1. Il nero mangia l'oro

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Non ho mai desiderato niente più di questo, e ora è finita. 


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Due anni prima

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Due anni prima

𝑽𝒊𝒗𝒊𝒆𝒏𝒏𝒆

L'ingordigia era il peccato capitale che le si addiceva di più, e non era solo una sensazione. Se avessero dovuto chiedermi di scegliere un unico aggettivo per descriverla, avrei detto «è un'ingorda».

E allora mi avrebbero incompresa, sarei diventata una falsa amica tutta bugie e cattiveria, accecata dall'invidia – un'invidia che possedevo senza ombra di dubbio. Ma la verità era che Vanessa era ingorda di fama, denaro, attenzioni e, soprattutto, di quello che piaceva a me.

Fin da bambine, era stato quello il suo unico obiettivo: se io volevo fare qualcosa, lei doveva farla prima e meglio.

Ed ecco, alla fine, ci era riuscita. Tutti i suoi sforzi erano stati ricompensati. Aveva realizzato il mio sogno: era un'artista conosciuta a livello mondiale; e, ad essere sinceri, io cantavo molto meglio di lei.

Non mi ero stupita quando Chase Flynn, della RD Records, fondata da suo nonno, mi aveva comunicato che "avevano" – lui e il suo team, in teoria, ma, infondo, era lui che prendeva tutte le decisioni – scelto Vanessa. Non quando io mi ero rifiutata di farmi trattare come una puttana da lui e lei no.

La parte della storia che più mi rattristava e, al tempo stesso, disgustava, era che il suo fidanzato storico, Wren, l'aveva appoggiata in quella scelta e l'aveva incoraggiata a non tirarsi indietro, se fosse servito a farla restare sulla cresta dell'onda. Dopotutto, Vanessa era diventata famosa grazie alle mie canzoni, no?

Fu proprio lei, passandomi davanti con il suo vestito striminzito che la fasciava perfettamente, ovviamente scelto da Chase, a farmi provare una sensazione fastidiosa al centro del petto. «Sei solo una stupida puttana», volevo dirle. Ma non potevo, il mio ruolo era quello della migliore amica felice e orgogliosa, perciò mi morsi la guancia finché il sapore ferroso del sangue non m'invase la bocca.

𝐒𝐓𝐀𝐘 𝐖𝐈𝐓𝐇 𝐌𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora