9. dei nemici che superano la linea di confine

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Tommaso Dosi non sa che sono due settimane che la sua irritante presenza tormenta i miei sogni e non lo dovrà mai sapere.
Sapevo che quel bacio avrebbe avuto delle ripercussioni: un bel ragazzo, biondo, dagli occhi azzurri e con la fama dell'essere il Manzoniano più ricercato degli ultimi quattro anni ti bacia e tu pensi di passarla liscia? Ma no, ovviamente.

Non pensavo, però, che sarei arrivata a sognarlo ogni notte.
L'ho sognato in veste di vero e proprio cavaliere, su un cavallo bianco e con un mantello blu che viene a salvarmi dalle grinfie di un drago sputafuoco che assomigliava un po' troppo a Flavio.
L'ho sognato come vigile del fuoco che viene a salvarmi entrando dalla mia finestra per prendermi in braccio mentre casa mia sta bruciando.
L'ho sognato versione stripper... ma quella è un'altra storia.

Purtroppo mi ritrovo spesso a toccarmi le labbra e chiedermi se quel bacio io non me lo sia solo immaginato.
È stato bello.
Carino.
Nulla di che.
Un leggero tocco di labbra che probabilmente ha significato molto di più per me e per Flavio che per Tommaso.
Ma ha lasciato il suo impatto.
E ciò non si deve ripetere.
Dobbiamo mantenere una certa distanza, perché l'ultima cosa che serve è che uno di noi due inizi a provare dei sentimenti veri.

"Ancora?" Mi chiede Prima non appena mi becca intenta a toccarmi le labbra per l'ennesima volta in una giornata e io sussulto, spaventata, perché ero così immersa nei miei pensieri che non l'ho neanche notata.
"Ma che cazzo, Prima!" Strillo sottovoce, guardandomi attorno per controllare che nessuno mi stia lanciando una palla da pallavolo addosso.
Le ore di ginnastica, al Foscolo, sembrano più l'ora di riposo degli animali allo zoo - le bestie che ho in classe si scatenano e la usano come scusa per sfogare le loro frustrazioni, quindi bisogna tenere gli occhi aperti.

"Mi scusi, Bella Addormentata, l'avevo vista presa a pensare al bac-" Inizia Primavera e le tappo la bocca con la mano, intimandole di stare zitta perché nessuno dei miei parenti deve sentire che ho passato gli ultimi quindici giorni a pensare a Tommaso Dosi.
Non che abbiano chissà quale tempo da dedicare alla mia finta relazione, considerando che le ultime due settimane sono state un vero e proprio incubo.

È iniziato tutto il giorno dopo il mio bacio con Tommaso: apparentemente i Manzoniani hanno visto quel gesto del loro grande cavaliere come il via libera che aspettavano per provarci pubblicamente e spudoratamente con la gente del Foscolo.
Noi della sponda sinistra, ovviamente, siamo rimasti increduli.

Sono volati un paio di pugni (correzione: Ettore e Riccardo hanno fatto volare un paio di pugni perché due ragazzini ci hanno provato con Diamante e Diana) e siccome alcuni pensavano che questo interesse dei Manzoniani per i nostri studenti fosse uno scherzo, i Foscoliani hanno deciso di ricambiare e bucare le gomme delle varie BMW, Porsche e Lambroghini che vengono quotidianamente parcheggiate vicino al Manzoni.

I Manzoniani non l'hanno presa bene.
Si è scatenata una rivolta capitanata da Jacques Marchand, perché la sua macchina era una di quelle messe peggio e sono entrati nella nostra scuola durante le ore di lezione per intasare i bagni con la carta igienica morbida e con quindici strati che hanno nella loro scuola da ricchi, scrivere scritte oscene sui muri (Foscoliano succhiami il cazzo e Foscoliano infame per te solo lame erano alcune delle più ricorrenti) e rubare cibo dalle nostre macchinette.

La risposta Foscoliana è arrivata il giorno dopo nell'unico modo che conosciamo: botte, sangue e violenza.
Ettore ha tirato un pugno a Jacques, Dante si è messo a rincorrere Francis e Riccardo potrebbe aver minacciato Michelangelo mentre Skater e Zanda cercavano di calmare la situazione perchè i presidi stavano osservando tutto dai loro uffici.
Tommaso è arrivato a rissa già iniziata, quando metà dei suoi amici erano a terra schiacciati dai miei cugini ed è stato compito suo e di Davide afferrare Jacques per il cappuccio della felpa e fermare quel gran casino prima che i presidi si mettessero a chiamare i genitori.

THORNS AND DAYLIGHT [1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora