Cap 3

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Erano passati nove anni, da quel famosissimo giorno, che avevano salvato la piccola Fiordaliso da un orribile destino, se non fosse stato per il loro arrivo in quel luogo orribile

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Erano passati nove anni, da quel famosissimo giorno, che avevano salvato la piccola Fiordaliso da un orribile destino, se non fosse stato per il loro arrivo in quel luogo orribile.

Era cresciuta, si era fatta una bellissima bambina, intelligente, solare, dolcissima e piena di vita.

Una bambina felice, circondata dall'amore e l'affetto incondizionato dei suoi genitori.

Anche se sapeva la verità, in parte.

Sapeva che era stata adottata, ma non sapeva che la sua famiglia e la sua anima gemella l'aveva riconosciuta solamente a cinque anni e l'avevano portata via da quel posto orribile, salvandole letteralmente la vita.

Anche Jungkook era cresciuto, era cambiato, si era fatto un ragazzino forte, con un carattere molto simile a suo padre, se non più intenso.

Aveva iniziato l'addestramento a nove anni, per poi entrare a far parte della "famiglia" a soli dodici anni.

Era diventato un uomo, aveva fatto la sua prima uccisione e come rito di passaggio, era divenuto uomo anche in un altro senso.

Quello era il famoso rito di passaggio, per tutti quelli che iniziavano presto l'addestramento, fino a giungere a un' età che l'avrebbe reso uomo, nel loro mondo.

Un killer vergine non poteva esistere, sarebbe stato ridicolo.

A soli quattordici anni Jungkook, era diventato letale.

Trasmetteva terrore e rispetto con un solo sguardo.

Era il degno erede di suo padre e dei suoi avi, se, non il migliore di tutti loro.

Amava la sua vita, amava il potere e ciò che gli provocava, e ambiva a diventare sempre più forte e letale, tanto che la sua anima, era diventata completamente oscura, se non per uno spiraglio di luce pura, che gli trasmetteva la sua anima gemella.

Ma era ancora troppo piccola, anche se l'aveva reclamata come sua.

E nessuno doveva osare guardarla troppo, se non volevano scatenare il demone dentro di lui, ma comunque restava ancora troppo piccola.

Piccola, per capire che quell'amore puro che provava lei nei suoi confronti presto si sarebbe trasformato in qualcosa di più profondo, unico e intenso, che solo gli adulti provavano.

E quindi, nel mentre che il suo piccolo fiore cresceva, lui conduceva una vita fatta di peccati, di violenza, e soprattutto di sesso.

Amava il sesso, soprattutto dopo una giornata intensa di lavoro, andava per i club dell'isola, e alle volte anche fuori, grazie al suo jet privato, con il suo migliore amico Felipe.

Si  andavano a divertire con puttane di lusso, che soddisfacevano ogni loro oscuro e perverso desiderio.

In quel momento la piccola Fiordaliso e sua madre Atena, erano uscite per una giornata di sole donne, ovviamente scortata dagli uomini di suo marito, erano andate a prendersi un bel gelato, per poi farsi una passeggiata sul lungo mare.

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