Capitolo 4

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Ok dimmi che succede Emma? Lei fissò la barba rasata da cui nuovi peli lottavano per uscire. Emma disse: Professore io.... Io non... Frequenterò più questa scuola. Il professore iniziò a riflettere. Emma tirò un sospiro di sollievo pensava che avrebbe reagito in un altro modo. Continuo a parlare:" E quale sarebbe il motivo se si può sapere?" Emma con voce tremante rispose: Professore io mi devo trasferire per colpa del lavoro di mio padre". Mhh... Ho capito, e qual'è il problema? Lei rispose: Come qual'è il problema? Io cui ho la mia vita ho i miei amici, ho la scuola e poi... E poi non lo so, ce si lo so, ce no... Non importa. Una lacrima stava spingendo per uscire, lei chiuse gli occhi respiro e li riaprì, ma non c'era modo di fermarla e uscì, è una tirava l'altra finché le guance non furono completamente rigate dalle lacrime calde e salate. Non devi vergognarti se piangi perché ho sentito dire che le lacrime sono la parte vedibile del' anima, e perché allora ci si dovrebbe vergognare di essa? Dimmi adesso veramente cos'è che ti spaventa? Lei si asciugò gli occhi rossi e bagnati con il dorso freddo di una mano lunga e ossuta e rispose: Professore lei non si è mai sentito in qualche modo meno importante degli altri, che avesse la sensazione di non contare nulla? Ecco a me succede questo quando la maggior parte delle persone passa vicino a me a scuola per strada come se nessuno ti vedesse. All, primo impatto vorresti svenire poi te la prendi con loro perchè hanno una sicurezza che tu non puoi possedere ma poi dopo vorresti essere come loro uguale, avere il proprio carattere e la loro sicurezza. Il professore sorrise come se si aspettasse che gli e lo dicesse, e poi con voce tranquilla rispose.

Una ragazza che aspira a diventare qualcosa di grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora