𝐈𝐗

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sherilyn stava sorseggiando un po' della sua birra con calma quando sentì bussare alla porta di camera sua e, convinta fosse il fratello, si alzò e andò ad aprire.
solo che dietro la porta non si trovava blake ma il ragazzo con cui non voleva avere più niente a che fare, tom kaulitz.
gli chiuse la porta in faccia ma lui la riuscì a tenere aperta ed entrò, chiudendola poi dietro di lui.

«cosa vuoi?» chiese sherilyn facendo cenno con la testa.
«bill e blake si sono addormentati e non volevo starmene solo» disse tom guardando la stanza, era buio e sherilyn non si era neanche preoccupata di accendere le luci, ma la luce della luna illuminava già abbastanza per capire dove stavi mettendo piede.
«e se stavo dormendo?» chiese sherilyn «me ne sarei tornato a casa» rispose.
«allora ritornatene a casa perché ora mi metterò a dormire» disse sherilyn andando verso il letto, tom la prese dal polso e la attirò a sé «aspetta» disse calmo «parliamo» continuò.
sherilyn aggrottò un po' le sopracciglia mentre il suo cuore iniziò a palpitare un po' più forte sentendo il respiro di tom vicino a lei.
tom lasciò la presa dal suo polso ed iniziò a sfiorarle il braccio salendo e scendendo, finché poi si decise di prenderle la mano e baciarle il dorso «devi stare tranquilla, non sono così cattivo come pensi, ti tratterò bene in queste due settimane» disse.

il respiro di sherilyn si fece sempre più pesante e iniziò ad avere i brividi appena sentì il contatto tra la pelle e il suo piercing freddo.
ma la ragazza levò la mano dalla sua presa.

«tu non hai capito, mi devi lasciare stare» disse mentre gli puntava il dito al petto, toccandolo.
tom le prese di nuovo la mano, quella che era contro il suo petto, e le baciò di nuovo il dorso.
«se allora è quello che vuoi, ti lascerò stare» disse mentre si avvicinava, aveva avvolto le dite tra le sue rendendo a sherilyn impossibile stare calma.

gli occhi di entrambi stavano viaggiando da un occhio all'altro, non sapendo quale guardare.
erano illuminati dalla luce della luna e ciò rese più semplice notare i particolari dei due.
tom guardò in basso, verso le sue labbra.

«ma lo sai che se hai bisogno puoi chiamarmi, anche quando non ne hai» sussurrò.
sherilyn lo guardò, passò lo sguardo sui suoi occhi, sulle sue ciglia lunghe, le sue sopracciglia folte e i suoi nei, che in quel momento le sembravano bellissimi.
«smetterai di darmi fastidio?» sussurrò a sua volta sherilyn, tom sorrise appoggiando l'altra mano sulla guancia della ragazza e accarezzandola con il pollice.

sherilyn ammise che in quel momento si sentiva protetta, come se lei e tom si conoscessero da una vita. sarà l'effetto dell'alcol? probabile, ma in quel momento tom risultava più dolce e sopportabile.
e in quel momento il cuore della ragazza sembrava esplodere e giurò che tom potesse sentirlo per quanto erano vicini.

staccò la presa dalla sua mano e la avvolse attorno al suo fianco, facendo scontrare i bacini.
«questo non lo so ancora, mi diverto a darti fastidio» rise tom.
e quella risata influenzò persino sherilyn che sorrise.
«allora è proprio un'ossessione» roteò gli occhi sherilyn mentre sorrise.
tom annuì lentamente «si, sono ossessionato» sussurrò piano per poi lasciarle un bacio sulla fronte.
«hai sonno?» chiese tom staccandosi leggermente.

sherilyn iniziò a sentire un po' di freddo nelle zone in cui tom non la stava più toccando, voleva di nuovo le sue mani su di lei, voleva ancora che stesse vicino a lei, voleva sentire il suo respiro sul viso, voleva ancora provare la sensazione che ha avuto quando avvolse il suo braccio attorno al fianco e voleva che quel bacio non fosse stato sulla fronte, ma sulle labbra.

sherilyn scosse la testa «un po'» disse sedendosi sul letto seguita da tom.
«mi daresti il tuo numero?» chiese tom prendendo il suo cellulare.
sherilyn lo guardò, prima lui e poi il suo cellulare «sei sicuro che non mi riempirai di chiamate e messaggi?» domandò la ragazza.
tom rise e annuì «non te lo prometto» fece ridere la ragazza, digitò poi il suo numero sul telefono di tom e glielo porse.
"shery" la salvò.
«tom» lo chiamò, tom la guardò con le sopracciglia alzate, con i suoi grandi occhi marroni mentre incitava la ragazza di continuare.
«al lavoro... cerchiamo di andare d'accordo» disse.
tom la guardò e poi si distese sul letto appoggiando la testa sul cuscino, non la guardò, guardava il soffitto.
ma sherilyn si mise nella sua stessa posizione, distendendosi accanto a lui, iniziando anche lei a guardare il soffitto.

le spalle si toccavano, le gambe si sfioravano ma nessuno dei due si mosse.

tranne tom, che invece di continuare a guardare il soffitto girò la testa verso di lei, guardandola di profilo.
sherilyn si sentì scottare, ma stette ferma, i loro nasi si sarebbero sfiorati se si fosse girata.
infondo erano distesi su un letto singolo non molto grande, era già tanto se ci stava pure tom.
«se vuoi anche non al lavoro» rispose finalmente tom.
sherilyn alla risposta si girò, ritrovandoselo a pochi centimetri di distanza con i nasi che si sfioravano.
e tom sentiva il respiro pesante e abbastanza agitato della ragazza.

per quanto avessero voluto baciarsi si trattennero e alla fine si addormentarono, le braccia di tom avvolte ai fianchi di sherilyn che si era riaggomitolata sul petto del ragazzo.

𝐅𝐄𝐓𝐈𝐒𝐇 ; tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora