Lettera 15

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27 giugno

Ho imparato a riconoscere i tuoi occhi nei crateri eterei e scintillanti della luna;

mi rispecchio e ti ci rivedo con un libro tra le mani, incantato dalla stessa infinita bellezza su cui ogni sera m'incanto anche io avvolta dal tuo lontano ricordo.

Parlavamo di viaggi spazio-temporali, della possibilità di viaggiare tra tempi remoti e distanti lasciando che gli atomi rimangano uniti: mi chiedevo se fosse possibile raggiungerti di nuovo, lasciandomi anche disintegrare dallo spazio deformante, anche arrivando in polvere di materia amorfa e senza vita.

Mi chiedevo se fosse possibile testare la veridicità delle teorie di cui parlavamo e rivederti un'altra volta, e rimanere di nuovo incantata dal cristallo di cui è fatta la pelle tua, uguale a quello della stessa luna sotto cui ogni sera ci crogioliamo.

Tutto ciò che non ti ho mai confessatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora