prologo

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Uno sbuffo.
Qualche pizzicata di corda.
Una strimpellata.
Denti che scricchiolando.
Il plettro tra le dita.
Un altro sbuffo.
Aveva sinceramente perso il conto di quanto aveva sbuffato nell'ultimo quarto d'ora.
Quelle quattro pareti della stanza lo soffocavano e gli bloccavano le idee.
Voleva suonare la chitarra ma era inutile.
Harry non ce la faceva proprio.
Nell' ultimo anno, dopo quel famoso incidente, aveva ricominciato la sua vita come aveva fatto.
L'amnesia gli era però rimasta tant'è che aveva scordato due anni della sua vita.
Non ne sapeva il motivo e sinceramente sperava che non fosse successo nulla di orribile in quei due anni dimenticati.
Ne aveva più volte parlato con sua madre o sua sorella ma entrambe gli avevano detto di non preoccuparsi.
Anche se, conoscendole, era palese che stavano nascondendo qualcosa che non gli potevano dire.
Anche il suo patrigno Robin sembrava sapere qualcosa al riguardo come loro ma anche lui si ostinava a non dire nulla e a non voler dare spiegazioni facendo solitamente spallucce e cambiando velocemente argomento.
Ormai Harry ci aveva perso le speranze e aveva accettato l'idea che non l'avrebbe mai saputo.
Ma a lui andava bene così.
Anche se nell'ultimo periodo sentiva che stare a Holmes Chapel non lo aiutasse a stare meglio e passava più tempo in quella stanza con la chitarra e ad ascoltare musica vintage piuttosto che stare con i suoi amici.
Eppure aveva la strana sensazione che qualcosa stava per accadere.
E solitamente non aveva mai sbagliato il suo sesto senso.
Solitamente.

Continua.....

Something I've Been Waiting For {Larry Stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora