18.

1.3K 44 6
                                    

Emma pov:

Un altro lunedì,un altra giornata monotona,un altra giornata a combattere il crimine.
Esilarante, perché io,la mia famiglia,ogni singola persona nelle mia vita è praticamente a braccetto con il crimine.

Scivolo giù da quel letto caldo e comodo per andarmi ad infilare sotto la doccia. Un profumo di vaniglia e muschio si propaga nell'aria insieme a tutto il vapore.

Perché si,io non faccio la doccia,io mi lavo con lava bollente.

Esco dal bagno lasciandomi alle spalle una nuvola di vapore, immediatamente mi sento una super cattiva dei film che fa la sua bellissima entrata in scena.
Peccato che non indossi una tutina di lattice nera e dei sexy stivali ma un accappatoio con degli elefantini e delle infradito gialle.

La camera di Kendra è ancora chiusa, mi toccherà sicuramente tirarla giù dal letto a suon di pugni sulla porta. Questo weekend non l'ho vista, l'ho sentita rientrare sempre a tarda notte, scommetto che lei è Cloe abbiano sicuramente fatto "pace".  Devo ancora dirle di Jeff, o magari lo scoprirà da sola quando scenderà a fare colazione. Ne sarà felice, o almeno spero, in ogni caso lui rimarrà.

Arrivò in camera mia e agguanto dall'armadio i soliti jeans a vita alta skinny, ci abbino un maglioncino bianco con dei ricami in pizzo e le mie adorate vans.
Arriccio i capelli e metto solo un po' di correttore e burro di cacao, non mi interessa di sembrare una sciattona. È lunedì, e non mi impegnerò di certo nel truccarmi per andare a scuola.

Prendo il mio zaino e scendo le scale dirigendomi in cucina. Vedo papà con una tazza di caffè fumante sotto il suo naso mentre legge il giornale.
Jeff invece è intento a strafogarsi di uova strapazzate e cereali, bella accoppiata.

Mi soffermo un attimo ad osservarli,sono così simili,anche nei movimenti. Il modo in cui arricciano il naso quando leggono qualcosa con cui non sono d'accordo, oppure quella rughetta in mezzo alle sopracciglia quando rimangono sorpresi.
Sinceramente non avrei mai creduto di sentire nell'aria di questa casa questa armonia. Mi sembra una piccola carezza del passato. Un po' di amore sembra essere tornato a vivere in questa casa vuota piena di dispiaceri e ricordi dolorosi.

Dovrei perdonare mio padre? Ha perso sua moglie e per quanto io ne vada fiera assomiglio molto alla mamma. Ma non oso immaginare cosa voglia dire vedere sempre costantemente camminare per i corridoi di casa una ragazzina praticamente uguale all'amore della sua vita ormai perso. Sono mai stata l'amore di papà? O sono solo stata un brutto scherzo per ricordargli cosa aveva perso per sempre? Ne dovrò parlare con lui, avrò un peso in meno addosso. Non riesco ad odiarlo lo ammetto, non riesco. Chiamatemi stupida, tutti ne avrebbero il diritto di affibbiarmi questo nome, ma per quanto possa essere paradossale, quelle lezioni rudi piene di odio hanno fatto si che sia la donna di oggi. Ogni uno di noi porta il suo bagaglio.
Io porto quello di essere una ragazza insicura,inesperta è molto ingenua, cresciuta senza la mamma ma con un papà discutibile.
Jeff quello di essere il figlio lasciato lontano da casa per diciotto anni, privato dell'amore della sua mamma e del suo papà, aggiungendoci il fatto del suo sconforto per non avermi mai protetta.
Papà alla fine porta tutti i nostri pesi più il suo. Un amore perso,l'amore di una vita, un figlio lontano per diciotto anni, e la violenza sulla figlia perché accecato dalla vendetta.

Non voglio far passare che la violenza debba essere scusata, ma in modo contorto capire da dove nasca, anche se non è la soluzione a niente alla resa dei conti.

<<Buongiorno piccola Emma, hai finito di fissarci oppure devi ancora finire di farci lo scanner?>> Jeff non alza gli occhi dal piatto. Mi chiedo come cavolo faccia ogni volta a senza nemmeno guardare.
Sento papà ridacchiare e subito sento uno strano calore nel petto,non sentivo la sua risata da anni ormai.

NEMESI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora