7. Il labirinto del basilisco

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Nadir si ritrovò a vagare in un labirinto buio. Piccole fiammelle blu illuminavano le pareti di roccia. Il ragazzo non si perse d'animo e avanzò deciso, seguendo il suo istinto. Qualche volta si ritrovò di fronte a vicoli ciechi e dovette tornare indietro e ripartire. Vagò per ore, o forse giorni per quanto ne poteva sapere. 

Stava ancora vagando nell'oscurità, quando setì un sibilo alle sue spalle. Si voltò di scatto e vide un'ombra enorme strisciare verso di lui. Sfoderò la scimitarra e si mise in posizione, aspettando che l'essere lo raggiungesse.

Si aspettava un serpente abbastanza grande, ma ciò che si erse davanti a lui era enorme. Il basilisco aprì le fauci rivelando lunghi denti affilati e si fiondò su di lui. Nadir lo schivò all'ultimo minuto con un balzo. Infilzò la scimitarra tra le fessure delle pietre che creavano i muri del labirinto e si arrampicò fino in cima. Da lassù poteva vedere il percorso che doveva intraprendere per uscire, chissà perchè non ci aveva pensato prima. 

Il basilisco tornò all'attacco e stavolta Nadir saltò sulla sua testa. L'animale si dimenò, cercando di liberarsi, ma lui gli conficcò la lama nella pelle spessa. Un grido terrificante riecheggiò tra le pareti del labirinto. 


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Nel frattempo Zafira attendeva il suo eroe nella sala dell'ultima prova. Quando udì l'urlo del mostro le si gelò il sangue nelle vene. Sapeva quanto fosse pericoloso quell'animale leggendario, e anche se Nadir aveva dato prova di grande forza, agilità ed intelligenza, temeva per la sua vita. 

Il labirinto del basilisco era probabilmente la prova più pericolosa e terrificante, avrebbe voluto essere al fianco del ragazzo per guidarlo. Ma il palazzo le impediva di correre ad aiutarlo. La forza misteriosa che governava quel luogo magico l'aveva imprigionata per sfruttare il sentimento che i due provavano l'uno per l'altra ai suoi scopi e lei temeva che questo avrebbe indotto Nadir a fallire la prova finale. 

Chiusa nella sua gabbia dorata, non poteva far altro che aspettare e sperare di vederlo comparire da quella porta.

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«Portami fuori da qui e ti lascerò vivere» sussurrò il ragazzo al serpente.

Come se avesse compreso le sue parole, il basilisco avanzò rapidamente tra i corridoi del labirinto. Ogni tanto tentava di disarcionarlo, ma Nadir si teneva ben stretto alla scimitarra che era ancora incastrata tra le squame dell'animale. Da quell'altezza poteva vedere tutto il percorso e quando si accorse di essere vicino all'uscita, estrasse la spada e saltò oltre il muro, scivolando sulla parete di pietra. Il basilisco emise un sibilo e sparì nell'oscurità.

Nadir attraversò l'ultimo corridoio e quando si avvicinò all'uscita una luce gialla e un calore improvviso lo travolsero.


-------Nota dell'autore-------

Manco da wattpad da parecchio, sono stata impegnata con l'uscita del mio nuovo libro e non so se c'è ancora qualcuno interessato alla storia di Nadir, ma mi dispiaceva troppo lasciarla incompiuta, perciò ritrono con questo breve capitolo a cui seguiranno i due finali, perchè non sopporto di vedere un opera incompiuta. 


Nadir e il palazzo evanescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora