I due si staccarono dall'abbraccio improvviso e andarono a sedersi sotto richiesta del moro
"Allora? Iniziamo a mangiare?" domandò la bionda
"certo" rispose il più alto
"la smetti di sorridere così tanto?"
"no, perchè con te mi viene naturle" la ragazza divenen tutta rossa ma cercò di corprirlo bevendo "mangiamo e dopo ti dico perchè ti ho portato qui"
"va bene"
così fecero e dopo si sedettero a terra in un angolo della sala
"allora perchè mi hai portato qui?"
"è la scuola di ballo di mia madre"
"davvero? che figata, perciò tu balli" il moro rise "ma che ti ridi?"
"niente mi fa ridere, fammi finire di parlare"
"va bene scusa"
"sto in questa scuola da quando sono nato preticamente, e ho iniziato a ballare quando ho iniziato a camminare" fece una pausa guardando la sua reazione "ballo hip hop, lo so che te lo stai chiedendo" la bionda sorrise, ma si stette zitta per farlo continuare "d'accordo arrivo al punto, Francesco molto tempo fa mi ha detto che ballavi, ma so che non balli da quel giorno, no non ne dobbiamo parlare, non voglio rovinare la situazione rattristandoti" prese un grosso sospiro "ma si ecco so tutto, più o meno tutto, beh lo sai che io e Francesco siamo davvero tanto amici e quando lui veniva qui parlavamo tanto e mi ha detto delle cose, poi mi ha detto di quel giorno e di quanto da allora tu ti sei spenta" sorrise pensando al fatto che era già innamorato di lei semplicemente dai racconti dell'amico "diciamo che gli chiedevo spesso di te, forse ero già innmorato di te non so, ma fatto sta che quando vi siete trasferiti qui volevo fare di tutto per vedere quel sorriso di cui mi aveva tanto parlato francesco" sorrise "e da ballerino pensavo che ballando ti sarebbe tornato, perciò stavo programmando di portarti qui da quel giorno, se non vuoi ballare fa niente ma ecco mi farebbe piacere, so benissimo che non balli da tanto perchè non so credo ti ricordi lei ma a me farebbe piacere vederti ballare, ovviamente se vuoi" e si fermò facendo un grosso sospiro perchè aveva detto queste ultime frasi tutte d'un fiato
e poi si fermò a mensare a quello che aveva detto
'forse ero già innamorato di te' aveva appena ammesso che era innamorato di lei, ed erano entrambi sobri, lei era cosciente quidni si sarebbe ricordata tutto
aveva appena rovinato tutto
non doveva andare così
quella serata dovevano essere solo loro due senza paure ne sentimenti
con questa affermazione avrebbe sicuramente fatto tornare le paure della ragazza oltre che e sue
ma poi la guardò, stava zitta e ferma, ma sorrideva a 32 denti e quel sorriso gli fece spegnare il cervello
"che c'è?"
