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Alla fine l'angelo si è auto invitato perché non vuole lasciarmi da sola, dato che a furia di parlare al telefono si è fatto buio.
Adesso ci troviamo ad un bar vicino a casa mia a parlare del più e del meno
«Vabbè gianma, ma quindi? Parlami un po' di Sanremo, come ci organizziamo?»
«Non so, per ora so solo che partecipo, peró non l'ho detto a quasi nessuno, nemmeno ai miei genitori» ride.
Si avvicina a me e mette la sua bocca sul mio orecchio facendo scontrare il suo fiato con i miei capelli provocandomi un brivido su tutta la schiena
«quindi tienilo segreto» sussurra.

Capisco di essere diventata rossa dal fatto che le guance mi bruciano e lui per prendermi in giro si mette a ridere, facendomene accorgere anche se non lo guardo;
penso che ormai sappia che mi piace e non poco, solo che non credo sia lo stesso e anche se fosse non ci crederei nemmeno se me lo dicesse.

«Parliamo un po' di te ora, da quando ci conosciamo non l'hai mai fatto» dice allontanandosi
«dai, lo sai che non mi piace farlo» dico mentre guardo il tavolo;
non mi piace proprio parlare di me agli altri, mi da di egocentrico.
«E poi nemmeno tu l'hai mai fatto, quindi non puoi dirmi niente» rido
«Andre, guardami un attimo per favore» dice con tono serio.
Lo accontento e appena incrociamo lo sguardo sento mille farfalle nello stomaco.
«Andiamo a casa mia? Ti preparo qualcosa e magari se sei troppo stanca rimani da me»

vuole fare qualcosa.

Dato che non abbiamo la macchina abbiamo chiamato un taxi e nell'attesa c'è un silenzio assordante.
È strano, sembra frettoloso tanto da sbattere la punta del piede velocemente per terra, euppure il taxi è stato appena chiamato.
Non sapendo cosa fare mi soffermo sui vestiti che indossa Gianmaria e noto il suo solito jeans bianco abbinato alla sua solita maglietta bianca a maniche corte.
Chiude gli occhi velocemente e gira la testa perché i capelli gli finiscono negli occhi e ogni volta che lo fa mi fa molto tenerezza, sembra un bambino.
«Che ne dici se facciamo una spuntatina ai capelli a casa? Sono bravissima lo giuro»dico sorridendo
lui alza le sopracciglia e mi squadra dalla testa ai piedi per fare incredulo
«Vedremo allora...» dice guardando verso la strada.

Finalmente è arrivato il taxi dove ci fiondiamo e ci mettiamo uno accanto all'altro.
Mentre Gian guarda fuori dal finestrino io ne approfitto per osservarlo ancora un po' mentre si morde le guancie;
lo sento mettere una mano sul mio interno coscia e io sobbalzo al contatto.
Mi sta battendo fortissimo il cuore e l'unica cosa che riesco a fare è sorridere nervosamente mentre guardo la strada, sperando si uscire al più presto da quella situazione molto piacevole ma allo stesso tempo molto imbarazzante.


SPAZIO AUTRICE~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
buonasera!! Spero vi piaccia questo capitolo🥹🥹

Chitarra- gIANMARIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora