CAPITOLO 14

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L'ultima volta che era stata a New York c'era la neve e le feste di Natale erano vicine, ora ci ritornava nello stesso momento e non le sembrò affatto che fosse passato quasi un anno. Aveva avuto qualche settimana per prepararsi a quell'incontro e, per non impazzire, si era concentrata sulla ricerca di un appartamento. A prescindere da come sarebbe andato quel colloquio, aveva comunque deciso di tornare a New York. Il taxi si fermò di fronte al grattacielo della 'K&C Bio-Construction', Raven pagò la corsa e scese dall'auto gialla. Si strinse nel cappotto e con passo deciso raggiunse l'ingresso. Tutti i dipendenti che avevano lavorato in quella stessa società a Las Vegas ci lavoravano ancora, ma la 'K&C' nell'ultimo anno era cresciuta velocemente, quindi i dipendenti erano quasi triplicati. Anya era davvero una fuoriclasse nel suo lavoro, su questo non c'era dubbio!
All'accoglienza le diedero un tesserino e poté prendere l'ascensore che l'avrebbe portata all'ultimo piano.

*****

Anya parcheggiò l'auto al proprio posto riservato e con l'ascensore salì all'ultimo piano. Clarke l'aveva chiamata al cellulare dicendole che i grandi capi in persona erano alla 'K&C' e l'aspettavano. Ancora si stava chiedendo il perché di quella visita inaspettata quando le porte dell'ascensore si aprirono, si diresse verso il proprio ufficio salutando i dipendenti che incrociava. Dopo il quinto sguardo strano iniziò a preoccuparsi.

"Buongiorno Clarke", la ragazza scattò in piedi come fosse un soldato di fronte ad un proprio superiore.

Anya la guardò accigliandosi.

"Si può sapere cosa sta succedendo? Che avete tutti stamattina?", lo sguardo di Clarke corse verso le pareti di cristallo che racchiudevano la sala riunioni.

Anya si girò e per poco non le venne un infarto.

"Che diavolo ci fa lei qui?!", disse a denti stretti avviandosi poi verso la sala.

*****

Raven incrociò lo sguardo di Anya che si avvicinava.

Santo cielo! Era furiosa e più bella che mai!

Rimase seduta respirando lentamente e cercando di mantenere la calma. Anya spinse la porta ed entrò.

"Buongiorno", disse salutando tutti i presenti ma senza guardare Raven.

"Buongiorno Anya, siediti", le disse Marcus.

Anya andò a sedersi all'estremo opposto del tavolo rispetto a dove si trovava Raven. Un déjà-vu la attanagliò.

"È molto che non vi vedete voi due", disse Nyko.

Anya finalmente guardò Raven negli occhi e contrasse la mascella.

"Quasi un anno", rispose l'altra sostenendone lo sguardo.

"Cazzo, in un anno era diventata ancora più bella!", pensò Anya.

Sentì l'ira montarle dentro! Meglio se non la lasciavano sola con lei o avrebbe potuto strozzare quella stronza!

"Come vanno qui le cose?", le domandò Raven cordialmente.

"Fino a due minuti fa una meraviglia!", le rispose a denti stretti.

Raven sorrise appena, ma non era certo un sorriso divertito.

"Beh, bando alle chiacchiere. Siamo tutti qui per un motivo ben preciso", intervenne Marcus per smorzare l'atmosfera che rischiava di esplodere.

C'era così tanta tensione che qualcuno iniziò a pensare che non fosse stata una buona idea quell'incontro... e il seguito avrebbe potuto far saltare in aria un intero quartiere!

"Nell'ultimo anno la società è cresciuta molto, quindi abbiamo pensato che un braccio destro possa farti comodo", ad Anya non piacque neanche un po' quel preambolo.

"E chi meglio di Raven?", continuò Marcus.

"Ho già i miei collaboratori", disse Anya cercando di mantenere la calma.

"È vero, ma con Raven hai già lavorato. Avete fatto squadra per più di un anno", per un attimo Anya pensò di essere vittima di uno scherzo ma tutti rimasero seri.

"In realtà io e Raven non abbiamo mai fatto squadra, ogni occasione era buona per discutere e sinceramente vorrei evitare di ripetere quell'esperienza."

"A Las Vegas facevate gli interessi di investitori diversi, qui avete uno scopo comune", intervenne Nyko.

"Sai Raven, mi sorprende che tu stia pensando seriamente di lavorare qui. Che è successo? Ti annoi?".

"No, penso solo che per me sia un'ottima opportunità per...".

"Per fare cosa? Ricominciare a rompermi le palle?!".

"Noto con piacere che regredisci ogni anno che passa! Quest'anno quanti anni hai compiuto? Quattordici?", Marcus guardò Nyko in modo eloquente, mentre Anya e Raven si fissavano con occhi di fuoco.

"Ragazze, siamo tutti adulti e vogliamo una sola cosa, svolgere ognuno il proprio lavoro al meglio", interruppe Marcus. Anya si alzò.

"Appunto. Ma tengo molto anche alla mia salute e se lei deve lavorare qui allora io dò le dimissioni", concluse lasciando tutti sgomenti.

"Anya, non ti sembra eccessivo?", le domandò Nyko.

"Mi correggo... dodici!", mormorò Raven, ma ovviamente tutti la sentirono.

"Dio sei sempre la solita stronza! Tu pensi di aver dimostrato maturità presentandoti qui per avere un lavoro?!", alzò la voce Anya.

"Non mi sono presentata qui razza d'idiota! Sono stata chiamata!", scattò in piedi Raven.

"Ragazze...", anche Nyko si alzò per cercare di calmare le acque seppure sapeva che era troppo tardi.

Oramai sarebbe stato come cercare di fermare un fiume in piena con un solo sacchetto di sabbia!

"E tu non vedevi l'ora di scodinzolare fin qui! Sei senza vergogna!".

"E di cosa dovrei vergognarmi?! Di saper fare il mio lavoro?!".

"Quale esattamente?", Raven rimase a bocca aperta.

"Come osi?! Sputo sangue per il mio lavoro! Non ti permetto di...".

"Tu non permetti a me?! Io sarei il tuo capo qui dentro, genio!", oramai gli altri due presenti assistevano senza sapere come poterle fermare.

"Non avevi appena dato le dimissioni? Fai bene, perché io ho tutte le intenzioni di accettarlo questo lavoro!", Anya la guardò con fermezza.

"Ah sì? Bene", tornò a sedere sorprendendo tutti.

"Sono favorevole alla tua assunzione", a Raven corse un brivido lungo la schiena.

Conosceva fin troppo bene quello sguardo e sapeva che non prometteva nulla di buono!

What if... maybe... it's love?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora