Capitolo IV

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Il corriere consegnò la cena; come ogni sera; puntuale: era già tutto pagato da uno studio legale che provvedeva a tutte le necessità alimentari della signora Dora e della sua badante: Agnese Maria Lucia. 

Agnese appunto prese il pacco della cena e lo mise sul tavolo, uno smisurato tavolo in mogano, Dora e Agnese mangiavano  in un piccolo angolo di quel tavolo esagerato ; Agnese si stupiva sempre del rigore e dell'appetito della signora Dora; aveva novantotto anni la signora Dora.

Era sopravvissuta a tutti e quattro i suoi figli e non conosceva, ricambiata, tutti gli otto suoi nipoti, che si rammentavano di lei solo perché aveva un lussuoso appartamento al Parioli che un giorno avrebbero ereditato e un siderale conto in banca che un giorno avrebbero incamerato.

Mangiarono nel più assoluto silenzio poi suonò il campanello e Agnese andò a controllare : era Decio.

Egli entrò zoppicando e per molti minuti sia Decio che Agnese evitarono di parlare : volevano farlo ma le parole non uscivano dalla bocca. Poi Decio domandò:

"Ti manca denaro o qualche oggetto prezioso?"

Agnese non aveva mai mentito in vita sua perciò si limitò a rispondere :

"è una domanda sciocca la tua farai meglio a tornare nel tuo ufficio "

Decio andò via, Agnese schiuse la porta.

Non aveva mai avuto denaro in vita sua Agnese , l'unica a possederne era stata sua nonna che non appena fu in età pensionabile abbandonò semplicemente Marito e nipote , salì  su una nave da crociera e non ne scese per i successivi diciotto anni: erano rimasti soli lei e il nonno in un appartamento di 35 metri quadrati da cui però si vedeva la cupola di San Pietro che sorgeva dalla notte e si imporporava con i raggi dell'alba.

Parente alla lontana della signora Dora il nonno le aveva procurato quel posto da badante : senza stipendio per intenderci.

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