capitolo cinque

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Dormiamo abbracciate sul divano mentre guardavamo atipycal. Il giorno dopo ci svegliamo, facciamo colazione e io esco per fare una passeggiata. Appena afferro la maniglia Arianna mi prende per la mano e mi lega una bandana sui tagli poi mi lascia un bacio veloce. Esco e prendo una boccata d'aria, quanto é bello passeggiare per le strade di Roma. Indosso le mie cuffie e inizio a mettere su la musica dopo un po' mi arriva un messaggio da Ari.

Ari<3

amore dove sei?

amo sono vicino Termini

va bene amore, attenta <3

non ci posso credere, mi ha chiamato amore? Sento una sensazione di farfalle nello stomaco e un sorriso mi esce involontariamente. Arrivo a Termini, ci sono le solite persone in giacca e cravatta, altri che bestemmiano perché hanno perso il treno, famiglie e ragazzi che vanno a trovare i propri partner. Vedo dei ragazzi, il ragazzo mi sembra familiare, era Mario. Chiamo di scatto Arianna e continuo a camminare. Prontamente lei risponde. (ari, Livia)
"Amore che é successo" "Amore, c'è Mario  più avanti a me, sono davanti Termini, se riuscissi a venire sarebbe incredibile" "sono già sul motorino aspettami" "ti amo ari".

Butto giù e mi fermo aspettando Arianna. Non ci credo. Per delle parole uscite istintivamente ora sono fidanzata con la persona che mi piace.

Ari's pov
mi ha chiamato Livia. Sono appena arrivata a Termini. Scendo dal motorino più velocemente possibile e appena Livia mi vede sbraccia per farsi riconoscere. Appena si muove un ragazzo alto circa 10cm più alto di me si gira a guardarla, capisco che era Mario perché appena la vede si avvia verso di lei. Corro più forte che posso verso di lei e l'abbraccio forte. Mentre lei aveva la testa nell'incavo del mio collo io le sussurro "é tutto ok, ci sono io ora, va tutto bene." Giro la testa verso Mario ed era sempre più vicino. D'istinto mi stacco e la bacio. Ci guardiamo negli occhi. Mi perdo nei suoi occhi color'oceano e l'abbraccio di nuovo. Mario é praticamente davanti a noi. "Mi hai rimpiazzato con questa fallita, lesbica di merda". La rabbia sale e non mi contengo "problemi, Mario?". Con la coda dell'occhio vedo Livia piangere come una bambina a cui é appena volato il palloncino. Mario mi spintona e comincio ad insultarlo in romano stretto. Non capiva quasi niente perché era di Torino, o almeno così mi aveva detto Liv. Livia si mette davanti a me e comincia a mormorare qualcosa "Ari ti prego non fare cazzate, é violento ti potrebbe fare male, Arianna ti prego", non smetteva di piangere. Mentre mi spinge indietro Mario la spintona di lato violentamente tanto da farla cadere. Mi precipitò su Livia che era a terra. Aveva preso una botta in testa ed era svenuta. La ragazza di quel coglione rideva mentre della gente aveva chiamato sia ambulanza che security di Termini.

Scapperemo da una festa e da un noioso venerdì // ARIETEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora