Peter trascorse due giorni sempre con Mary Jane, che si era presa quel tempo per stare con lui e controllare che stesse bene. Anche Flash e sua zia, appena avevano un attimo libero, andavano da lui a fargli compagnia e controllare come stesse. Peter sentiva ancora il peso di quanto accaduto ultimamente, ma sicuramente stava meglio, sapendo di non dover più preoccuparsi e sapendo di avere delle persone che si occupassero di lui. Mai aveva capito prima di quel momento di quanto fosse fortunato ad avere almeno loro e di essere amato così tanto.
Ad ogni modo, quanto successo aveva avuto delle conseguenze. Tanto per cominciare, aveva passato intere giornate chiuso in casa, col telefono spento, senza comunicare con qualcuno. Questo significava che da un giorno all'altro aveva smesso di presentarsi a lavoro, senza avvisare della sua assenza. Infondo era convinto che sarebbe morto. E così, dopo quei due giorni passati con Mary Jane, Peter si sentì pronto ad affrontare le conseguenze. Si recò all'edificio del Bugle, con tutto un discorso pronto, sperando di non venire licenziato. Andò nell'ufficio di Jameson, il quale lo guardò negli occhi, mettendolo da subito in soggezione.
"Signor Jameson, io..."
"Stai meglio, Parker?" Lo interruppe lui e Peter si mostrò sorpreso.
"Cosa..."
"Ti conosco da anni, non sei il tipo da sparire all'improvviso. E poi, ti ho visto ultimamente, era chiaro che ci fosse qualcosa di strano. Quindi, stai meglio?"
"Beh... Sì, sto meglio. Grazie per averlo chiesto" disse Peter con sincerità.
"Bene. Ora, visto che qui non posso contare su nessuno" iniziò a dire alzando la voce, così che gli altri lo sentissero "dimmi cosa c'è che non va nel mio computer, dannate diavolerie informatiche! E fammi avere presto le foto di quel furfante!" Esclamò, tornando ad essere il solito Jameson e Peter si fiondò immediatamente al suo computer con un piccolo sorriso. Anche questa era andata bene.
C'era però un'ultima cosa che aveva bisogno di fare. Quella stessa sera, si mise il suo costume di Spider-Man e si recò all'obitorio che Mysterio gli aveva indicato. Prima di entrare dalla finestra, ci spiò dentro, per assicurarsi di non arrivare in un momento poco delicato. Appurato che ci fosse solo un dottore che si stava occupando delle scartoffie, si intrufolò nella stanza e il dottore guardò in alto. "Oh, Spider-Man" lo salutò, sorpreso della sua presenza. Con un salto, l'eroe arrivò a terra.
"Lei è il dottor Allen, giusto?"
"Sì, sono io. Cerchi qualcosa?" Peter era sia sorpreso che contento del fatto che non sembrasse spaventato di lui, nonostante sapesse.
"Lei ha eseguito l'autopsia su Quentin Beck, giusto?" Peter chiese e il dottore capì perché l'eroe fosse lì. Rispose affermativamente. "Quindi sa che sono stato io. Perché non mi ha denunciato?"
"Perché so che non l'avresti mai fatto intenzionalmente. O deve essere stato un errore, o sei stato costretto a farlo. Visti i due colpi, direi più che altro un errore. Non è stato bello, certo, ma non posso non pensare a tutte le persone che non sono finite qui grazie a te".
"È stato un incidente" confermò Spider-Man "ma non avrebbe dovuto coprirmi. C'è chi è stato ferito dal mio gesto e dalla mancanza di giustizia. Passi per questa volta, ma non accadrà più. Non ucciderò mai più qualcuno, neanche per sbaglio. Ma se per qualche motivo dovessi fallire nel mantenere questa mia promessa, non voglio essere coperto. Devo giustamente pagare, se faccio qualcosa di sbagliato".
"Sono certo che non ricapiterà. Ma se dovesse succedere, va bene. Non sarai più coperto".
Peter si sentì soddisfatto. Ora aveva aggiustato tutto. Dopo un cenno col capo di approvazione, con un balzo uscì dalla finestra.
Il giorno dopo, era di nuovo nel suo costume, fra le vie di New York. Dopo essersi lanciato da un grattacielo, lanciò una ragnatela per attaccarsi ad un altro, dandosi uno slancio in aria. Prima di sparare la ragnatela successiva, si godette la sensazione di libertà mentre si trovava in aria. Con una risata goduriosa, sparò la successiva ragnatela mentre iniziava a tornare verso il basso. Era da tanto che non si concentrava su quanto gli piacesse fare tutto ciò, ma finalmente, dopo tanto tempo, ci stava riuscendo. Era finalmente il momento di trovare la felicità in tutto ciò che faceva.
Era il momento di ritrovare la felicità nell'essere Spider-Man.Note dell'autrice:
Okay, è uscito più corto di quanto pensassi! Specifico subito che il cognome del dottore è totalmente casuale, non è riferito ad un personaggio esistente.
Ad ogni modo, scrivere the Amazing Spider-Man 3 è stata davvero una bella esperienza per me, poter scrivere la storia di un personaggio e di un mondo che amo è davvero appagante. Proprio per questo, non mi fermerò qui! Il prossimo passo sarà The amazing Spider-Man Blue, una storia breve (massimo due capitoli) tratta dal meraviglioso fumetto Spider-Man Blue. Dopodiché, avremo sicuramente The Amazing Spider-Man 4 e The Amazing Spider-Man 5. Questi i titoli confermati, per eventuali altri sequel e spin off, rimanete sempre sintonizzati.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, votato e commentato la storia.
Alla prossima!
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The Amazing Spider-Man 3
Fiksi PenggemarDopo essere stato coinvolto negli eventi multiversali di Spider-Man No Way Home, Peter 3 torna a casa. Una volta lì, non dovrà affrontare una minaccia multiversale, ma un errore del passato e qualcuno che vuole fargliela pagare.