[ 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟕 ]

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La mattina dopo, Ophelia si sentiva stranamente energica. Forse era per via di ciò che era successo con Druig, la sera prima. Sta di fatto che Kingo la guardò di traverso, non appena entrò nella stanza. Lei notò che fortunatamente c'erano solo lui e Druig seduti al tavolo.

-Buongiorno- li salutò, ricevendo in cambio uno sguardo complice da parte di Druig e un'altra occhiata furtiva da Kingo. 

-Buongiorno- la salutò alla fine, alzandosi per togliere le uova che stava cucinando dal fuoco. Ophelia prese posto a tavola, davanti a Druig, e pochi secondi dopo anche Kingo tornò a posto. Passò loro due piatti pieni di uova strapazzate e bacon, sospirando.

-Grazie- mugugnò Druig.

Kingo si finse per un pò molto interessato alla sua forchetta, poi iniziò a mangiare.

-Allora, Druig...cosa hai fatto di bello ieri sera? Quando tutti eravamo già di sopra- chiese dopo un pò, facendo quasi affogare Ophelia col succo di arancia che stava bevendo.

-Scusa?- chiese il diretto interessato, evitando di incrociare gli occhi della ragazza.

-Il divano- replicò l'altro -stamattina ti ho trovato addormentato lì. Mi chiedevo perché non fossi salito di sopra. Almeno era comodo?-

-Oh, sì. Sì, era...era comodo- rispose, commettendo l'errore di alzare lo sguardo verso Ophelia. Kingo, ovviamente, lo notò subito.

-Ci scommetto- commentò -e tu, Ophelia?-

Lei, per la seconda volta, rischiò di morire affogata.

-Io...ho parlato al telefono con Hazel, la mia migliore amica, praticamente per tutta la sera- rispose, sorridendo. Questa volta aveva mentito, ma pensò che in effetti avrebbe dovuto telefonarle davvero. Stesso discorso per suo padre.

-Oh, davvero? E come sta Hazel?-

-Tutto bene-

Per un pò rimasero tutti e tre in silenzio. Ophelia di tanto in tanto cercava di intercettare Druig con lo sguardo, e lui lo stesso con lei.

-Oggi andremo a prendere Phastos- li informò poi Kingo, finendo la sua colazione e portando il piatto vicino al lavandino -a Chicago. Perciò preparatevi-

-Ai suoi ordini- rispose Druig, passandogli anche il suo piatto. Poi si alzò e, passando accanto ad Ophelia, fece urtare volontariamente il suo fianco contro la sua spalla. Quando lei si voltò verso di lui, l'unica cosa che vide fu un ghigno divertito sul suo volto. Poi chiuse la porta.

Quando ritornò a guardare Kingo, quest'ultimo aveva le mani poggiate sul tavolo e la stava guardando di traverso.

-Che c'è?- chiese lei, cercando di sembrare il più innocente possibile.

-Come hai fatto a chiamare questa Hazel, se in questo posto non c'è neanche un pò di linea internet?-

Ophelia rimase come congelata sul posto. Avrebbe dovuto pensarci.

-Che avete fatto davvero tu e Druig?- le chiese, senza smettere di guardarla di traverso.

-Io e Druig? Niente! Cosa avremmo dovuto fare?-

In risposta, lui alzò le sopracciglia. Alla fine Ophelia capì che Kingo aveva capito. Sapeva tutto, anche se non riusciva a spiegarsi come.

-E va bene! Ci siamo baciati- tirò fuori alla fine, e lui batté le mani ironicamente.

-Urrà!- commentò -Come se non l'avessi già capito-

-Ma come diamine hai fatto?-

-Ophelia, tesoro, vivo su questa Terra da milioni di anni. Ho visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare, e tu mi chiedi come ho fatto a capire che vi siete baciati? E' una cosa talmente elementare che ci riuscirebbe perfino Ikaris-

❝ 𝐇𝐔𝐌𝐀𝐍 ❞ || 𝑫𝒓𝒖𝒊𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora