7

68 9 0
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



Questa è una di quelle due sere a settimane in cui ho bisogno di staccare la spina, evadere dal contesto quotidiano e cercare l'ispirazione fuori dalla porta di casa. Le mie amiche mi vengono volentieri incontro, tentando però invano di farmi trasgredire alle regole, di fuorviarmi e soprattutto di trovarmi un uomo che per loro deve presentarsi come l'essere perfetto. Florence, prima di tutte le altre, ricoprendo il ruolo della mia migliore amica, ogni volta sembra poterlo scegliere come con un catalogo. Adesso mi manda un messaggio e mi chiede che cosa ho intenzione di indossare. Siamo in piena settimana, ho la maggior parte dei completi in lavanderia quindi opterò per un pantalone e una camicia. Lei si presenta con minigonna e giubbotto di pelle, il suo abituale outfit per le serate all'insegna del divertimento. Mi prende il viso tra le mani. "Sei bellissima, come sempre..." dichiara per poi entrare e guardarsi intorno. "...non hai ancora trovato una donna delle pulizie a quanto vedo".

"Non ne ho bisogno. Dopo il lavoro, posso occuparmi io delle faccende domestiche" lei si volta nella mia direzione mostrando un'occhiata scettica. "E oggi non hai avuto modo di pulire in giro?".

"Sono stata con un cliente fino all'ora di pranzo..." prendo la giacca dall'appendiabiti, richiamandola con un cenno del capo "...andiamo?". Mi segue nel vialetto, mettendosi alla guida del suo SUV. Mette in moto e si avvia verso il locale. La osservo, Florence – o 'Flo' come mi ostino a chiamarla quando è di buonumore – fissa il suo sguardo azzurrino sulla strada, ammiccando ogni tanto verso di me. Stringe i pugni sul volante, spingendo il tacco sull'acceleratore. "Come va il lavoro?" mi domanda, come ogni settimana. "Tutto bene. Mi piace sempre allo stesso modo, ma andando avanti diventa anche più difficile relazionarsi con i clienti. Alcuni sono davvero antipatici...". Lei sogghigna. "Continuano a provarci con te?" alzo gli occhi al cielo. "Chi avrebbe l'occasione per provarci non osa farlo". A questo punto Flo mi guarda con la coda dell'occhio.

"Ho capito. Ti interessa qualcuno in particolare?" scuoto la testa. "Al contrario. Sono professionale, lo sai. Mi conosci. Non supererò mai quel limite".

"Però?" prendo un lungo respiro, guardando fisso davanti a me. "Non c'è nessun però. Non cerco un uomo tra i miei clienti".

"Ma avevi qualcuno in mente quando hai parlato di occasioni, poco fa. Non fare finta di nulla, Mo. Anche io ti conosco".

"Dopo l'ultimo, non mi azzardo più a voler far parte della vita di qualcuno che non è disposto a ricambiare".

"Non sono tutti come il tuo ex. Là fuori c'è l'uomo giusto per te. Devi solo guardarti intorno e concedere più occasioni. Ormai sei una donna che passa la vita tra casa e ufficio. Hai bisogno di staccare la spina più spesso". Finalmente arriviamo al locale, e Florence accosta nel parcheggio retrostante. "Per questo mi affido a te, due sere a settimana" dichiaro, aprendo lo sportello. Florence sbuca dall'altro lato, poggiandosi con il braccio sul tettuccio. "Dovremmo aumentare gli incontri settimanali, allora. Penso che due sere siano troppo poche". Chiude l'auto venendo dalla mia parte per potermi prendere sottobraccio. "Avanti! Mi dici chi è questo cliente che avrebbe l'occasione di provarci?" le sorrido, pensando ad uno sguardo, ad una voce, ad una risata. Sorrido a mia volta. "Te l'ho detto. Non c'è nessun cliente interessante. Devi fartene una ragione. Resterò single ancora per molto tempo". Appena entriamo nel locale, la discussione si attenua divenendo un ricordo passato, sepolto tra le altre cose lasciate in sospeso. Incontriamo altre due vecchie compagne di scuola: Bea e Katie che subito ci abbracciano e ci baciano, ordinando da bere per una ciurma di alcolizzati. Domani è martedì, posso lavorare da casa o andare in ufficio ma penso che mi sarà più comodo sedere sulla poltrona del mio soggiorno – con la testa che mi scoppierà per i troppi cocktail. Ho trentacinque anni, ormai. Non ho più l'età per fare queste cose senza aspettarmi delle conseguenze.

𝐁𝐄𝐆𝐈𝐍 𝐀𝐆𝐀𝐈𝐍 | 𝘾𝙝𝙧𝙞𝙨 𝙀𝙫𝙖𝙣𝙨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora