Il giovane albero si stagliava contro il cielo del mattino; terso e roseo era il cielo dell'alba e il melograno, ferito dal fulmine maligno, mostrava ai primi raggi del sole la corteccia incenerita di un suo fianco, mentre l'altro, pietosamente risparmiato, stendeva intrepido i fiori e i rami sopravvissuti verso il tepore dell'aurora.Pure il giovane uomo offriva al sole benigno il suo fianco ferito:un male oscuro aveva occluso le arterie del suo collo, mutilando il lato destro del corpo: solo l'eloquio era stato risparmiato e con quello continuava il lavoro d'ufficio, l'unico che fosse alla sua portata. La giovane donna, seduta davanti a lui, stringeva con troppo vigore la bella borsa di Louis Vuitton: Decio pensò vagamente che una simile borsa potesse costare 4000 o 5000 euro, forse di più, ma la donna bella e giovane e pretenziosa, indossava vestiti di un qualche modesto brand e scarpe troppo alte e puntute: dozzinali. Era bella però e il marito di questo ne era orgoglioso. Chi ha rubato a chi? ripetè Decio. E la bella donna rammentava la fioriera di bronzo che da un giorno all'altro era sparita dall'ingresso dell'appartamento , mentre il marito orgoglioso ricordò all'improvviso di non aver più trovato le cesoie con cui potava i cespugli di gelsomino. Il melograno era sempre là con la viva luce del giorno che si riversava su di lui, che colpa ne aveva lui? era stata la tempesta ad infierire sulla sua chioma! non c' era colpa in questo! adesso doveva affrontare le fresche giornate primaverili colme di luce e non c'era modo di nascondere le ferite e il coraggio di protendere quel ramo fiorito bisognava trovarlo ogni giorno. Era felice il melograno di avere quell'angolo appartato in cui poter piantare le radici, felice del sole benigno che non risparmiava i suoi raggi ed equanime li concedeva pure a lui che aveva quei rami mutilati. Non avrebbe sopportato, il melograno, di stare in qualche bosco popolato da alberi superbi e svettanti o di essere ricoperto da qualche pietosa edera. Giammai!Ma lui sarebbe stato licenziato da amministratore se non avesse trovato il ladro. La seconda coppia era quanto di più eterogeneo si potesse immaginare: lei , la produttrice cinematografica sulla cinquantina, addobbata con l'ultimo Saint Laurent e l'altra , la modella brasiliana ventenne che allungava gambe ambrate e chilometriche sul sofà di Decio. L'uomo la interrogò con molta indulgenza: "signorina Florinda , la prego cerchi di ricordare , si è perso, si è smarrito un qualche oggetto o un qualche gioiello da casa sua , cioè casa vostra ?" Florinda rise gorgheggiando: era una bella creatura, una lussureggiante brasiliana che per grande ventura era entrata nel mondo del cinema, a passo di danza era entrata , profittando del suo corpo statuario e delle passioni che accendeva al suo passaggio. La produttrice la guatava con astio e la riprendeva ad ogni momento: "Florinda ti prego non giocare con quella collana! bontà divina sono perle naturali, valgono un patrimonio ! ma Florinda giocherellava con la vistosa collana , sbatacchiandola allegramente , a rischio di rompere il filo che teneva assieme le perle, poi sussurrò:"Dottore , ho perso una gondola d'argento, è una cosa importante? " e rise allungando ancora di più le bellissime gambe sotto gli occhi furibondi della compagna .Decio sospirò: Chi ha rubato a chi ripetè Decio .
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Il melograno
ActionUn ladro si aggira in un condominio del Parioli ,chi riuscirà a trovarlo?