Come sarebbe a dire sono una minaccia per Lucifero?
Io?
Io sono solo una povera orfanella.
-I-io non ne sono capace.- dico a bassa voce, quasi sforzata.
-Il male per te non è niente. Tu sei il bene che sconfiggerà il male.-
-Ma-ma io sono solo Melania. Un'orfana.-
-Devi sapere che i tuoi genitori, hanno avuto seri problemi con il male. Anche loro avevano il tuo dono. Ma si sono fatti sconfiggere.-
-Lei come sa queste cose?- chiesi curiosa
-B-beh facciamo tantissime riunioni con tutti i preti. Noi ti conosciamo. Conoscevamo i tuoi genitori.-
Trattengo le lacrime pensando ai miei genitori.
Allora non mi avevano abbandonato!
Uno strano odio mi sale in petto.
-Ragazza mia, non ti far dominare dal male come hanno fatto i tuoi genitori. Sii forte! Non ascoltare a quello che ti dice Lucifero!-
-Questa notte, se vuoi, puoi dormire qui in chiesa. Abbiamo tanti letti, ne riusciremo a trovare uno anche per te.- sorrido.
Era come se riuscissi a sentire i pensieri di quei demoni che mi perseguitavano.
-Stronzetta, sappi che ti prenderò presto!!- diceva quella che credevo dovesse diventare mia madre.
Sentivo la presenza di Charlie.
L'unica presenza che non riesco a sentire ne vedere è quella dei miei genitori.
Il mio volto si incupisce.
Poi vedo arrivare il parrocco
-Vieni, di qua.- mi disse portandomi in una porta.
C'era una serie di porte, in una di quelle entrammo.
-Ecco qui dormirai.- mi disse
C'era un letto, un piccolo, affianco un comodino, e di fronte un piccolo armadio.
Sul muro c'era appeso il quadro della Madonna, e sulla porta una piccola croce.
La stanza era illuminata da una finestrella non molto grande.
-I-io non ho cose, quindi quei mobili non mi servono...- dico timidamente
-M-magari qualcun altro ne avrà bisogno.- aggiungo per non sembrare scortese.
-Oh presto le avrai figliola.- mi risponde con quella voce calda che non sentivo da così tanto tempo.
Si, perché nel orfanotrofio non ti davano tutto quel calore.
La notte si avvicinava e la paura saliva.
Lei appare nei miei incubi.
Ho così tanta paura di rivederla.
Lui mi lasciò sola nella stanza.
Guardai fuori quella piccola finestrella, e vidi la sagoma.
La sagoma sua.
Stava a testa in giù, quando ad un tratto, la sua testa si alza.
Mi guarda e ride.
La mia faccia era paralizzata.
Quando sento qualcuno bussare la porta.
Distolgo subito lo sguardo.
-A-a-avanti.- pronuncio balbettando
La porta si apre violentemente e lei è lì.
-Vieni dai tua "mamma!"- dice.
Inizio a urlare.
-Tu non sei mia mamma! Non sei alla loro altezza!!- urlo
-hahahaha li ho uccisi io i tuoi genitori- dice secca di parlare
lacrime iniziarono a rigare il mio volto.
-Che succede?!- venne il parrocco vedendomi a terra con la porta spaccata.
Lei non c'era più.
-Lei era lì.- pronuncio tutto d'un fiato.
-Calmati. Magari ti vuoi fare un bagno caldo?- mi chiede gentilmente.
-S-si grazie.- rispondo
-Bene, la suora Margherita, ti accompagnerà, e ti darà panni nuovi. Fra poco la faccio venire.- mi dice.
-Grazie.- pronuncio.
Mi siedo sul letto, e cerco di calmarmi.
Dopo poco tempo, viene una suora.
Suora Margherita mi sa.
-Ciao..- dice quasi timida
Era giovane.
Tanto giovane.
-Ciao.- rispondo io.
-Questa è la biancheria intima..- mi porge degli slip bianchi, è un reggiseno nero.
Sembravamo avere mesi.. Anni.
Le mie tette erano mini.
E quel reggiseno era tipo regolabile.
E nell'altra mano, invece aveva, un pantalone nero, come la maglietta.
-Grazie..- dico
-Comunque io mi chiamo Luisa.- le dico gentilmente
-Piacere sono Margerita.. Suora Margherita.- dice
-Piacere!- le dico sorridendo
Usciamo in corridoio, e ci avviamo nel corridoio.
Sento dell'acqua scorrere.
-Entra pure.- dice sorridendo.
Entriamo e c'è una vasca.
Lei esce.
Io mi affretto a spogliarmi.
Entro, e il caldo mi entra anche nel cuore.
Chiudo per un'attimo gli occhi.
Facendo finta che sono a casa.
Con i miei genitori.
Li riapro, e la vedo d'avanti.
La spingo con un piede.
Non avevo voglia di far credere agli altri che sono pazza.
-Vieni.- dice.
Scendo dalla vasca, mi asciugo più preso che posso.
E bagno un po' l'asciugamano nella vasca.
E glie lo lancio addosso.
Prendo altri asciugamani, e me li metto sul corpo.
Apro.
E corro.
Il corridoio sembrava infinito.
Era sempre più profondo.
Una volta corsa per un sacco di tempo, c'è una porta.
La apro, ed è tutto buio.
Sento la porta sbattere, facendo rimbombare il rumore per tutta la "stanza"?
Non so neanche come chiamare quel strano posto.
Sento il mio nome.
Era la sua voce.
Quella di Charlie...
Quella di.. Di Margherita.
Ad un tratto una luce accecante si accende, e vedo....Finishhh💎
\\\Ragazzii scusate se è cortissimo amatemi lo stesso!
Forse ma FORSE domani continuo!
Se vi è piaciuta come sempre lasciatemi le big stelline HAHAHAHAH no dai rido.
Un commentinu.
E boh.
Grazie davvero tantissimo per i commenti positiviii vi amo.
Grazie di tutto.
Ciauuu❤️
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"Charlie, Charlie can we play?..."
Horror{~storia su cosa è successo al demone Charlie~}