Due cretini

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La settimana di scuola era passata in fretta, anche perchè erano solo due giorni, ed era arrivato subito il weekend.

Tra Christian ed Elisa c'era imbarazzo

lui non sapeva come comportarsi

lei non capiva perchè non si ricordava niente

ma non era stupida, infatti capì che c'era qualcosa che non andava e che probabilmente Christian aveva mentito e si ricordava cosa fosse successo.

Lei cercò di capire in ogni modo di ricordarsi di quella sera ma non ci riuscì

chiese anche agli altri ma non ebbe altre informazioni.

Lui in realtà voleva comportarsi normalmente ma non riusciva a scherzare come prima, era innamorato di lei e ora sapeva di essere ricambiato, ma non si sentiva abbastanza, aveva paura di non meritarselo e di essere sbagliato per tutto quello.

Però lei non si ricordava niente e non poteva allontanarsi da un momento all'altro.

Come non poteva cambiare il loro rapporto perchè per lei è come se non fosse successo niente.

Pensava a quella conversazione in ogni momento, si ricordava ogni parola precisa, ed era strano anche perchè era ubriaco anche lui non come lei ma nemmeno lui si era dato un contegno con il bere

ci stava pensando anche mentre si stava preparando per portare la ragazza che gli aveva rubato, non solo il cuore ma anche il cervello, nel suo posto preferito, il suo posto sicuro

dove avrebbe voluto portarla già dal primo giorno in cui si erano parlati

ma il suo muro di autodivesa non aveva voluto sapere niente di abbassarsi

e stava succedendo lo stesso ora

dopo che entrambi lo avevano scalato, si erano trovati in cima ad esso e lì si erano conosciuti ed esposti,

adesso si stava rialzando facendogli perdere l'equilibrio e stavano per cadere

magari se si terranno per mano non cadranno

e lui sperava con tutto se stesso che quel muro si fermasse, perchè se fossero caduti lei si sarebbe fatta male e a quel punto sarebbe stata solo colpa sua

non gli importava che anche lui se ne sarebbe fatto perchè lui stava bene anche con ogni dolore del mondo se lei stava bene.

Si era vestito elegante perchè per lui era un'occasione molto importante, aveva indossato un jeans nero un po' largo sulle gambe e una camicia nera anch'essa leggermente larga

si era spruzzato un quintale di profumo e sistemato quei ricciolini una cinquantina di volte

doveva essere perfetto, almeno ai suoi occhi

per l'occasione si era anche messo la matita sotto gli occhi perchè lei una volta gli aveva detto che gli piaceva, in realtà non se l'era messa ma gliela aveva messa sua sorella Alexia, perchè lui non era capace

aveva scelto con cura gli anelli e la collana, ricordandosi quali piacessero ad Elisa

si, era decisamente cotto marcio di quella biondina

si era infilato la air force e aveva sistemato per bene i lacci

aveva preso il telefono, le chiavi della macchina, quelle del posto dove dovevano andare, quelle di casa e il portafogli

dopo aver sistemato tutto in tasca urlò "ciao Ale io vado"

"ciao Chri, poi mi racconti tutto eh che voglio sepere" lo raggiunse la sorella e gli fece un occhiolino mentre si avvicinava ulteriolmente per lasciargli un bacio sulla guancia

compagni di banco- christian e elisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora