La vita ci Charlie

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Siamo nel 1990 Charlie, era un ragazzino messicano, morì solo quando aveva 10 anni. Cause? Suicidio.
La vita di Charlie a quel età, doveva essere serena, e bellissima.
Ma perché, un ragazzino di 10 anni si sarebbe dovuto uccidere?
In famiglia erano abbastanza ricchi, però il padre del bambino, era violento, aggressivo con la madre, il bambino era molto depresso, e se ne accorsero anche le maestre della sua scuola.
Maestra: "Signora, il bambino non sembra stare bene... Si isola sempre da tutti... E fa disegni al quanto strani, inoltre non parla mai... E non è da lui!"
MC (mamma Charlie): "Mah a me sembra uguale! Sarà che è stanco!"
Diceva sempre la mamma. Facendo finta di non notare differenze nel bambino. Ma quelle c'erano e se ne è accorta anche lei.
Charlie era figlio unico, ogni volta che la mamma rimaneva incinta, il padre, tornando ubriaco la picchiava, facendole fare un'aborto sul posto.
Charlie a volte voleva scappare. Fingere che tutto questo non stava succedendo.
Parte Charlie
Era sera, mi stavo preparando per andare a letto, mamma stava ancora in cucina.
Sento la porta sbattere.
Sento mia madre urlare.
MC: "Vattene! Non ti voglio più vedere!"
PC (padre Charlie): "Apri! Brutta puttana, apri!"
Calde lacrime mi stavano rigando il viso.
Avevo paura.
Avevo paura per mia madre.
Avevo paura di sentire i suoi pianti e i suoi lamenti.
Per l'ennesima volta.
La porta si apre.
Sento il rumore dei vetri.
Subito dopo mia madre piangere.
Mi chiudo le orecchie.
Mi isolo in un'angolo della mia stanza.
Stava succedendo di nuovo.
Mia madre stava di nuovo piangendo.
Mio padre stava urlando.
PC: "Puttana che volevi fare?! Eh non aprirmi?! SONO TUO MARITO!"
MC: "Lasciami!" Disse lei piangendo.
PC: "Tu sei mia moglie, e io faccio quello che voglio!"
MC: "No!" Si interrompe affamata
MC: "Ti ho detto di lasciarmi! Non succederà anche questa volta!"
Sento come un stoffa strapparsi.
Capii subito quello che stava succedendo.
Dopo un po' sento come un vaso... O era un bicchiere rompersi.
Da quel momento un silenzio tombale.
Riuscivo a sentire solo mamma piangere.
Aprii cautamente la porta, mia madre era a terra. I vestiti strappati.
Mio padre affianco a lei con dei vetri in testa. C'era sangue ovunque e mamma aveva tutta la faccia sfigurata, piena di lividi.
Io intanto avevo in mano Teddy, il mio migliore amico.
Esco.
Io: "M...m..mamma.." Dico balbettando
Lei mi guarda.
MC: "Oh Charlie.. Vieni qua.."
Vengo. Mi abbraccia.
MC: "Ora è tutto finito, ora chiamiamo la polizia, e lo portano via! Non dovrai mai più sentire i miei lamenti..."
Io: "M..M..mamma ma.. Ma io voglio bene a papà"
MC: "Papà è una persona cattiva!"
MC: "Passami il telefono per favore"
Mi alzo e glie lo passo.
MC: "1..1..2.." Dice sottovoce balbettando.
P (polizia): "pronto, reparto polizia messica street, desidera?"
MC: "P..pronto" dice lei piangendo
P: "Signora tutto bene?! Dove si trova?"
MC: "Mi trovo al Chilango street 24.. Mio marito mi ha picchiata e ha tentato di.. Di violentarmi."
P: "Veniamo subito signora!"
Io, orami rifugiato nella mia stanza a guardare dalla finestra, del mio palazzo di 10 piani, vedo la polizia arrivare, dopo un 5min sento bussare la porta.
Erano i poliziotti.
P: "Signora! La medichiamo subito!"
Sento mamma piangere.
P: "M..ma ha ucciso l'uomo?"
MC: "n..no gli ho spaccato un vaso in testa mentre cercava di violentarmi.."
P: "Qualcuno ce lo può provare?"
Mamma abbasso la testa.
MC: "Si... Mio figlio Charlie.."
P: "ah, ha anche un figlio?"
MC: "Si.." Si interrompe guardando la porta della mia stanza.
MC: "È di là.."
La polizia si avvicina alla mia stanza.
P: "Hey picciolo!"
Io: "C..ciao"
P: "Come ti chiami?" Mi chiese.
Pensai che mia madre già glie lo avesse detto..
Io: "Mi chiamo Charlie.."
P: "Quanti anni hai?"
Io: "10."
P: "Ow ci vuoi spiegare cosa è successo fra il tuo papà e tua mamma?"
Io: "S..si.."
Fine parte Charlie
Parte MC (madre di Charlie)
Ero là seduta a piangere mentre mi medicavano.
Sentivo la testa pulsare.
E l'unica cosa che riuscivo a pensare era Charlie, il mio bambino.
Lui non deve vivere tutto questo.
Non per colpa mia.
Pensavo che me lo avessero portato via.
Non sarei riuscita a sopportarlo.
Il mio bambino.
L'ho aspettato così tanto.
Quando ero rimasta incinta di Charlie Will (padre) era così entusiasto, ricordo che costruimmo insieme la sua prima culla.
Lui... Lui era così diverso...
Non beveva, non si permetteva di alzarmi un dito addosso, e io ero così contenta di quello che avevo.
Ero così felice di conoscere Will.
Ma poi quando nasse Charlie, qualcosa cambiò, era diventato aggressivo. Beveva ogni sera.
Mi faceva abortire bambino dopo bambino.
Con le botte.
Ho cercato di crescerlo meglio possibile.
Ho cercato di dargli tutto.
Infatti è stato così.
Ma l'unica cosa che non riesco a dargli neanche ora, è la serenezza.
Ora... O meglio nelle ultime settimane è così pallido.
Non so cosa gli sia preso.
Prima era così felice.
Sorrideva sempre.
Sempre.
FINE PARTE MC

