Stelle

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"allora che canzone balliamo?" domandò la ragazza interrompendo quel momento in cui si guardavano senza parlare

"ei sei sicura? non ti ho poortata qua per costringerti a fare niente"

"si sono sicura" gli accarezzò il braccio "sai che ho iniziato ad ascoltare ultimo?"

"davvero? ok esci da questo corpo non sei Elisa"

"seriamente, e mi sono pure emozionata con la maggio parte delle canzoni"

"eh ultimo fa quanto effetto"

qualche settimana prima, parlando di gusti musicali in uno dei loro tragitti in macchina, il moro le aveva detto che il suo cantante preferito era INDISCUTIBILMENTE ultimo, e da lì è iniziata una discussione immensa

"ma come fai a non ascoltare ultimo?"

"non ho mai sentito una sua canzone di mia spontanea volontà, solo tipo a sanremo o su tik tok"

"esci da questa macchina"

"mette depressione dai"

"ma non è vero"

"meglio luchè"

"ma vaffanculo"

"sto scherzando ja, muoviti a parcheggiare sennò facciamo tardi a scuola"

"ma non solo ti porto a scuola ti lamenti pure?"

"si, muoviti"

così lui parcheggiò e andoarono a scuola

si fece pomeriggio che la ragazza passò totalmente ad ascoltare ultimo, mentre studiava, mentre leggeva quel libro, mentre mangiava da sola, mentre provava a dormire e anche mentre non ci riusciva e finiva a guardare il soffitto ormai rassegnata che avrebbe passato un'altra notte insonne

ma in tutte quelle canzoni si ritrovò, non aveva mai ascoltato ultimo ma gli era entrato dentro senza chiedere permesso, semplicemente ascoltanto qualche sua canzone

"come si mette la musica?" si alzò la ragazza facendo vagare lo sguardo per la stanza

si alzò anche lui e prese il telefono in mano "dal mio telefono lo collego lì alla piattaforma, che canzone-" la bionda gli prese il telefono dalle mani andando a mettere lei stessa la canzone che aveva pensato

"vabbè ci rinuncio" sbuffò il moro avvicinandosi a lei che nel mentre aveva fatto partire la canzone

alzò lo sguardo del telefono e trascinò il ragazzo al centro della stanza, dove c'era il tavolo ma a loro non interessava

uno, due, tre
uno, due, cento
uno, due, tre
uno, due, cento

si strinsero l'uno all'altra, il ragazzo sorrise riconoscendo subito la canzone, una delle sue preferite ma questo lei non poteva saperlo

non mi piace parlare
ma mi piace sentire

un passo indietro da parte della ragazza per far incrociare i loro sguardi, parlare era riduttivo quando loro si guardavano e così uno sentiva i discorsi dell'altro senza proferire parola

non mi piace studiare
ma mi piace sapere

sapere quelle cose che da bambina voleva sapere ma nessuno gliele spiegava, che cercava nei libri di scuola ma non c'erano mai

non mi piace l'altezza
ma mi piace volare

con quel ragazzo le veniva davvero la voglia di volare in alto per toccare le stelle con un dito, alzò la mano e mimò questo, facendo allargare il sorriso del ragazzo

compagni di banco- christian e elisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora