Sull'altra sponda del mare (Carmine e Rosa)

Capitolo 3

Mare Fuori - Stagione 3, Episodio 3 - Doppia Vendetta

Maddalena mi aveva beccata. Dopo la visita in ospedale a mio padre Silvia mi aveva vista strana e giù di morale. Aveva capito immediatamente che non avevo tanta voglia di parlare e desideravo solo stare da sola, così senza dirmi granché mi aveva mostrato una piccola porticina al terzo piano dell'IPM, dove si trovava la sala comune, che attraverso una ripida scala conduceva direttamente al tetto dell'istituto. Era uno spazio bellissimo, con la vista sul Vesuvio, ma soprattutto un posto dove potevo godermi un po' di pace e di serenità in solitudine. Silvia mi aveva fatto davvero un regalo meraviglioso, mi aveva mostrato una via di fuga dagli ambienti del carcere che in quel momento mi soffocavano e basta. Stava diventando davvero una grande amica dentro all'IPM.

In soli due giorni c'ero stata davvero troppe volte, sparivo sempre lassù senza avvisare, dicendo che semplicemente dovevo andare in bagno. Ovviamente nessuno doveva sapere che una ragazza di 19 anni reduce da due lutti, senza madre e con un padre con un piede nella fossa stava là sopra da sola. Non me lo avrebbero mai permesso e forse un po' li potevo capire, ma io non avevo nessuna intenzione di uccidermi. Nessuno mai mi avrebbe portato a mettere fine alla mia vita: io ero Rosa Ricci e dovevo portare avanti per sempre ciò che la mia famiglia aveva iniziato.

Ma poi, un pomeriggio, Maddalena mi aveva beccato, perché, insospettita dal mio continuo bisogno di andare in bagno per un lasso di tempo indefinibile, aveva deciso di seguirmi da lontano. Mi aveva trascinato giù dalle scale prendendomi dal braccio e ripetendomi che ero una scema, che non potevo stare là da sola, che era zona vietata per tutti e io non ero nessuno per fare quello che volevo...insomma, le solite storie.

Scesi nel cortile con Maddalena che mi teneva al guinzaglio e subito mi si avvicinò Edoardo.

"We Rosa, hai avuto notizie dall'ospedale?", mi chiese preoccupato.

"L'operazione è finita, però papà si deve ancora svegliare", gli risposi pensando che le speranze che si svegliasse erano davvero poche.

"Salvatore è un leone, non molla", mi disse dolcemente stringendomi il braccio per farmi capire che, se non ci fosse stata Maddalena a fissarci, avrebbe tanto voluto abbracciarmi.

"Non ti preoccupare piccolina, non ti lascia sola!", disse Milos accarezzandomi il mento per portare il mio sguardo verso di lui.

Gli lanciai un'occhiata molto chiara: avevo bisogno di parlare da sola con Edoardo e volevo che distraesse Maddalena in qualche modo.

"Ma come sei bella oggi Maddalé!", disse sorridendo alla guardia che si voltò e distolse la sua attenzione da me.

"Non posso credere che papà deve ancora svegliarsi e quell'infame di Mimmo è ancora vivo", sentenziai allontanandomi da orecchie indiscrete insieme ad Edoardo.

La tristezza che avevo dentro per tutto ciò che era successo e che stava rovinando la mia vita era immensa, ma non potevo lasciare che mi distraesse dalle priorità che portava con sé il mio cognome. La lista di chi doveva pagare per le ingiustizie commesse era ancora molto lunga e accorciandola un po' avrei finalmente reso felice e fiero mio padre.

"Ancora per poco però. Ora l'avvocato lo fa uscire e poi ci pensa Pirucchio", mi disse Edoardo serio.

"Meno male che ho te", gli risposi.

Lo pensavo davvero, con tutto il mio cuore. Edoardo era tutto ciò che avevo e lui lo sapeva. Non mi disse nulla, si limitò solo a darmi un bacio sulla fronte e ad abbracciarmi stretta come faceva sempre Ciro. Ma purtroppo il momento durò poco e Maddalena arrivò per separarci.

"Oh e andiamo piccola, che confidenza stamattina!", mi disse staccandomi con forza da Edoardo. Guardai dall'altra parte perché questo schifo di posto e le persone che ci lavoravano dentro mi stavano davvero stancando.