"le saresti piaciuto sai?" confessò
"a chi?" non capiva
"Greta"
"si?" vide i suoi occhi farsi lucidi ma non disse niente
"a lei piacevano quelli come te, mori, ricci, pieni di lentiggini, con lo sguardo intenso che quando si posa su di te ti fa sentire speciale, le è sempre piaciuto l'hip hop infatti provavamo a ballarlo fallendo miseramente. Io non sono una grandissima ballerina, non ho nemmeno mai seguito una lezione di danza se non quelle su youtube, ma per lei ero la sua maestra, quando mi vedeva provare qualcosa nello scantinato di casa mia veniva da me e voleva glielo insegnssi, ma magari mi stavo semplicemente sfogando e non era una coreografia che mi ricrdavo e che le potessi insegnare, ma per lei ci provavo. Quando mi guardava con quello sguardo fiero di me sempre, lo stesso con cui mi guardi tu. Le saresti piaciuto perchè tu davvero le avresti potuto insegnare le cose che io non so"
il moro non disse niente ma la abbracciò vedendo i suoi occhi farsi sempre più rossi "non riesco a piangere da quel giorno, è una tortura, quando mi vorrei solo fare un pianto liberatorio per sfogarmi non riesco, gli occhi si fanno rossi e gonfi ma le lacrime non escono mai, forse le ho finite quel giorno""ei non dobbiamo per forza parlarne, se ti fa stare male" decise di interromperla per non far degenerare la situazione perchè non voleva stesse male
"con te voglio parlare di tutto" lo guardò staccandosi un po' dall'abbraccio "con te riesco a parlare di tutto" il moro le sorrise stringendola un po' di più
"sai aveva un sogno?" il ragazzo annuì per farla continuare "vedermi ballare ad amici"
"e allora perchè non facciamo i casting per amici?" si allontanarono un po' per guardarsi negli occhi ma unirono le loro mani
"ma sei scemo? ad amici? al massimo prendono a te ma io non ho proprio le basi per porterci andare"
"vabbè che ne sai magari ti prendono e lì puoi imparare"
"si magari in un universo parallelo"
"forse" si bloccò ripensando all'altro motivo per cui erano lì "ma se vuoi per in momento puoi imparare qui, o se ti senti pronta anche insegnare ai bambini"
"cosa?"
"si beh, il corso di contemporaneo per i bambini è senza insegnante visto che la maestra di prima è incinta e ha deciso di finire qui la sua carriera da insegnante" la guardò furbo "e qualcuno mi ha detto che ti sei cimentata particorlamente in questo stile, che coincidenza" sorrise
"ma tu sei pazzo" lo guardò incredula
"di te si"
gli venne naturale dirlo
aveva di nuovo rovinato tutto
o forse no
la ragazza titubò un attimo
poi disse alle sue vocine nella testa di stare zitte
staccò le loro mani e gli prese il viso
unendo le loro labbra dolcemente
si toccarono appena e il corpo di Christian si sciolse sul pavimento mentre il cervello se n'era definitivamente andato a farsi fottere
improvvisamente Elisa non aveva più paura di niente
ma aveva solo voglia di fondersi con quel ragazzo
da quel discorso che avevano fatto aveva capito che era la persona giusta, che loro insieme erano giusti, che chissene frega se non sa come si ama, lo avrebbe imparato, magari mentre imparava anche qualche passo di hip hop tra quelle mura rosse, per quello valeva la pena buttarsi, provare, magari fallire ma poi riprovarici e metterci tutta se stessa per dimostrare a quel ragazzo quanto amore provava nei suoi confornti.
quando si staccarono e si guardarono negli occhi si dissero tutto quello anche senza parlare
"mi ha ricordato qualcosa questo" disse il moro indicando le loro labbra
la ragazza non capì
"eh?" disse
e poi improvvisamente tutto si mese a posto, il vuoto di quella sera si era riempito di parole, lacrime, paure e amore
"sapevo che c'era qualcosa di fondamentale che non sapevo"
"e io sapevo te lo saresti ricordato prima o poi"
"non so come ma prima mentre mi tenevi e mani sugli occhi stavo pensado che ero sicura di averti detto quelle cose, perchè non me le sentivo più come un macigno dentro"
il ragazzo non sapeva che dire perciò unì nuovamente le loro labbra forse addirittua con più dolcezza di prima, in quei baci non c'era desiderio ma solo tanto amore di due persone piene di disastri dentro che si erano trovati in mezzo a mille.
spazio autrice
non ho riletto perchè avevo poco tempo, ma sentivo il bisogno di scrivere questo capitolo
<3
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compagni di banco- christian e elisa
FanfictionElisa è una ragazza di 17 anni che si è trasferita da poco a bergamo con suo fratello. Nella nuova scuola incontrerà un ragazzo che le cambierà la vita, all'inizio era solo il suo compagno di banco ma poi diventerà qualcosa di più? "Immagina guardar...