CAP 8

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"harry! che fai! lancia sta palla!" esclama louis sorridendo accecato dal sole, invece io corro verso di lui e lascio la palla a terra per baciarlo, lui sorride, e io ricambio.
sotto il sole di luglio, sulla spiaggia, dopo un giugno terribile troviamo la nostra pace.
los angeles, è più anonimo della mia vecchia cittadina, ci vorrà ancora molto per riprendermi, ma per ora mi basta che le cose con louis siano lo stesso normali, come sempre.
i nostri genitori sono andati 10 giorni in luna di miele dal 1 al 10 luglio, oggi 2 luglio possiamo iniziare a goderci la nostra di luna di miele.

2 luglio, mercoledì
7:00pm

"so che non è la nostra spiaggia ma non c'è comunque nessuno, ed è lo stesso carina" dice louis mentre siamo seduti sulla sabbia e guardiamo il tramonto per la prima volta su una spiaggia che non era la nostra,

"il tramonto è sempre bello, basta che ci sia tu" sorrido e mi appoggio a lui,

"comunque non sono ancora riuscito a chiederti come ti senti a casa mia, ormai anche tua" dice,

"camera mia è troppo grossa" rispondo,

"ti abituerai, però io dico, come ambiente stai bene?" domanda,

"fa un po' caldo, forse l'aria condizionata non funziona tanto" dico continuando a evitare la vera domanda,

"harry, so che hai capito cosa voglio che tu mi dica" dice accarezzandomi i capelli,

"mi manca casa mia louis, lo sai" ammetto,

"si lo so, c'è qualcosa che possa farti sentire come se fossi la?" mi chiede,

"in effetti, qualcosa c'è" dico alzando la testa dalla sua spalla, lui mi guarda

"mamma una volta mi comprò un mappamondo, quando ero triste e annoiato, ciò tutti i giorni, andavo li davanti e ad occhi chiusi lo giravo e poi mettevo un dito in un punto a caso, mi dicevo tipo 'in questo posto mi sposerò' robe del genere e poi vedevo dove sarebbero accadute, e ci passavo delle ore a fare questo, era l'unico modo per non farmi pensare, quando abbiamo iniziato il trasloco mamma lo ha messo in una scatola, quella però non ho mai visto che la portava su.." dico con le ginocchia al petto, "riaverlo sarebbe un modo per non pensare a dove sono" sorrido malinconico,

"magari ha tenuto quella scatola nelle sue cose" alza le spalle,

"non so, ho visto che ci ha messo solo quello" dico, poi mi alzo e inizio a fare avanti e indietro con i piedi nell'acqua, inizio a canticchiare e si alza anche louis e mi abbraccia da dietro, poi mi prende per i fianchi e mi solleva davanti a se, ci baciamo e solo in quell'istante capisco che la mia felicità non dipende dal posto in cui ero, ma con chi sono.. e a me basta essere con louis per avere il sorriso stampato sia in faccia che sul cuore.

29 agosto, lunedì
8:30pm

quando finiamo di mangiare vado nella mia camera e mi sdraio sul tappeto, un grosso tappeto grigio, guardo il soffitto pensando a quanto questa tortura debba ancora durare, fino a quando non potrò baciare louis davanti a loro? loro sanno che ci amiamo, ma comunque continuano a proibircelo, sento che non finirà bene..
mentre sto vagando tra i miei pensieri mi arriva un messaggio, prendo il telefono dalla tasca degli short e appena noto il mittente mi siedo di scatto, "niall?!" dico stranito, mi ricordo che non ci ho più rivolto parola da marzo...nel messaggio dice semplicemente 'ciao harry..', entro nella chat e gli rispondo, 'ei niall', lui poi scrive 'possiamo vederci?', penso che lui si sia accorto del trasloco, mi sento davvero stupido per non averlo salutato.., 'dove?' gli domando, 'sotto casa di louis, o tua, beh sono già li' risponde, io mi alzò lentamente e spengo il telefono senza rispondergli, corro giù,

"harry dove vai?" mi domanda il padre di louis vedendomi uscire, io non gli rispondo e chiudo la porta di casa sbattendola, mi ritrovo davanti niall, mi blocco un istante e poi lui senza pensarci mi abbraccia,

paura, inganno e noi. {larry stylinson} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora