Capitolo 7

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Emma si andò a sedere al suo solito posto vicino a Francesca. Francesca era una ragazza molto estroversa, simpatica, imprevedibile e molto bella. Aveva capelli neri lunghi raccolti in tante treccioline ( Emma si divertiva a contargliele). Aveva occhi a mandorla di un marrone nocciola, labbra grandi e rosa che facevano contrasto con il suo colore scuro della pelle ( ad Emma faceva pensare al cappuccino). Aveva mani lunghe con lunghe e tonde unghie sempre pitturate di tutti i colori inimmaginabili. Era di origini Filippine da parte di madre, ed il padre invece era un italiano. Si vestiva sempre molto vistosa. Con lunghe catene che gli scendevano dal collo fine, camicie di tutti i tipi ma a lei piacevano soprattutto quelle a quadratini che a volte ti danno un senso di confusione di instabilità un po' come il suo carattere esplosivo euforico e confuso. Pantaloni attillati, zeppe con borchie che si illuminavano e le vedevi pure da tre metri di distanza. Aveva un tono di voce alto potente avrebbe benissimo potuto sostituire il führer. Amava la cioccolata, stare sul suo iPhone, e Riki il suo uomo che a dirla tutta non era male. In modo goffo finalmente il prof. Crispi entrò. Posò i mille libri che portava sempre con se, si scusò, si sedette, si pulì i tondi occhiali alla Harry Potter, prese il vecchio e trasandatissimo registro ed iniziò a fare l'appello. Iniziò a parlare di un certo Luigi Pirandello, un tipo in gamba che aveva una moglie pazza. A fine lezione tutti se ne andarono in corridoio per fare la pausa ed Emma che era sempre l'ultima stava chiudendo lo zaino si stava incamminando ma il prof la bloccò e le disse: MI gradirebbe molto che leggessi questo è un libro di Pirandello tratta dell'argomento di cui abbiamo parlato l'altra volta. Emma lo prese ringraziò e uscì dalla classe. Guardò il libro e c'era scritto: uno,nessuno e centomila.

Una ragazza che aspira a diventare qualcosa di grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora