io scendessi dalla macchina mi voltai verso di lui. «Jorge.. posso farti una domanda?» lui annuì in risposta. «Non vorresti rivedere tuo padre? Insomma, da quando tempo non lo vedi? Undici anni?» sospirò e tornando serio girò il suo viso nel finestrino. «Scusami, forse non avrei dovuto chiederlo o almeno non ogg...» «Non mi importa di lui.» mi interruppe «Non merita di essere cercato. Non merita neppure di essere chiamato padre.» queste parole uscirono dalle sue labbra con tono aspro e amaro, ma potevo notare della malinconia nella sua voce. «Io credo che dovresti cercalo.» «Io non voglio cercarlo. Non voglio avere a che fare con lui, ok?» abbassai lo sguardo e non dissi niente. «E adesso per favore chiudiamo questo discorso, non vorrei litigare con te oggi e rovinare questo momento.» «Va bene.» non avrei assolutamente insistito. «Buonanotte Jorge.» «Buonanotte Martina.» stavo per uscire ma i suoi occhi fissarono i miei ed io ricambiai. Qualcosa di magico stava accadendo in quell'auto, riuscivo a percepirlo. Lo vidi avvicinarsi a me sempre di più fino a che il suo naso non sfiorò il mio e le sue mani avvolsero il mio viso. L'effetto che questo ragazzo aveva su di me era incredibile. I brividi in quel momento mi attraversarono tutta la schiena. Le sue labbra umide stavano per sfiorare le mie, i miei nervi erano tesissimi e credo che Jorge percepì questa mia tensione. «Rilassati... ok?» mi invitò sottovoce dolcemente. «o-ok..» dissi con un filo di voce tremante che Jorge riuscì a sentire appena. Poggiò le sue labbra sulle mie e mi lasciò un bacio a stampo che approfondì nell'istante successivo. Credetemi, era stato il bacio migliore di tutta la mia vita che non è molto, dato che ho solo 19 anni. Mi stampò un ulteriore bacio a stampo prima di staccare le sue labbra dalle mie lasciandomi senza fiato. «E questo cos'era?» chiesi, perché non avevo niente altro da dire. Ero un misto di imbarazzo e incredulità. «Era il bacio della buonanotte.» sorrise e tolse la sua mano dal mio viso. «E questa volta non è stato uno sbaglio.» «Ah no?» «No.» rise. «Buonanotte principessa.» sorrisi a quelle parole, perché quando usava quel tono dolce con me era spettacolare; abbassai lo sguardo. «Buonanotte, Blanco.»
Non appena scesi dalla sua macchina, lo salutai scuotendo la mano ed entrai a casa. Martina, Martina, quel bacio ti ha stecchita. Si, la mia mente aveva ragione. Ero confusa, perché io e Jorge non stavano insieme e quel bacio per me significava molto.
Il giorno seguente dopo essermi sistemata, qualcuno suonò al mio campanello. I miei occhi si spalancarono alla vista di quel viso così familiare. «Fraaan!!!» gli saltai addosso appendendomi al suo collo. Mio fratello era venuto da chissà quale parte del mondo per venire a trovarmi a Buenos Aires. «Allora, mi fai entrare o no?» disse aprendo le braccia per abbracciarmi. Spalancai la mia porta per farlo entrare. «Che ci fai qui tu qui? Che sorpresa Fran! Sono così felice di vederti...» «Ero in giro con la band in una città qui vicino e non potevo non venire a trovare la mia sorellina.» rise «Resterò solo una settimana.» la mia bocca si aprì in un sorriso che mostrò 32 denti.
Mio fratello era la mia metà. Avevamo un rapporto così particolare che quasi tutte le mie amiche mi invidiavano per questo. Io e lui da quando eravamo maggiorenni entrambi ci vedevamo davvero poco, ma il bene che ci legava era davvero unico. Dopo aver chiacchierato del più e del meno inviai a Jorge un messaggio per chiedergli di venire a casa mia perché c'era qualcosa che volevo mostrargli. Non passò molto tempo, che Jorge suonò il campanello. «Voglio che tu conosca una persona.» dissi a Francisco, prendendolo per mano e dirigendolo verso la porta. «Non dirmi che ti sei fidanzata!» chiese sorridendo incredulo «No, non proprio, o non ancora. E' solo una persona speciale al momento» risposi «È complicato, mettiamola così.» conclusi. Aprii la porta entusiasta, ma l'espressione nel volto di Francisco cambiò in un batter d'occhio. «Blanco.» affermò con voce seria e roca e sguardo furioso. «Merda.» fuori uscì dalle labbra di Jorge.
Cosa? Si conoscevano? Perché?
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Scusate eventuali errori vedrò di correggerli.
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Innamorata di un bad boy. || LB
DragosteNon dovremmo mai giudicare gli sbagli degli altri, piuttosto essere giudici di noi stessi. Jorge vive in un tenebroso quartiere, il Lexon. Ragazzaccio e senza cuore, non crede nell'amore ed un vero duro. Testardo, misterioso, arrogante ed orgoglioso...