27 giugno
Ho imparato a riconoscere i tuoi occhi nei crateri eterei e scintillanti della luna;
mi rispecchio e ti ci rivedo con un libro tra le mani, incantato dalla stessa infinita bellezza su cui ogni sera m'incanto anche io avvolta dal tuo lontano ricordo.
Parlavamo di viaggi spazio-temporali, della possibilità di viaggiare tra tempi remoti e distanti lasciando che gli atomi rimangano uniti: mi chiedevo se fosse possibile raggiungerti di nuovo, lasciandomi anche disintegrare dallo spazio deformante, anche arrivando in polvere di materia amorfa e senza vita.
Mi chiedevo se fosse possibile testare la veridicità delle teorie di cui parlavamo e rivederti un'altra volta, e rimanere di nuovo incantata dal cristallo di cui è fatta la pelle tua, uguale a quello della stessa luna sotto cui ogni sera ci crogioliamo.

STAI LEGGENDO
Tutto ciò che non ti ho mai confessato
Poetry[COMPLETA] C'è qualcosa di peggiore della lontananza fisica tra due persone? La lontananza temporale. Composto nella speranza che ciò possa essere di conforto a qualcuno e di un tuo flebile ricordo di me. Ci sono persone che incontri per una specif...