Poi però, un giorno come tanti, la madre era scesa a fare la spesa, e lasciò Charlie da solo per meno di mezz'ora.
Tornata a casa quello che trovò era altro che piacevole.
Tantissimi poliziotti erano sotto il balcone di casa sua.
E dissero che qualcuno era caduto dal balcone, avvicinandosi vide che quel qualcosa era suo figlio; Charlie.
La madre si buttò in ginocchio vicino al corpo ormai senza vita.
Pianse, Charlie... O meglio dire lo spirito di Charlie era dall'altra parte della strada.
Sembrava felice.
Mentre staccavano la signora dal corpo senza vita, la madre parve di vedere Charlie, esattamente dall'altra parte della strada.
Dove lui realmente stava.
MC: "Charlieeee! Charlieee!"
Urlava la signora piangendo.
La accompagnarono nel suo appartamento.
E le fecero un thè.
Lo aveva bevuto.
I poliziotti se ne andarono.
Era sola.
Mentre Charlie era là ad osservarla.
MC: "I...io non lo accetto..." iniziò a piangere disperatamente di nuovo.
MC: "Il mio bambinoo!" Pianse più forte.
Poi pensò a come si contattano gli spiriti, penso che con la ouiji la classica tavoletta degli spiriti, avrebbe evocato qualche altre spirito.
Non suo figlio.
Così andando nella sua stanza vide un foglio con delle penne messe perpendicolarmente, e dei "yes", "no" su ogni quadrato formato dalle penne.
MC: "Ch... Charlie...sei qui?" Disse balbettando mentre una lacrima le rigava il viso.
MC: "Ch... Cha... Cha..Charlie vuoi giocare con la tua mamma?"
La matita si mosse su "yes"
MC: "Oww Bambino mio.... PERCHÉ L'HAI FATTO?! PERCHÉ?!"
sente qualcosa cadere nel suo bagno.
Sullo specchio c'era scritto con un rossetto rosso "Ti odio."
Appena lesse queste parole, fu tirata (da: Charlie) vicino alla finestra.
Lei urlando. Cadde. Morì anche lei.

Charlie era uno spirito maligno.
Dopo che i poliziotti entrarono in casa, pensavano che si fosse suicidata, però pubblicando le foto del "quadrante" per parlare con Charlie, postandole su tutti i social network, internet ecc.
Charlie, fu contattato da un sacco di persone.
Così inizia l'incubo di Elisa... Una ragazza, incuriosita dal paranormale, in tanta a giocare a questo gioco... MALEFICO.

Ciao ragazzi! Spero che la storia di Charlie vi sia piaciuta!
La continuerò raccontando le esperienze di Elisa xD
Spero che la storia vi sia piaciuta!
Se vi è piaciuta per favore votatela!
E se volete che la continuo fatemi sapere! E niente ciaone a tutte/tutti✨😘

"Charlie, Charlie can we play?..."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora